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EMBEDDED
53 • SETTEMBRE • 2014
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SOFTWARE
IoT
Microkernel conformi a POSIX come INTEGRITY e Neutrino
consentono ai programmatori di allocare sottosistemi softwa-
re in partizioni standard aperte e di modificare facilmente
l’allocazione dei sottosistemi tra il microkernel e Linux.
Middleware per servizi web
Includere il middleware per servizi web in un articolo sulla
strategia firmware può apparire un tantino “blasfemo”, ma
l’IoT sta cambiando il modo in cui vengono considerati i
dispositivi. Grazie alla connettività onnipresente del cloud,
le chiamate ai servizi remoti diventano le nuove chiamate ai
servizi del sistema operativo.
Sebbene molte soluzioni middleware consolidate, come
CORBA, si siano inserite stabilmente nella dorsale informativa
dell’IoT, i vincitori della gara sono due: WS - * (la famiglia di
standard dei servizi web che comprende SOAP, WSDL e altri)
e i servizi web RESTful. Semplificando un argomento com-
plicato e controverso, WS -* è più diffuso nei sistemi azien-
dali pre-IoT, mentre i servizi web RESTful fanno più presa
in ambienti le cui risorse sono limitate. WS - * impone più
regole su come definire i servizi web e trasportarli in Internet,
mentre RESTful è più un approccio di tipo architetturale, che
presuppone l’esistenza di HTTP e poco più.
Gli sviluppatori possono sviluppare rapidamente le interazioni
RESTful con un semplice client HTTP sul dispositivo e un
server web sulla rete. RESTful richiede una più ridotta infra-
struttura software, meno consumo di risorse a run-time e un
apprendimento più rapido, ma richiede un maggior coordina-
mento tra i dispositivi IoT e i servizi cloud. Grazie alla relativa
semplicità ed efficienza, RESTful sembra ben posizionata per
diventare la scelta predominante nell’IoT.
Alcuni studi e un rapido sguardo a Google Trends (Fig. 3)
mostrano che l’interesse degli sviluppatori per le API RESTful
è aumentato costantemente nel tempo, mentre SOAP ha
lentamente perso terreno
La figura 4 combina l’intero stack firmware IoT in un’unica
immagine, compreso il partizionamento sicuro dei vari com-
ponenti dei servizi web, i sistemi operativi Linux guest (con i
driver delle periferiche e gli stack di comunicazione, in questo
esempio) e componenti nativi del microkernel, specifici per
applicazioni in tempo reale o di sicurezza (security).
Si sta attraversando un periodo estremamente intenso, in cui
gli oggetti presenti sul web sono di gran lunga più numerosi
delle stesse persone (in termini di PC e smartphone). Ma
questo è solo l’inizio di un Internet dominato da oggetti intel-
ligenti, capaci di migliorare le vite delle persone e di offrire
incredibili opportunità agli sviluppatori di dispositivi IoT, in
particolare a coloro che affiancheranno al proprio talento una
strategia firmware efficace.
Fig. 4 – Una completa pila firmware IoT
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