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- ELETTRONICA OGGI 449 - OTTOBRE 2015

COVERSTORY

L

a videosorveglianza può essere considerata alla

stregua di un sensore avanzato il cui utilizzo

può risultare vantaggioso in numerose applicazioni.

Utilizzata come un insieme di “occhi” remoti, la vide-

osorveglianza garantisce una presenza virtuale in

postazioni lontane da un singolo punto di osserva-

zione. Le videocamere sono in grado di coprire aree

contigue di vaste dimensioni: una telecamera pano-

ramica può eseguire una perlustrazione costante e

coerente all’interno di un pattern di ricerca.

I sistemi di videosorveglianza possono funzionare

anche in luoghi preclusi agli esseri umani. La prima

tecnologia di videosorveglianza è stata usata nel

1942 per monitorare in modo sicuro lo sviluppo e il

lancio dei razzi V-2.

Da quel momento in poi, i sistemi video hanno agito

alla stregua di estensioni della vista e dell’udito degli

esseri umani. Evoluzioni tecnologiche e sviluppi nel

campo dei processi produttivi hanno portato la vide-

osorveglianza a un livello tale da permetterne l’utiliz-

zo in un settore critico come quella della sicurezza.

La prima luce

I materiali sensibili alla luce possono variare la loro

resistenza o conduttanza sulla base della presenza o

meno della luce. I primi sistemi video monocromatici,

come il sistema Vidicon introdotto negli anni ’50 da

RCA, era un tubo a vuoto con una piastra di selenio

per la messa fuoco dell’immagine da rilevare.

Questo tubo a scansione raster produceva un segna-

le video elettronico elementare che poteva essere

trasmesso su lunghe distanze. La televisione CRT

riceveva i segnali in ordine inverso, eseguendo la

scansione dello schermo a fosfori con il fascio elet-

tronico per ricreare i corrispondenti livelli luminosi

nell’immagine. Per decenni il video era limitato al ri-

levamento monocromatico e alla visualizzazione di

immagini in tempo reale. Per creare il colore si utiliz-

zavano fosfori a colori posti nel percorso del fascio

elettronico. L’avvento dei quarzi per il burst di colore

è stato un valido ausilio per la sincronizzazione dei

componenti del colore nei segnali video.

Grazie alla costante evoluzione tecnologica, è stato

Senza la velocità e le densità dei moderni dispositivi

di memoria e la potenza di calcolo degli odierni processori

embedded non sarebbe possibile realizzare i sistemi

di sorveglianza “smart” della prossima generazione

TECNOLOGIE DI VISIONE

John Gabay

Mouser Electronics

NEL CAMPO DELLA

Fig. 1 – All’aumentare della risoluzione, cresce l’importanza della velocità di trasferimento e dei tempi di accesso. Ciò

richiede l’impiego di processori e sotto-sistemi di memoria sempre più veloci in grado di acquisire e memorizzare tem-

poraneamente (buffer) i dati dell’immagine fino a quando non sono trasferiti a un hub o a un aggregatore