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- ELETTRONICA OGGI 452 - MARZO 2016

COVERSTORY

le batterie potrebbero caricarsi a una velocità cir-

ca 100 volte superiore rispetto alle batterie a ioni

di litio tradizionali. Grazie a questa tecnologia uno

smartphone potrebbe caricarsi in 10 secondi. I na-

notubi al carbonio potrebbero essere già “all’ope-

ra” all’interno delle batterie di alcuni smartphone,

che sfruttano i vantaggi delle loro proprietà intrin-

seche (maggiore area superficiale, più elevata con-

duttività e migliore stabilità meccanica rispetto al

carbonio bulk – di matrice grossolana).

In linea generale i prototipi di batterie che utilizza-

no nanomateriali garantiscono maggiori densità di

energia rispetto alle attuali batterie in commercio,

ma i materiali sono costosi e processo di produzio-

ne è difficilmente trasferibile su scala industriale.

Batterie al litio: la prossima generazione

Le batterie litio-zolfo (Li-S) sfruttano gli sviluppi

in numerosi campi - materiali, elettrodi tridimen-

sionali e nanomateriali - per migliorare le odierne

batterie agli ioni di litio. Queste batterie sono ora

utilizzate nei veicoli elettrici ma l’obiettivo è ridur-

ne le dimensioni per consentirne l’uso in prodotti

mobili come gli smartphone. L’elettrodo negativo è

formato da litio mentre il catodo è formato da ossi-

do di litio (L

2

O

2

) in contatto con zolfo attivo. Questa

tecnologia è in grado di garantire un’elevata den-

sità di energia, 500 Wh/kg, contro i 200 Wh/kg per

una batteria a ioni di litio.

Le batterie Li-S si basano su una successione di

processi di solubilità. Duran-

te queste fasi lo zolfo è ridotto

per via elettrochimica, produ-

cendo polisolfuri sotto forma di

prodotti intermedi come Li

2

S

8

,

Li

2

S

6

, Li

2

S

4

e Li

2

S

2

. La riduzio-

ne dello zolfo può avere luogo

solamente sulle superfici del

carbonio conduttivo. In queste

condizioni i polisolfuri si dis-

solvono nella soluzione elettro-

litica, lasciando lo zolfo restante

esposto nel carbonio condutti-

vo, in modo da consentire alla

riduzione di proseguire. Come

visibile in figura 2, i processi di riduzione generano

potenziali compresi tra 1,7 e 2,5V.

Il progetto

ALISE

(Advanced Lithium Sulphur Bat-

teries for Hybrid Electric Vehicle) finanziato dalla

comunità europea ha come obbiettivo lo sviluppo

di una batteria Li-S da 500 Wh/h (inizialmente per

applicazioni nei veicoli elettrici) entro il 2019.

Non solo batteria

Altre fonti promettenti per l’immagazzinamento

della potenza sono i supercondensatori e le celle

a combustibile. Un

supercondensatore

è un con-

densatore elettrochimico di elevata capacità. La

tipologia più diffusa è il condensatore a doppio

strato (DLC), che utilizza il carbonio e un elettrolita

organico facile da produrre. I dispositivi della

serie SMT/DFM di Murata

sono un esempio di conden-

satori DLC. I supercondensatori sono caratterizzati

da una capacità di immagazzinamento di energia

e da una densità di potenza nettamente superiori

rispetto ai condensatori tradizionali e rappresenta-

no una valida soluzione per applicazioni dove sono

previsti carichi impulsivi o di tipo burst. Uno dei

principali vantaggi dei supercondensatori è la ve-

locità di carica, che in teoria può essere di alcuni

secondi.

Nelle applicazioni pratiche il carica batteria limita

la corrente di carica per ragioni di sicurezza ma,

in ogni caso, il tempo di carica di un supercon-

densatore può essere misurato in minuti. Rispetto

alle batterie, i supercondensatori evidenziano due

svantaggi principali. Il primo è il range di tensione

compreso tra 2,5 e 2,7V, inferiore di quello delle

batterie a ioni di litio che va a 3,5 a 3,7V. Per otte-

nere tensioni più elevate è necessario connettere

parecchi supercondensatori in serie, operazione

che richiede un accurato bilanciamento della ten-

sione. Il secondo svantaggio è la bassa densità di

energia, che non supera i 10 Wh/g rispetto ai 200

Wh/kg di una batteria a ioni di litio.

Poiché la velocità di ricarica dei supercondensa-

tori è molto elevata, caratteristica particolarmente

utile nel caso dei veicoli elettrici, le attività di ri-

cerca sono focalizzate sull’aumento della densità

di energia.

Fig. 3 – Gli elettrodi accoppiati con grafene inciso via laser (LSG) tridimensionale

permettono di migliorare l’immagazzinamento dell’energia per unità di massa