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IN TEMPO REALE

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ROBOT

EMBEDDED

60 • MAGGIO • 2016

38

tion , KUKA Robotics

), che al momento rappre-

sentano i maggiori shareholder. I player di primo

piano nel mercato perseguono progetti di crescita

attuati praticando operazioni di fusione e acqui-

sizione, e collaborazioni strategiche, che puntano

all’espansione del business.

Automazione e salute sul lavoro

Come prima si accennava, i robot si rivelano mol-

to utili quando occorre eseguire compiti perico-

losi o operazioni gravose e dure da eseguire per

un operatore umano. La robotica industriale con-

sente di proteggere i lavoratori dagli infortuni e

migliora la sicurezza fisica degli ambienti di la-

voro. Ad esempio, per un operatore umano, svol-

gere compiti pericolosi, come sollevare materiali

pesanti e posarli su un tavolo, oppure eseguire

saldature o maneggiare oggetti molto caldi o mol-

to freddi, può causare lesioni o altri problemi di

salute. Tuttavia, dove la robotica industriale di-

mostra davvero la sua validità sul lavoro non è

tanto nel prevenire gli infortuni derivanti dallo

svolgimento di operazioni sì

pericolose, ma saltuarie. La

grande utilità è sostituire l’uo-

mo in quelle ripetitive.

Gli infortuni sul lavoro sono

infatti in calo. Consideran-

do i vari settori lavorativi,

un rapporto Inail del luglio

di quest’anno, indica che nel

2014 all’Istituto nazionale

per l’assicurazione contro gli

infortuni sul lavoro sono per-

venute 663.149 denunce d’in-

fortunio, in diminuzione del

4,6% rispetto al 2013 (-32 mila casi) e di circa il

24% rispetto al 2010 (-208 mila casi). In partico-

lare, rispetto al 2010, nel 2014 nel settore dell’a-

gricoltura tali denunce sono diminuite del 22,1%,

e hanno registrato un calo del 26,1% nel settore

industria e servizi.

Nel 2014 crescono invece ancora le malattie pro-

fessionali: l’anno scorso sono risultate protocol-

late all’Inail 57.391 malattie professionali, con

un aumento del 10,7% rispetto ai 51.829 casi del

2013 e del 33,2% rispetto al 2010. In particolare,

tra le malattie professionali per settore denun-

ciato rientrano, nel 2014, soprattutto quelle del

sistema osteoarticolare e del tessuto connettivo,

con più di 35 mila denunce (+15,8% rispetto al

2013); quasi il 62% del totale, contro il 46% nel

2010.

In quest’area, l’adozione dei robot nei processi

produttivi può dare un grande contributo, e a

vari livelli.

I disturbi muscoloscheletrici (DMS) o, in inglese,

MSD (musculoskeletal disorder), denuncia l’A-

genzia europea per la sicurezza e la salute sul

lavoro (EU-OSHA), costituiscono infatti uno tra

i disturbi più comuni legati alla tipologia di atti-

vità di milioni di lavoratori europei, che ne sono

afflitti e producono un costo, a carico dei datori

di lavoro, quantificabile in miliardi di euro. Ol-

tre ai costi assicurativi e di compensazione degli

infortuni vi sono poi i costi indiretti, derivan-

ti dalla necessità di assumere e formare nuova

forza lavoro in grado di eseguire le stesse man-

sioni del personale sostituito. I DMS interessano

schiena, collo, spalle, arti superiori e inferiori, e

sono lesioni muscoloscheletriche causate essen-

zialmente da movimenti ripetitivi che richiedo-

no uno sforzo e si ripetono nel tempo. Tali mo-

vimenti possono includere la movimentazione di

carichi, l’assunzione di posture scorrette o sta-

tiche, le vibrazioni, la scarsa illuminazione o il

dover lavorare in ambienti freddi; i ritmi intensi

di lavoro, o il mantenimento prolungato di una

stessa posizione, in piedi o seduti. Tutte situazio-

ni in cui i sistemi robotizzati non manifestano,

evidentemente, problemi di funzionamento, an-

che operando per lunghi periodi di tempo, in cui

mostrano in genere di raggiungere estesi MTBF

(mean time between failure). Un robot di produ-

Fig. 3 – Le occupazioni generate dall’adozione della robotica (Fonte:

Metra Martech)