EMBEDDED
64 • MAGGIO • 2017
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HARDWARE
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OPEN SOURCE
nessione, danno problemi, non operano in modo
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punto, occorre abbandonare il progetto originario,
e ricominciare daccapo, ripartendo con un secon-
do tentativo, che però richiede altri investimenti
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nuova scelta di differenti componenti hardware,
tecnologie, connettori, software proprietario con
relative licenze, o sviluppare altro codice. Si rischia
À
‘time-to-market’ per il lancio dell’applicazione, e di
veder andare in fumo opportunità di business.
Seguire gli standard
.
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lo sviluppo dei progetti IoT e migliorare la loro in-
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perseguire una politica di metodica adozione di tec-
nologie standard, che consentano agli sviluppatori
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maggior spazio di manovra, nella selezione dei vari
componenti, provenienti da differenti vendor, che
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L’adozione di tecnologie standard favorisce un mag-
gior grado di innovazione, e porta anche maggior
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le soluzioni. In questa direzione va, ad esempio, la
creazione di consorzi di aziende del settore come
oneM2M
. Questo consorzio promuove gli standard
per il mondo M2M (machine-to-machine) e la IoT, e il
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do di indirizzare l’esigenza progettuale di disporre
di un framework software di servizi M2M comune,
prontamente integrabile all’interno di diversi prodot-
ti hardware e software, e di costituire la fondazione
per connettere la moltitudine di dispositivi IoT sul
campo con gli application server M2M distribuiti sul
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gere in modo attivo organizzazioni provenienti da
vari domini di business legati al settore M2M, come
la telematica e il trasporto intelligente, la Sanità, le
utility, l’automazione industriale, le case intelligenti.
La via open source
Un altro percorso possibile per migrare verso la
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Red Hat: “L’hardware?
Sarà sempre più ‘software-defined’”
I sistemi elettronici ed embedded sono hardware, ma la componente software, e il modello open source,
emergono in primo piano nella progettazione delle applicazioni digitali di ultima generazione. “l ruolo del
software sta diventando sempre più importante in tutti i dispositivi digitali – commenta Danilo Maggi, mar-
keting manager di Red Hat Italia –. Oggi si tende sempre più a sostituire, per quanto possibile, i dispositivi
hardware con soluzioni ‘software-defined’, perché queste ultime sono molto più economiche, controllabili e
programmabili. In questo scenario, l’open source riveste un ruolo fondamentale per le sue capacità intrin-
seche di standardizzazione, apertura e innovazione».
La collaborazione con Eurotech nei progetti Eclipse Kapua e Kura, dell’Eclipse IoT Industry Working Group,
comprende i gateway IoT del vendor. “Recentemente, Eurotech ha presentato ReliaGATE 20-26, un gate-
way basato su software Red Hat, la cui funzione è portare verso la periferia delle reti la parte di controllo
dei device/sensori sul campo e di prima elaborazione dei dati. In questo modo si riduce il traffico di infor-
mazioni verso il centro della rete, e alcune funzioni di controllo e automazione possono essere eseguite
in tempo quasi reale, data la prossimità con i device periferici. La IoT è, di fatto, una nuova rivoluzione
tecnologica che seguiamo con grande attenzione, perché apre nuovi scenari di comunicazione, al tempo
stesso più efficienti e performanti. La nostra collaborazione con Eurotech va nel senso di fornire soluzioni
dedicate, capaci di rispondere a necessità di comunicazione previste in forte crescita nei prossimi anni,
praticamente in ogni ambito di mercato”. Maggi esprime un giudizio positivo anche sul ruolo dell’hardware
open source in campo elettronico. “Il modello di sviluppo comunitario, tipico delle soluzioni open source,
ha consentito, fino ad oggi soprattutto nel software, di portare innovazione a ogni livello. Questo modello
oggi è stato esportato ed utilizzato in aree diverse tra cui anche l’organizzazione aziendale”. Progetti come
Arduino, conclude Maggi, porteranno grossi benefici al settore dei sistemi elettronici ed embedded, un po’
come già avvenuto nell’ambito del software.