EON
EWS
n
.
614
- DICEMBRE 2017
4
C
he l’Intelligenza Artificiale
(IA) fosse considerata strate-
gica dai governi delle super-
potenze, si era capito dalle
recenti dichiarazioni del pre-
sidente russo Putin davanti
ad una platea di studenti:
“Chi svilupperà la migliore
intelligenza artificiale, diven-
terà il padrone del mondo”.
Specificando poi che que-
sta scienza avrebbe portato
grandi opportunità ma anche
minacce difficili da prevedere
allo stato attuale.
La Cina, dal canto suo, già
impegnata nel costruire una
propria industria microelet-
tronica con massicci investi-
menti pubblici, ha dichiarato
la sua ambizione di voler
raggiungere gli Stati Uniti en-
tro i prossimi tre anni, per di-
ventare poi leader mondiale
nell’IA entro il 2030. La sua
strategia è chiara ed i suoi
punti salienti sono dettati
dal Ministero della Scienza
e della Tecnologia che ha
elencato in un documento i
13 progetti innovativi consi-
derati prioritari, su cui il go-
verno intende investire nei
prossimi mesi. Si tratta di
incoraggiare la produzione
di nuovi chip per reti neurali,
come di finanziare e svilup-
pare promettenti start up ed
aziende avviate. La società
californiana di chip Nvidia
viene esplicitamente presa
come riferimento per il suo
successo come produttore di
hardware specifico per pro-
getti di IA nei settori più di-
sparati come la videosorve-
glianza, la robotica, i droni od
i nascenti veicoli a guida au-
tonoma. Così Pechino, tra-
mite la China’s State Deve-
lopment & Investment Corp,
ha investito quest’estate 100
milioni di $ nella start up ci-
nese Cambricon, produttore
di chip per server capaci di
rimpiazzare quelli di Nvidia
in alcuni progetti chiave di IA.
Cambricon collabora inoltre
con il gigante Huawei che
ha recentemente cominciato
a proporre sistemi di IA nei
suoi telefoni cellulari e tablet.
Contemporaneamente, altre
aziende cinesi attive nell’ IA
hanno alzato fondi consi-
stenti come per esempio la
Horizon Robotics (100 milio-
ni di $) o la Deephi (40 milioni
di $). Sta crescendo insom-
ma un ecosistema locale, ca-
pace di affrancare le aziende
dalla per ora indispensabile
tecnologia americana.
Se da una parte il governo
cinese, che non manca cer-
to di ingegneri specializzati
e di capacità di investimen-
to, vuole strappare per mo-
tivi industriali e strategici la
supremazia
dell’America
nell’IA, gli Stati Uniti non
intendono di certo cedere
il passo e cercano di man-
tenere il loro vantaggio
con ogni mezzo. Tramite
le sovvenzioni alla ricerca,
creando un ambiente favo-
revole all’innovazione delle
aziende hi-tech ma anche
bloccando acquisizioni di
aziende strategiche da par-
te di fondi cinesi o vigilando
su possibili minacce di spio-
naggio industriale. La corsa
strategica all’IA sembra ap-
pena cominciata…
P
er la seconda volta in un anno
le azioni di Dialog Semicon-
ductor sono crollate sul listino
di Francoforte, trascinando al
ribasso tutto il settore tecno-
logico in Europa. A scatenare
nuovamente le vendite sui titoli
del gruppo anglo-tedesco le
indiscrezioni, parzialmente con-
fermate a inizio dicembre dagli
stessi vertici di Dialog Semicon-
ductor, relative alla possibilità
che nel giro di qualche anno
Apple possa realizzare in casa
propria circa la metà dei chip
impiegati sull’iPhone. Il colosso
di Cupertino punterebbe così a
ridurre sensibilmente le fornitu-
re di semiconduttori da aziende
esterne, dato che oggi disegna
internamente solo il processore
core e l’interfaccia grafica. La
nuova strategia dei vertici della
Mela rischia però di mettere in
fortissima difficoltà un’azienda
come Dialog Semiconductor
che genera tre quarti del pro-
prio fatturato grazie al gigante
guidato da Tim Cook, ma pese-
rebbe anche su STMicroelec-
tronics che ha un’esposizione
nei confronti di Apple poco sotto
il 10% del proprio giro d’affari.
Nel dettaglio, il gruppo fonda-
to da Steve Jobs, a partire dal
2019, potrebbe provvedere in
maniera autonoma alla realiz-
zazione dei chip necessari al
funzionamento dell’antenna dei
dispositivi della Mela (iPhone,
iPad ed Apple Watch), ma so-
prattutto a quelli che gestisco-
no e controllano l’energia della
batteria. In questo ultimo caso,
stiamo parlando dei Power Ma-
nagement Integrated Circuits
(PMICs) che fino a oggi sono
stati forniti alla Apple proprio da
Dialog Semiconductor. Secon-
do i rumours, il PMICs che sta
progettando Apple sarebbe il
più avanzato al mondo, avendo
la capacità di monitorare i con-
sumi di energia in maniera de-
cisamente superiore rispetto a
quanto non faccia attualmente
quello fornito dal gruppo guida-
to da Jalal Bagherli. Per questo
nuovo processore la produzio-
ne sarebbe affidata agli stabili-
menti di Taiwan semiconductor
manufacturing company che
già realizza per Apple tutti i chip
per iPhone e iPad. Sul fronte
borsistico, la possibile perdita di
un cliente fondamentale come
il gruppo californiano ha già af-
fossato Dialog Semiconductor
che nel 2017 ha perso quasi
la metà del proprio valore, a
fronte di un rialzo di circa il 20%
dell’indice europeo dei principali
titoli tecnologici. Nonostante la
pessima performance, gli ana-
listi rimangono nel complesso
positivi dato che su 19 broker
che coprono le azioni del grup-
po anglo-tedesco ben 11 sug-
geriscono ancora di comprare,
sette hanno un giudizio neutrale
e solo uno consiglia di vendere.
Gli esperti non ritengono che
il gruppo guidato da Bagherli
possa fare la fine di Imagina-
tion Technologies che ha perso
oltre il 70% del proprio valore
dopo l’annuncio di Apple dello
scorso aprile relativo alla rinun-
cia alle Gpu fornite dall’azienda
britannica nell’arco di due anni.
Apple crea scompiglio
tra i suoi fornitori di chip
Il governo cinese
punta alla supremazia
nell’Intelligenza Artificiale
Entro il prossimo biennio il gruppo guidato da Tim Cook
potrebbe decidere di effettuare internamente il design di
circa la metà dei processori che sono inseriti nel proprio
iPhone, mettendo così a rischio la stessa sopravvivenza
di alcune aziende europee di semiconduttori che
collaborano con la mela. Tra queste sono state colpite
da forti vendite in Borsa Dialog Semiconductor e,
nei mesi scorsi, anche Imagination Technologies
Nella corsa delle superpotenze
all’intelligenza artificiale, il governo cinese
ha deciso di investire pesantemente per
diventarne leader entro il 2030.
F
EDERICO
F
ILOCCA
E
LENA
K
IRIENKO
H
I
-
TECH
&
FINANZA