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EDA/SW/T&M

RADAR

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- ELETTRONICA OGGI 441 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

tro i paraurti anteriori dell’auto è forzatamente

limitato e perciò bisogna farli estremamente

compatti. Tuttavia, in confronto ad altre appli-

cazioni automotive come le video camere e i

sensori a ultrasuoni il radar ha il vantaggio di

non aver bisogno di contatto visivo fra i sensori

e gli oggetti da rilevare e ciò costituisce un buon

vantaggio soprattutto perché consente di posizionare i sensori

nei punti vicini ai paraurti più adattabili con il disegno dell’auto-

mobile. L’unico vincolo da considerare consiste nel fare in modo

che oltre i sensori vi sia solo plastica perché se ci sono parti

metalliche occorre compensarne la relativa attenuazione che si

aggiunge nella trasmissione e nella ricezione dei segnali. Questa

fase è indispensabile per calibrare le prestazioni del radar.

Per le applicazioni automotive ci sono attualmente a disposizio-

ne dei costruttori quattro bande di frequenza centrate a 24 e a

77 GHz, tutte con diversa ampiezza di banda. La banda ISM a

24 GHz ha un’ampiezza di banda massima di 250 MHz mentre

sempre a 24 GHz la banda UWB (UltraWideBand) ha un’ampiez-

za di banda di 5 GHz. Secondo le direttive internazionali che le

governano queste due tecnologie saranno in vigore fino al 2022

perché dopo tale anno tutte le bande di frequenza che richiedo-

no un’ampiezza di banda oltre 4 GHz dovranno per forza esse-

re spostate nell’intervallo fra 77 e 81 GHz. A tal proposito è già

in corso qualche sperimentazione. Ad ogni modo, l’ampiezza di

banda dei segnali ne determina anche la dinamica e la risoluzio-

ne e perciò può influire sensibilmente sulle prestazioni dei radar.

Inoltre, le altre frequenze adatte per i radar che sono allocate a

122 e a 244 GHz con ampiezza di banda di 1 GHz non sono ot-

timizzate per le applicazioni automotive e resteranno quindi in

uso negli altri ambiti applicativi dei radar oppure per eventuali

progetti di ricerca e sperimentazione.

Grazie ai segnali radar gli sviluppatori possono realizzare sistemi

capaci di rilevare contemporaneamente la distanza e la velocità

di molti oggetti con una singola scansione. Tuttavia, i sistemi ra-

dar con impulsi standard non sono in

grado di gestire una funzionalità così

avanzata perché si limitano a misurare

gli intervalli di tempo che trascorrono

fra gli impulsi trasmessi e quelli rice-

vuti e in questo modo possono rilevare

solamente la distanza mentre invece

per determinare la velocità bisogna

per forza usare dei segnali modulati in

frequenza come ad esempio le onde

continue Linear Frequency-Modulated

Continuous-Wave (LFMCW). L’offset di

frequenza fra il segnale ricevuto e il

segnale trasmesso è noto anche come

Beat Frequency (battimento) e ha una

componente Doppler fD e una componente di ritardo fT. In prati-

ca, la prima contiene le informazioni sulla velocità e la seconda

le informazioni sulla distanza. Nel sistema in figura ci sono due

equazioni che riportano altrettante misure del battimento con le

due incognite che sono la distanza R e la velocità vr. Per ottenere

dei risultati precisi si fanno almeno due misure con frequenza

leggermente diversa ma se ci sono molti oggetti da rilevare c’è

il rischio di non saper più riconoscere i battimenti dei diversi

oggetti perché le differenze di frequenza dette “chirp” sono così

vicine in valore e così rapide nel tempo che quando sono troppo

numerose finiscono con il generare delle sovrapposizioni casua-

li dette “ghost target” o oggetti fantasma perché non corrispon-

dono ad alcun oggetto reale. Questo problema si può risolvere

utilizzando più segnali a diversa frequenza in modo da rilevare

chirp differenti per ciascun oggetto anche se così si aumenta

pure il tempo necessario per le misure radar.

Il rilevamento di entrambe le incognite con un solo ciclo di misu-

ra è possibile solo utilizzando sequenze di chirp FM (Frequency

Modulation, o modulati in frequenza). In pratica, i chirp hanno

valori molto piccoli rispetto all’intera misura e perciò il battimen-

to viene determinato principalmente dalla componente di ritar-

do fT. Di conseguenza, dalla misura dei chirp si ricava innanzi

tutto il valore della distanza senza considerare la componente

Doppler. Poi si determina la differenza di fase osservabile in una

sequenza di molti chirp successivi e quindi si ricava la compo-

nente Doppler con una semplice trasformata di Fourier che con-

sente di ottenere il valore della velocità degli oggetti. In questo

modo la risoluzione sulla velocità degli oggetti migliora se si dà

C

ARATTERISTICHE DEGLI ANALIZZATORI DI SPETTRO

R&S FSW:

• Range di frequenza da 2 Hz fino a 8/13,6/26,5/43,5/50/67 GHz; espandibile a 500 GHz.

• Frequenza Intermedia (IF) da 1310 a 1530MHz (dipende dall’ampiezza di banda).

• Ampiezza di banda per l’analisi dei segnali fino a 500MHz.

• Basso rumore di fase di -137 dBc (a 1 Hz) con 10 kHz di offset (su portante di 1 GHz).

• Analisi di compatibilità sugli standard di comunicazione digitali wireless come LTE

e Ieee 802.11p (car-to-car).

• Processi di misuramultipli eseguibili in parallelo.

• Touch-screen di 12,2” (31 cm) ad alta risoluzione.

Fig. 2 – Le componenti di un segnale radar LFMCW