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- ELETTRONICA OGGI 455 - GIUGNO/LUGLIO 2016

L

e richieste di maggiori quantitativi di memoria a prezzi

più bassi sono sempre più pressanti.

IDC

, azienda spe-

cializzata in ricerche di mercato, prevede che nei prossimi

anni la capacità totale di memoria “grezza” installata passerà

dai 2.596 exabyte (EB) del 2012 ai 7.235 EB (7,235 zettabyte)

nel 2017. Per dare un’idea di cosa significhino queste cifre, 1

EB corrisponde a 1018 byte; ovvero alla memoria disponibile

su 31 milioni di iPad da 32 GB. Fino a qualche tempo fa, il ridi-

mensionamento dei processi litografici era la metodologia più

comunemente adottata per aumentare la densità di memoria (il

numero di bit immagazzinabili per unità di area).Tuttavia, i recen-

ti progressi nelle tecnologie di pro-

duzione dei semiconduttori hanno

permesso la fabbricazione di chip

con strutture a celle tridimensio-

nali di tipo “stacked” (impilate).

Queste strutture, oltre a soddisfare

la richiesta di maggiore densità di

bit, permettono anche di risolvere

molti dei problemi generati dal ridi-

mensionamento del processo litografico. Con le strutture NAND

tridimensionali oggi in produzione e possibile realizzare drive

allo stato solido (SSD) con capacità superiore a 15 TB.

La legge di Moore è ancora valida

Sin dalla sua introduzione nel 1984, la tecnologia di fabbricazio-

ne delle memorie NAND Flash è sempre stata all’avanguardia in

termini di utilizzo dello scaling dei processi litografici dell’indu-

stria elettronica. Di conseguenza, i dispositivi NAND sono tra i

chip più densi prodotti in volumi. Negli ultimi 20 anni, le dimen-

sioni del nodo di processo sono passate da 350 nm a 15 nm.

Grazie all’introduzione di nuove tecnologie a livello di celle, che

permettono di memorizzare più bit in una sola cella, la densità di

bit dei chip NAND planari è aumentata di oltre 2000 volte. Paral-

lelamente a questo aumento di densità si è avuta una marcata

riduzione del prezzo per GB, la cui diminuzione è stata persino

più veloce dell’aumento della densità di bit. Oltre ai vantaggi di

costo generati dal ridimensionamento dei processi litografici,

l’introduzione di processi più efficienti e automatizzati, nonché

la migrazione verso wafer di maggior diametro, sono tutti fattori

che hanno contribuito a far diventare le memorie NAND il sup-

porto di memorizzazione preferito per una vasta gamma di ap-

plicazioni. Uno dei problemi principali per chi desidera utilizzare

le NAND delle più recenti generazioni è legato al fatto che queste

memorie richiedono l’adozione di schemi ECC (Error Correction

Code) per la correzione degli errori più avanzati all’interno dei

controller. Un altro problema è dato dal fatto che il ridimensio-

namento del processo litografico e il contemporaneo aumento

dei bit per cella concorrono alla diminuzione della durata opera-

tiva delle celle. Lo sviluppo dei controller per memorie NAND è

quindi diventato un fattore critico nel panorama dei dispositivi di

memorizzazione e, in generale, spesso intercorre un certo lasso

di tempo prima che i controller riescano a supportare le presta-

zioni garantite dall’utilizzo dei più recenti progressi nel campo

della fabbricazione del die.

Superare i limiti della litografia

Per risolvere i problemi generati dalla riduzione delle dimen-

sioni del die e dall’aumento della densità di bit, i produttori di

semiconduttori hanno sviluppato delle nuove tecniche per re-

alizzare celle “impilate” che formano strutture NAND tridimen-

sionali. L’idea fondamentale della NAND 3D è quella di impilare

verticalmente le celle Flash sul substrato di silicio. Ciò permette

di aumentare in modo significativo la densità di bit rispetto alle

memorie Flash NAND, in cui le celle sono semplicemente impi-

late fianco a fianco sul chip. Toshiba ha sviluppato una memo-

ria Flash con celle tridimensionali a 48 strati denominata BiCS

(Bit Column Stacked), che supera la capacità delle comuni celle

NAND Flash bidimensionali, aumentando nel contempo l’affida-

bilità nelle fasi di scrittura/cancellazione e l’endurance (funzio-

namento secondo le specifiche dichiarate), oltre alla velocità di

scrittura. L’affidabilità delle operazioni di scrittura/cancellazione

aumenta poiché la nuova tecnologia BiCS permette di utilizzare

processi litografici di dimensioni maggiori, pur garantendo un

aumento della densità di bit. In effetti, l’aumento dell’enduran-

ce e dell’affidabilità delle operazioni di scrittura/cancellazione

è così evidente che non solo è possibile produrre in volumi non

solo i dispositivi a cella multilivello (MLC: 2 bit per cella) e a cella

a triplo livello (TLC: tre bit per cella), ma è anche ipotizzabile la

produzione di dispositivi a 4 bit per cella. Nel prossimo futuro,

si prevede la coesistenza di memorie NAND 2D e NAND 3D: i

chip NAND 2D tendono a raggiungere la loro massima capacità

a 128 Gbit, mentre la tecnologia NAND 3D sarà destinata a chip

con capacità superiori a 128 Gbit. Una modifica significativa alla

struttura dei dispositivi è il fatto che le architetture BiCS utilizzano

celle a intrappolamento di carica (charge trap) che immagazzina-

Memorie prossime venture

Peter Lieberwirth

Vice president

Toshiba Electronics Europe

La richiesta di maggiori quantitativi di memoria

e di migliori prestazioni spinge l’evoluzione

del settore litografico verso nuove direzioni

TECH INSIGHT

NAND

Fonte Toshiba