TECH-FOCUS
NEURAL NETWORKS
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- ELETTRONICA OGGI 455 - GIUGNO/LUGLIO 2016
ricerca quadriennale BrainScaleS, terminato a marzo
2015. In questo ambito, laboratori di punta, quale ad
esempio
Imec
, hanno avviato ricerche in questa dire-
zione, aprendo un laboratorio specializzato (NERF).
I chip sviluppati nel progetto SpiNNaker sono di tipo
GALS (Globally Asynchronous Locally Synchronous)
e integrano ciascuno 18 nodi realizzati con proces-
sori ARM968 (Fig. 10) collocati in altrettante isole di
tipo sincrono, circondate da un’infrastruttura asin-
crona di intercomunicazione di tipo packet-switched,
affiancata da una
SRAM da 128
MByte collocata
a fianco del chip
multicore, come si
può vedere nella
foto di figura 11.
Fra i vari laborato-
ri attivi in questo
settore, il
MIT
di
Boston ha pro-
gettato un chip
– presentato alla
scorsa ISSCC a
San Francisco e di nome Eyeriss – in grado di im-
plementare una rete neurale che può operare a una
velocità dieci volte superiore a quella di una GPU per
dispositivi mobili. Il chip integra ben 168 CPU con la
propria memoria di lavoro locale, in modo da mini-
mizzare la frequenza con cui i processori debbono
scambiare dati con banchi di memoria centralizzati.
Un approccio di tipo un po’ differente è invece quel-
lo scelto dai laboratori della
Stanford University
,
che hanno optato per una soluzione di tipo misto;
al fine di ottenere una simulazione il più possibile
realistica del modo di operare del cervello, hanno
scelto di affidare a circuiti di tipo analogico il compi-
to di emulare l’attività dei canali a ioni, e a circuiti di
comunicazione di tipo digitale di attuare le intercon-
nessioni sinaitiche.
Il tutto è implementato tramite una scheda detta Neu-
rogrid (Fig. 12) che utilizza sedici “neurocore” in gra-
do di emulare il comportamento di oltre un milione di
neuroni connessi da vari miliardi di sinapsi in tem-
po reale, a una velocità novemila volte maggiore di
quella di un supercomputer ma con un assorbimento
estremamente ridotto, solo cinque watt. I chip sono
interconnessi tramite una rete binaria capace di ope-
rare a 80 milioni di spike/sec, utilizzando due tipi di
RAM, una on-chip e una esterna.
Varie sono poi le società che progettano architettu-
re da commercializzare come blocchi di IP. Ne è un
esempio Pneuro Engine dei laboratori francesi
CEA
,
una rete neurale da implementare in strutture qua-
li FPGA e SoC. Si tratta in pratica di un acceleratore
specifico per le reti neurali e l’analisi delle immagini.
Proprio a proposito di FPGA, anche un gigante delle
logiche programmabili quale
Xilinx
si è dimostrata
estremamente interessata al settore delle reti neurali.
Infatti, è di pochi mesi fa la notizia secondo cui Xilinx
ha effettuato un sostanzioso investimento in
TeraDe-
ep
Inc, una società che sviluppa architetture per reti
neurali di tipo convoluzionale come parte del pro-
gramma Data Center Ecosystem.
Citiamo infine un originale progetto che coinvolge
anche un partner italiano, e precisamente l’
univer-
sità di Parma
che, in collaborazione con l’
istituto
Kurchatov
, l’
università di Mosca
, il
MIPT
(Moskow
Institute of Physics and Technology) e l’
università
di San Pietroburgo
ha dimostrato che è possibile
realizzare una rete neurale organica a polianilina in
grado di effettuare operazioni logiche. L’elemento-
chiave in grado di fungere da elemento sinaptico è
un memristore organico.
Fig. 12 – La scheda Neurogrid utilizza sedici “neurocores”,
ed è in grado di emulare il comportamento di oltre un milio-
ne di neuroni connessi da vari miliardi di sinapsi
Fig. 10 – Il die multi-core è affiancato da una SRAM da 128 MB
Fig. 11 – Chip multi-core
a 18 processori SpiNNAKER