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eda/sw/T&M

IP ANALOGICA

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- ELETTRONICA OGGI 445 - MAGGIO 2015

Scelta dell’IP analogica:

alcune considerazioni chiave

N

ei progetti di nuova generazione, i convertitori dati ad

alte prestazioni e i front-end analogici (AFE) devono

essere in grado di supportare le interfacce radio e ottiche

più recenti. Ai nodi di processo più avanzati, questi blocchi IP

analogici sono impegnativi e richiedono lunghi tempi di progetto.

Di fronte alle pressioni legate ai costi e al time to market, molti

progettisti SoC si rivolgono direttamente ai fornitori di blocchi IP

analogici per procurarsi soluzioni standard di tipo commerciale.

Il mercato è affollato di fornitori di tali blocchi: secondo Semico

la domanda di blocchi IP analogici “core”, come ad esempio con-

vertitori analogico-digitale (ADC) e convertitori digitale-analogico

(DAC), aumenterà di oltre il 17% da qui al fino al 2015.

Grazie all’ampia disponibilità di proprietà intellettuale, i progettisti

hanno ora la possibilità di integrare direttamente i blocchi analo-

gici necessari,1 minimizzando i potenziali problemi che possono

verificarsi durante lo sviluppo dei progetti da zero, problemi legati

in particolare alla sincronizzazione, al rumore e al layout. Tuttavia,

i blocchi IP analogici non sono tutti uguali. Scegliere le soluzioni

Bob Salem e Kevin Yee

Cadence Design Systems

Un modo efficace per affrontare progetti

che prevedono circuiti analogici è integrare

direttamente nel progetto SoC dei blocchi

IP analogici; questo articolo illustra sei

considerazioni chiave per la scelta dell’IP più

adatta nei progetti a segnali misti di nuova

generazione

Fig. 1 – Schema a blocchi architettura ADC SAR parallela