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DIGITAL

mimo

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- ELETTRONICA OGGI 444 - APRILE 2015

ciascun dispositivo client senza minimizzare atti-

vamente la potenza di interferenza. Inoltre, il cal-

colo del beamforming coniugato di ciascuna forma

d’onda dell’antenna di trasmissione non richiede la

conoscenza di ogni altra caratteristica del canale

dell’antenna. Questi fattori rendono il beamforming

coniugato adatto ai sistemi MIMO massivi, dove

una stazione base ha molte più antenne che utenti.

Il beamforming coniugato multiutente ha due effetti

contrastanti quando al sistema sono aggiunti più

utenti e più antenne. In primo luogo, la presenza

di più antenne consente un aumento della potenza

del segnale ricevuto, dato che ogni antenna può

rotare la propria fase di modo che le trasmissio-

ni siano combinate presso i ricevitori degli utenti.

In secondo luogo, la presenza di più trasmissioni

verso utenti indipendenti crea un aumento della

potenza di interferenza. I segnali di interferenza

sovrapposti si combinano in modo casuale. Al cre-

scere del numero delle antenne, l’aumento della

potenza dei segnali combinati in modo costrutti-

vo supera la potenza di interferenza combinata

in modo casuale, aumentando il rapporto SINR

(Signal-to-Interference-plus-Noise ratio) comples-

sivo. I risultati della simulazione, presentati in figu-

ra 4, illustrano l’impatto dell’aumento del numero

delle antenne delle stazioni base sulla capacità di

rete complessiva quando si adotta il beamforming

coniugato. La simulazione ipotizza una rete con una stazione

base e otto utenti, con canali wireless modellati dallo sche-

ma di propagazione di Raleygh. La simulazione mostra la

rete complessiva quando uno o più utenti sono serviti si-

multaneamente, rispetto al numero di antenne usate dalla

stazione base. Per un ridotto numero di antenne lo schema

di beamforming coniugato non è vantaggioso. Se le stazioni

base sono limitate a un numero contenuto di antenne, il tra-

dizionale beamforming in condivisione di tempo per singolo

utente potrebbe essere più vantaggioso rispetto al beamfor-

ming coniugato multiutente.

La realizzazione del progetto

I 24 nodi WARP v3 all’interno della matrice Argos sono

configurati con una versione custom del progetto di rife-

rimento Mango 802.11. Questa versione opera solo in mo-

dalità monitor in ricezione cercando di ricevere pacchetti

su tutte e quattro le antenne del nodo. Per la ricezione di

ogni pacchetto, il nodo stima il coefficiente complesso del

canale per ciascuna sottoportante, decodifica il pacchetto e

invia l’intestazione di quest’ultimo e le stime sui canali per

l’analisi attraverso un’interfaccia Ethernet. Questo flusso

di elaborazione è eseguito su tutti e 24 i nodi nella matri-

ce, con tutti i nodi che operano in parallelo. Per comunica-

re con dispositivi WiFi standard, la piattaforma di misura

dei canali deve anche implementare un punto di accesso

802.11 standard. Per tale scopo viene usato un altro nodo

WARP v3 che fa girare il progetto di riferimento 802.11 di

Mango in modalità AP. Questo nodo AP costituisce il ven-

ticinquesimo nodo nella matrice Argos. L’AP opera su una

rete WiFi aperta, accetta associazioni da parte di dispositivi

WiFi commerciali e fornisce l’accesso a Internet attraverso

la propria connessione Ethernet primaria. Questo è il com-

portamento standard del profilo AP all’interno del progetto

di riferimento 802.11 di Mango. Per supportare le misure dei

canali in tempo reale, questa AP mette a punto un’ulteriore

funzione. Usando la connessione Ethernet secondaria sulla

scheda WARP v3, il nodo AP invia un pacchetto Ethernet

ogni qualvolta un cliente WiFi si aggiunge o lascia la rete

wireless.

Il componente finale della piattaforma di misurazione dei ca-

nali MIMO massivi è un’applicazione dedicata che raccoglie

le stime sui canali, calcola le capacità multiutente raggiun-

gibili e visualizza i risultati in tempo reale. L’applicazione è

stata sviluppata in linguaggio Objective C, usando connes-

sioni UDP native per interfacciarsi con i nodi WARP v3 e

l’interfaccia grafica OS X per visualizzare i risultati.

n

Fig. 4 – La simulazione di una rete MIMO multiutente mostra miglioramenti signi-

ficativi quando viene installato un numero sufficiente di antenne press il punto di

accesso