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EMBEDDED
53 • SETTEMBRE • 2014
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HARDWARE
MEMORIE
prima tutti zeri, poi tutti uni e poi di nuovo tutti zeri. Per questomoti-
vo, molte delle memorie utilizzate nei sistemi militari statunitensi
sono spesso accompagnate da tecniche ridondanti, che si occupano
di controllare che il grado di cancellazione dei dati corrisponda effet-
tivamente a quando richiesto ogni volta dal sistema operativo, speci-
ficando in un apposito registro il metodo di cancellazione utilizzato.
Solid o Hard?
Effettivamente sembra che il mercato stia premiando i Solid State
Disk (SSD), perché offrono migliori prestazioni sia per la maggior
velocità operativa sia per la superiore robustezza, che garantisce
milioni di cicli di lettura/scrittura o cancellazione e una durata di vita
assai più lunga rispetto ai dischi rigidi magnetici. Le attuali memorie
non volatili, inoltre, grazie ai recenti progressi nelle tecnologie di
fabbricazione che consentono di disegnare i transistor delle singole
celle con geometria di riga sotto i 20 nm, sono proposte con den-
sità di memorizzazione sempre maggiore e si trovano tipicamente
sul mercato con 500 GByte di capienza, più che sufficiente per i
moderni computer telematici mobili. D’altro canto, per le moderne
storage network che servono a immagazzinare l’enorme quantità
di informazioni cloud disponibili a tutti dovunque nel globo sono
ancora preferibili gli Hard Disk Drive (HDD) perché la maggior
capienza (già orientata ai PetaByte) consente di organizzare i dati
secondo i contenuti impiegando tecniche ridondanti che li rendono
rintracciabili in mezzo agli altri più rapidamente. Inoltre, le basi dati
delle SAN (Storage Area Network) si trovano in luoghi protetti dalle
intemperie e dagli urti e perciò non è necessario che le loro memo-
rie siano robustissime mentre è fondamentale che vi sia tutto lo spa-
zio possibile per implementare algoritmi di sorveglianza sui virus,
sugli attacchi degli hacker e sui malfunzionamenti di ogni sorta,
comprese le tecniche di cancellazione sicura dei dati. La delocaliz-
zazione dei centri di memoria dati e la duplicazione dei dati sensibili
costituiscono una risorsa irrinunciabile per gli enti governativi e per
molte grandi aziende perché consentono di recuperare rapidamente
grandi quantità di documenti anche in caso di default di uno dei siti
per catastrofe naturale, attacco terroristico o spionaggio industriale.
Gli hard disk permettono di contenere i costi nella realizzazione
delle basi dati multiple e sono quindi la scelta migliore per queste
applicazioni.
Ibridi
La constatazione degli evidenti vantaggi di entrambe le tecnologie
ha portato allo sviluppo degli SSHD (Solid State Hybrid Disk) o
dischi allo stato solido ibridi che sono, in pratica, degli hard disk che
però incorporano anche una memoria non volatile buffer dedicata a
trattenere le informazioni prelevate più frequentemente. A gestire
lo spostamento dei contenuti fra il disco rigido e la memoria solida
è un apposito firmware incorporato nell’apparecchio che fa tutto in
modo autonomo e indipendente sia rispetto al sistema operativo del
computer host sia nei confronti dell’utente che non deve accorgersi
di nulla. Questo approccio consente di realizzare dischi con capacità
di memoria ben oltre il TByte ma con tutto ciò che serve raccolto in
pochi GByte e quindi aumen-
ta la velocità complessiva del
disco che diventa anche più
competitivo sul mercato per-
ché unisce i vantaggi degli SSD
e degli HDD. Questa è senza
dubbio una buona soluzione
non solo per le banche dati, i
server e i centri di calcolo di
ogni tipo, ma anche per tutti i
computer di prossima genera-
zione che secondo molti esper-
ti analisti avranno bisogno di
aggiornare continuamente la
propria configurazione e le fun-
zionalità software di bordo per
tenere il passo con l’evolvere
dei contenuti cloud reperibili in
rete e, pertanto, avranno sem-
pre più fame di velocità e capienza nella propria memoria di massa.
Fra i primi a introdurre gli SSHD, Seagate ha sviluppato la tecno-
logia proprietaria Adaptive Memory che si occupa di identificare
in modo efficace e fedele i dati utilizzati con maggiore frequenza
dall’utente. Quindi, li copia dal disco rigido allamemoria FlashNand
e li sorveglia per verificare che siano richiesti spesso o se occorre
invece declassarli a un utilizzo più raro a causa dell’installazione di
nuove applicazioni o per effetto di un cambio di abitudini da parte
dell’utente. Questa soluzione riduce drammaticamente i tempi di
avvio, caricamento delle applicazioni e risposta a livello di sistema ed
è ideale per i computer dedicati alla videografica e alla multimediali-
tà. Al CES di inizio anno Seagate ha presentato il suo ultimomodello
di SSHD con le dimensioni di 2,5” adatte anche ai piccoli computer
laptop dentro cui ospita un hard disk da 1 TeraByte capace di ruota-
re a 7200 giri al minuto con a fianco 8 GByte di Flash e, inoltre, ha
presentato anche nuovi SSHD con dimensioni appena maggiori da
3,5” e capacità dai 4 TeraByte in su. Nel listino troviamo comunque
disponibili due SSHD da 7 e 9,5 mm di altezza con capienza di 500
GByte e 1 TByte e rispettive velocità di rotazione di 7200 e 5400 giri/
min, utilizzabili per i laptop e i desktop e perfettamente compatibili
con le interfacce SATA già in uso per i dischi rigidi. Toshiba è fra
i pionieri nello sviluppo delle memorie non volatili di tipo Flash
NAND ed è anche fra i più importanti costruttori di hard disk ragion
per cui ha fatto bene a decidere di perfezionare nei suoi laboratori
le tecnologie SSHD e produrre i nuovi dischi ibridi MQ01ABxxxxH
con dimensioni di 2,5” ossia 6,5 cme capienza di 320, 500, 750GByte
e 1 TByte. In questi prodotti è incorporata la tecnologia proprietaria
Advanced Format con il Paragon Aligment Tool che serve a orga-
nizzare le partizioni nel disco rigido per allinearle con i riferimenti
del sistema operativo e migliorarne notevolmente le prestazioni. A
bordo del modello di punta MQ01ABD100H troviamo un HDD da
2,5” e 5400 rpm con 1 TByte di capienza, una buffer Nand Flash da
8 GByte e un’interfaccia SATA da 6,0 Gbit/s.
Fig. 2 – Il nuovo SSHD Advanced
Format Toshiba MQ01ABD100H
unisce un HDD da 1 TeraByte
insieme a una Flash Nand da 8
GByte in soli 2,5”
1...,45,46,47,48,49,50,51,52,53,54 56,57,58,59,60,61,62,63,64,65,...86
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