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- ELETTRONICA OGGI 454 - MAGGIO 2016

COVERSTORY

ma azione? Domande di questo tipo devono essere

elaborate dal controllore prima che venga stabilito il

comando successivo.

In molti casi potrebbero essere necessarie più in-

formazioni poiché i nodi periferici potrebbero aver

inviato solamente un messaggio di avvertimento

senza i dati che spiegano le ragioni di questo allar-

me. Nel caso sia richiesta una significativa mole di

elaborazione, superiore a quella che i nodi terminali

sono in grado di gestire, è ovvio che il processore

centrale deve essere in grado di svolgere elabora-

zioni e calcoli particolarmente onerosi. Nel caso di

piccoli robot autonomi alimentati a batteria un pro-

cessore ad alte prestazioni ed efficiente in termini

energetici rappresenta senza dubbio la scelta mi-

gliore. Il controllore principale deve anche potersi

interfacciare con una vasta gamma di canali di co-

municazione per colloquiare con i vari nodi periferi-

ci e i controllori intermedi. Per i controllori interme-

di sono necessarie interfacce ad alta velocità, come

Ethernet e USB, mentre per i sensori sono richieste

interfacce caratterizzate da velocità di trasferimento

dati più basse, come ad esempio SPI e UART.

Attualmente è disponibile una nuova generazione

di processori embedded particolarmente efficienti

che integrano tutte le caratteristiche richieste per

questo nuovo tipo di applicazioni. I processori

Intel Quark SoC X10xx

, ad esempio, sono equipaggiati

con core della CPU ottimizzato in termini di consumi

e dispongono di molteplici interfacce di comunica-

zione tra cui Ethernet, USB, PCIe 2.0, SPI, I2C e UART.

L’accesso alle memorie esterne al chip, che si pre-

sentano sotto forma di memorie DDR a elevate ca-

pacità o di SRAM di minore capacità ma più veloci,

è gestito tramite controllori della memoria integrati.

Nel caso di applicazioni che devono

garantire un’elevata affidabilità, una

memoria ECC (Error-Correcting Code

– codice a correzione di errore) per-

mette di individuare e correggere au-

tomaticamente gli errori di un singo-

lo bit della memoria. Funzionalità di

sicurezza avanzate consentono di au-

mentare la protezione contro tentativi

di intrusione, un problema sempre

più critico in considerazione del fatto

che i sistemi embedded sono espo-

sti in misura crescente ad attacchi

condotti da gruppi di hacker orga-

nizzati. Alcuni componenti della serie Quark X10xx

prevedono una funzionalità di boot sicuro in grado

di individuare tentativi di manomissione condotti at-

traverso il codice di boot in fase di avviamento, uno

dei metodi più efficaci per penetrare abusivamente

nelle reti embedded.

Controllo

Nei sistemi robotizzati distribuiti, a un certo punto è

necessario convertire i segnali elettrici in movimen-

ti meccanici. L’azione meccanica può comportare

lo spostamento di un pesante telaio ad alta veloci-

tà (che si deve fermare esattamente nella posizione

prevista) o la manipolazione di una mano meccanica

per afferrare e sollevare con precisione un ogget-

to di piccole dimensioni. In entrambi i casi vi sarà

verosimilmente un motore che convertirà i segnali

elettrici nel movimento meccanico richiesto. Negli

L

e tre leggi della robotica

Postulate da Isaac Asimov, le tre leggi della robotica governano il comportamento

dei cosiddetti robot positronici, macchine create per servire l’uomo, dotate di si-

stemi di sicurezza per non nuocergli. Si tratta di principi rigidi, da non trasgredire,

teorizzati per rassicurare l’umanità sulle buone “intenzioni” dei robot.

Ecco cosa dicono:

Prima legge:

Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permet-

tere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno

Seconda legge:

Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli es-

seri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge

Terza legg

e: Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodi-

fesa non contrasti con la Prima e la Seconda Legge

Nei sistemi robotici distribuiti i segnali elettrici vengono a un

certo punto convertiti in movimenti meccanici