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64 • MAGGIO • 2017
OPEN SOURCE |
HARDWARE
Eurotech: “Open source ideale nella fase di
‘proof of concept’”
L’open source è una scelta di campo che Eurotech ha fatto già molti anni or sono, sin da quando, nel
1999, assieme a IBM, sviluppò il protocollo MQTT (message queuing telemetry transport), poi rilasciato
in versione open source attraverso l’Eclipse Paho Project, e oggi divenuto il protocollo più utilizzato in
ambito IoT. Lo spiega Giuseppe Surace, chief product & marketing officer di Eurotech, sottolineando che
l’ambito IoT prende vita da un ecosistema di fornitori e operatori molto complesso, e che gli sviluppatori
di applicazioni IoT possono servirsi di ‘building blocks’ open source come MQTT, per evitare gli elevati costi
di prototipazione derivanti dall’uso di tecnologie proprietarie, ed anche le condizioni di ‘vendor lock-in’ che
esse possono determinare. Però avverte: “L’uso dell’open source per implementare soluzioni IoT richiede
alle aziende anche la costruzione di competenze al proprio interno, per gestire ed aggiornare la soluzione.
Inoltre, la tecnologia open source spesso si limita a fornire la piattaforma iniziale, da cui l’utente azien-
dale parte per costruire la soluzione che andrà effettivamente in produzione”. Nel caso di Eurotech, lo
sviluppatore ha la possibilità di abbattere i costi di prototipazione utilizzando la versione open source della
piattaforma IoT del vendor, resa disponibile attraverso Eclipse Kapua. Per la componente elettronica si
può tranquillamente adottare anche un ‘open hardware’ come Arduino, dopodiché il passo successivo è
l’implementazione del prototipo e il test del primo ‘proof of concept’ (PoC), per verificare la fattibilità del
progetto.
A questo punto, spiega Surace, se è soddisfatta del risultato del test della soluzione IoT, l’azienda utente
può decidere di passare alla sua implementazione in produzione, scegliendo di acquisire le piattaforme
commerciali Everyware Cloud e ESF con relative licenze, assieme a cui Eurotech fornisce consulenza e
supporto.
Essendo basate su open source, queste piattaforme sono compatibili, gestibili nel tempo e in grado di
comunicare con il resto dell’ecosistema IoT, e il loro deployment potrà avvenire su cloud pubblici, come
AWS (Amazon Web Services) o Microsoft Azure, piuttosto che on-premise, su macchine server o cloud
privati dell’azienda utente. Ma cosa cambia rispetto alla versione rilasciata dalla comunità? Il valore che
le piattaforme in versione commerciale aggiungono si misura, ad esempio, nell’integrazione di funzionalità
evolute di sicurezza, precisa Surace. Un discorso analogo, aggiunge, vale per l’hardware open source, per-
ché schede come Arduino, pur essendo adatte allo scopo in fase di prototipazione, non sono ‘ruggedized’,
cioè progettate per resistere a condizioni severe di shock, vibrazioni, polvere, umidità che si verificano
negli ambienti industriali e professionali; inoltre possono non integrare tutte le periferiche e funzionalità
necessarie in questi contesti. Anche sul piano dell’hardware, conclude Surace, Eurotech è in grado di
fornire gateway IoT a costo contenuto, ma già dotati di un case robusto e prestazioni di livello industriale.
Foto tratta da www.pixabay.com