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DIGITAL

MCU

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- ELETTRONICA OGGI 460 - MARZO 2017

N

onostante continui imperterrito il successo dei mi-

crocontrollori a 8 bit, sembra arrivato anche per i

32 bit un buon momento di mercato. In effetti, il bas-

so costo e i bassi consumi delle architetture a 8 bit le han-

no elette come prima scelta al momento di progettare una

rete di applicazioni IoT e sono quasi sempre preferite, per-

ché consentono di sperimentare le novità più rapidamente

grazie alla maggior semplicità di configurazione. Ma, quan-

do un sistema embedded ha bisogno di interfacciarsi con

le periferiche più sofisticate, ecco che gli 8 bit non bastano

più e si cerca il passaggio di categoria direttamente verso i

microcontrollori a 32 bit. I sistemi basati su MCU a 32 bit si

sono oggi affermati in ambito industriale, dove consentono

di implementare applicazioni IoT nelle catene produttive e

nell’organizzazione logistica e, inoltre, permettono di gestire

i processi industriali con soluzioni cloud indipendenti dalle

infrastrutture aziendali. A trainarne le vendite sono anche

le applicazioni automotive, dove controllano gli azionamen-

ti servo assistiti (drive-by-wire) e gestiscono la dotazione

informatica di intrattenimento (infotainment), ma il settore

dove i 32 bit stanno crescendo di più è il medicale in tutti i

suoi aspetti e primo fra tutti il segmento degli apparati indos-

sabili (wearable) di nuova generazione, che comprendono

una varietà di strumenti diagnostici, i robot per assistenza

alle disabilità e i sistemi IoT automatizzati per la sommini-

strazione farmaci. Non è un caso se le ultime architetture

ARM Cortex A32 sono caratterizzate proprio dalla scala-

bilità e dalla versatilità d’interfacciamento e all’Embedded

World 2016 il direttore vendite per il segmento embedded

di ARM Will Tu ha dichiarato, fra l’altro, di vedere di buon

occhio l’importante affermazione dei sistemi operativi Linux

in quest’ambito, perché un’ampia disponibilità di software

accessibile a tutti gli sviluppatori può favorire la crescita

delle architetture a 32 bit, soprattutto a livello delle piccole

imprese e per questo motivo i nuovi core ARM nascono con

dotazioni già predisposte in tal senso. Tu ha detto anche che

vede una distinzione applicativa sempre più rimarcata fra i

sistemi di microcontrollo per le applicazioni wireless e quelli

Microcontrollori a 32 bit per

applicazioni a basso consumo

Lucio Pellizzari

Negli strumenti indossabili e nelle reti IoT i

microcontrollori a 32 bit risolvono più efficacemente

qualsiasi problematica d’interfaccia ma solo a patto che

siano a consumo ultra basso

votati a Ethernet, come se si stessero formando due catego-

rie di prodotti embedded a sé stanti.

Core periferici

Microchip

è, come noto, particolarmente votata ai microcon-

trollori a 8 bit, soprattutto dopo la recente acquisizione di

Atmel ma nel contempo progetta e produce anche MCU a 16

e a 32 bit. La scorsa estate ha introdotto la nuova famiglia

PIC32MM, caratterizzata dai bassi consumi e dal basso co-

sto ideali per il controllo motori e per le applicazioni IoT. La

CPU microAptiv è RISC a 32 bit con set istruzioni microMIPS,

prestazioni certificate di 1,53 DMIPS/MHz e clock variabile

dalla continua fino a 25 MHz. La novità rispetto ai precedenti

PIC32MX è nell’implementazione di core per le periferiche

indipendenti dalla CPU, che consentono al dispositivo di

gestire alcune funzionalità autonomamente senza interrom-

pere l’attività della CPU. Le Configurable Logic Cells (CLC)

Fig. 1 – Integrano core indipendenti per gestire le periferiche i nuovi

Microchip PIC32MM con efficienza di elaborazione di 1,53 DMIPS/MHz

e consumi che scendono persino a 500 nA