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EMBEDDED

61 • SETTEMBRE • 2016

EXASCALE COMPUTING |

IN TEMPO REALE

nea per connessioni e reti a banda limitata e lunghi

tempi di latenza, che non per l’exascale computing,

che invece richiede prestazioni al top, banda larga

e tempi di latenza brevi. Inoltre, le reti Ethernet

non possono garantire l’esecuzione di transazioni,

o il fatto che siano eseguite in ordine, e il goodput è

molto inferiore alla banda grezza (raw) disponibile.

– La tecnologia di interconnessione

più utilizzata in circa il 50% dei principali super-

"

À

delle buone potenzialità per raggiungere le pre-

stazioni exascale. Utilizza programmi di supporto

disponibili gratuitamente, ha tempi di latenza tra i

più brevi al mondo e offre prestazioni eccellenti per

diverse applicazioni. Potendo operare con qualsiasi

À

-

gistica e la semantica nelle operazioni di lettura/

scrittura, il che rende possibile l’utilizzo della tec-

nologia RDMA, con larghezze di banda ai massimi

livelli (14 Gbps) e un elevato goodput.

5 À

À

-

Á

À

- &

protocollo utilizza interfacce di rete esterne che si

collegano a processori che uti-

lizzano lo standard PCIe, e ciò

À

in termini di potenza rispet-

to alle alternative integrate (e

quindi la riduzione dei tempi di

À ( @ j

il PCIe non supporta la seman-

tica nella coerenza della cache,

non è possibile aumentare le

dimensioni del nodo utilizzan-

À

-

detto, i pacchetti potrebbero non

essere consegnati in ordine e il

protocollo richiede molta poten-

za per elaborare le transazioni.

À

delle caratteristiche limitanti di una tecnologia di

interconnessione proprietaria, di cui si parlerà più

avanti.

RapidIO

– Questo protocollo appare decisamente

il più promettente per le interconnessioni aperte.

Utilizzato negli smartphone 4G e nelle applicazio-

ni satellitari, RapidIO è progettato per situazioni

in cui il consumo di potenza e le dimensioni devo-

no soddisfare dei requisiti rigorosi. Utilizza inoltre

una tecnologia interoperabile, è integrato nei pro-

cessori di diversi costruttori, offre comunicazioni a

À

-

mini di potenza, e garantisce la consegna ordinata

dei pacchetti. RapidIO supporta l’instradamento

multicast e broadcast in tutte le topologie, nonché

la coerenza della cache e la semantica nelle ope-

razioni di lettura/scrittura. Utilizza inoltre comu-

nicazioni in stile RDMA, garantendo un elevato

goodput e un’eccellente tolleranza ai guasti.

Tuttavia, neanche RapidIO è immune da svantag-

gi, non ultimo per il fatto che il suo ecosistema è

troppo lento. In termini di banda massima – e di

massimo goodput che può essere raggiunto – il pro-

tocollo non può essere paragonato ad altri tipi di

interconnessioni. Il software inoltre non è ottimiz-

zato per sistemi exascale interoperabili e il suppor-

to software è seriamente limitato, anche se si sta

lavorando per cambiare questa situazione.

Soluzioni proprietarie

– In questo caso sussisto-

no i tradizionali problemi dei sistemi proprietari,

come la mancanza di interoperabilità e di supporto

alle diverse topologie. Anche se

le soluzioni integrate possono

%

À

-

za in termini di consumi e una

* À

-

le valutarne accuratamente le

prestazioni in quanto gli utenti

dovrebbero effettuare il porting

delle applicazioni su interfacce

proprietarie. Inoltre, le soluzioni

proprietarie non sono in grado di

garantire la necessaria velocità

di innovazione o la capacità di

supportare tutte le applicazioni.

Per concludere, è generalmente

riconosciuto che lo sviluppo del

calcolo ad alte prestazioni dipenderà dallo sviluppo

di motori di accelerazione, programmi e tecnologie

di interconnessione aperte. Ma la corretta tecno-

logia di interconnessione oggi ancora non esiste e

l’exascale computing sembra ancora lontano. La

buona notizia è che chiunque fosse interessato a

sviluppare una soluzione sa di che cosa c’è bisogno

e sa anche che “cavalli più veloci” non sono una via

percorribile. Il momento di Henry Ford si sta dun-

À

%

Se Henry Ford lavorasse

oggi nel settore dell’In-

formation Technology,

direbbe agli sviluppato-

ri di sistemi che la sem-

plice ricerca di maggiori

prestazioni non risolve i

problemi dell’exascale

computing