IN TEMPO REALE
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ROBOT
EMBEDDED
60 • MAGGIO • 2016
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tion , KUKA Robotics), che al momento rappre-
sentano i maggiori shareholder. I player di primo
piano nel mercato perseguono progetti di crescita
attuati praticando operazioni di fusione e acqui-
sizione, e collaborazioni strategiche, che puntano
all’espansione del business.
Automazione e salute sul lavoro
Come prima si accennava, i robot si rivelano mol-
to utili quando occorre eseguire compiti perico-
losi o operazioni gravose e dure da eseguire per
un operatore umano. La robotica industriale con-
sente di proteggere i lavoratori dagli infortuni e
migliora la sicurezza fisica degli ambienti di la-
voro. Ad esempio, per un operatore umano, svol-
gere compiti pericolosi, come sollevare materiali
pesanti e posarli su un tavolo, oppure eseguire
saldature o maneggiare oggetti molto caldi o mol-
to freddi, può causare lesioni o altri problemi di
salute. Tuttavia, dove la robotica industriale di-
mostra davvero la sua validità sul lavoro non è
tanto nel prevenire gli infortuni derivanti dallo
svolgimento di operazioni sì
pericolose, ma saltuarie. La
grande utilità è sostituire l’uo-
mo in quelle ripetitive.
Gli infortuni sul lavoro sono
infatti in calo. Consideran-
do i vari settori lavorativi,
un rapporto Inail del luglio
di quest’anno, indica che nel
2014 all’Istituto nazionale
per l’assicurazione contro gli
infortuni sul lavoro sono per-
venute 663.149 denunce d’in-
fortunio, in diminuzione del
4,6% rispetto al 2013 (-32 mila casi) e di circa il
24% rispetto al 2010 (-208 mila casi). In partico-
lare, rispetto al 2010, nel 2014 nel settore dell’a-
gricoltura tali denunce sono diminuite del 22,1%,
e hanno registrato un calo del 26,1% nel settore
industria e servizi.
Nel 2014 crescono invece ancora le malattie pro-
fessionali: l’anno scorso sono risultate protocol-
late all’Inail 57.391 malattie professionali, con
un aumento del 10,7% rispetto ai 51.829 casi del
2013 e del 33,2% rispetto al 2010. In particolare,
tra le malattie professionali per settore denun-
ciato rientrano, nel 2014, soprattutto quelle del
sistema osteoarticolare e del tessuto connettivo,
con più di 35 mila denunce (+15,8% rispetto al
2013); quasi il 62% del totale, contro il 46% nel
2010.
In quest’area, l’adozione dei robot nei processi
produttivi può dare un grande contributo, e a
vari livelli.
I disturbi muscoloscheletrici (DMS) o, in inglese,
MSD (musculoskeletal disorder), denuncia l’A-
genzia europea per la sicurezza e la salute sul
lavoro (EU-OSHA), costituiscono infatti uno tra
i disturbi più comuni legati alla tipologia di atti-
vità di milioni di lavoratori europei, che ne sono
afflitti e producono un costo, a carico dei datori
di lavoro, quantificabile in miliardi di euro. Ol-
tre ai costi assicurativi e di compensazione degli
infortuni vi sono poi i costi indiretti, derivan-
ti dalla necessità di assumere e formare nuova
forza lavoro in grado di eseguire le stesse man-
sioni del personale sostituito. I DMS interessano
schiena, collo, spalle, arti superiori e inferiori, e
sono lesioni muscoloscheletriche causate essen-
zialmente da movimenti ripetitivi che richiedo-
no uno sforzo e si ripetono nel tempo. Tali mo-
vimenti possono includere la movimentazione di
carichi, l’assunzione di posture scorrette o sta-
tiche, le vibrazioni, la scarsa illuminazione o il
dover lavorare in ambienti freddi; i ritmi intensi
di lavoro, o il mantenimento prolungato di una
stessa posizione, in piedi o seduti. Tutte situazio-
ni in cui i sistemi robotizzati non manifestano,
evidentemente, problemi di funzionamento, an-
che operando per lunghi periodi di tempo, in cui
mostrano in genere di raggiungere estesi MTBF
(mean time between failure). Un robot di produ-
Fig. 3 – Le occupazioni generate dall’adozione della robotica (Fonte:
Metra Martech)