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10

EON

EWS

n

.

614

- DICEMBRE 2017

Una cosa è certa: molti la-

vori che oggi conosciamo

in futuro non esisteranno

più. CareerCast, tempo fa,

ha realizzato uno studio ba-

sandosi sui dati raccolti da

Bareau of Labor Statistics.

Si tratta per lo più di pro-

fessioni che con lo svilup-

po delle nuove tecnologie

e l’avvento dell’era digita-

le, rischiano di estinguersi:

postino, lettore di contatori,

agricoltore, giornalista, ta-

glialegna, gioielliere, assi-

stente di volo, operaio in

fabbrica, assicuratore, sar-

to. E parliamo di un futuro

neanche troppo lontano, il

2023.

Vediamo allora quali sa-

ranno invece le figure pro-

fessionali più richieste nei

prossimi anni. Ovviamente,

essere digitali è un impera-

tivo.

Un’indagine recentemente

realizzata da Capgemini

in collaborazione con Lin-

kedIn evidenzia quelle che

saranno le professioni digi-

tal più ricercate nel prossi-

mo triennio. ‘The Digital Ta-

lent Gap - Are Companies

Doing Enough?’, questo il

titolo del report in questio-

ne, analizza e confronta le

competenze in ambito digi-

tal richieste dalle aziende e

la loro effettiva disponibilità

in settori e Paesi diversi.

I dati che emergono da

questo studio dimostrano

l’urgenza di colmare il gap

relativo alle competenze

digitali: se infatti quasi il

50% dei lavoratori coinvolti

nell’indagine sta investendo

nell’acquisizione di nuove

competenze digitali, il 54%

delle aziende intervistate è

convinto che la carenza di

talenti digitali stia danneg-

giando il proprio business.

Stando allo studio Capge-

mini, le imprese avranno un

bisogno crescente di data

scientist, chief analytics of-

ficer, data engineer, data

architect, digital project ma-

nager, information security,

chief digital information offi-

cer, chief customer officer,

chief internet of things officer

e personal web manager.

E i lavoratori? I lavorato-

ri non stanno a guardare

senza agire. Il report svela

le loro preoccupazioni nel-

la valutazione delle proprie

competenze digitali, oltre

alla mancanza di risorse

per la formazione messe a

loro disposizione sul posto

di lavoro. Tra gli aspetti più

salienti, il report evidenzia

il fatto che quasi il 50% dei

lavoratori (percentuale che

raggiunge il 60% per quei

dipendenti con competen-

ze digitali) sta investendo

sia denaro che tempo libero

per acquisire competenze

digitali.

Il gap in ambito

digitale

Tra le società intervistate

nel report Capgemini-Lin-

kedIn una su due riconosce

che il gap sulle competenze

digitali si sta espandendo.

Infatti, più della metà (54%)

delle aziende è d’accordo

sul fatto che questo divario

stia ostacolando i loro pro-

grammi per la digital tran-

sformation e di aver perso il

loro vantaggio competitivo

proprio a causa della ca-

renza di talenti digitali.

Emerge anche la preoccu-

pazione di molti dipendenti.

Molti, infatti, ritengono che

le proprie competenze sia-

no ormai superate o che lo

stiano per diventare. Com-

plessivamente, il 29% dei

lavoratori ritiene che siano

già superate o che lo di-

venteranno entro due anni,

mentre per oltre un terzo di

loro questo succederà tra

4-5 anni.

Per quanto riguarda i set-

tori applicativi, dal report si

evince che il 48% dei lavo-

ratori del comparto automo-

bilistico pensano che le loro

competenze diventeranno

superflue nei prossimi 4-5

anni, seguiti da quelli dei

settori bancario (44%), del-

le utility (42%), delle teleco-

municazioni e assicurativo

(entrambi al 39%).

Inoltre, i dipendenti credo-

no che i programmi di for-

mazione messi in atto dalle

aziende non siano molto

efficaci. Infatti oltre la metà

degli attuali talenti in ambito

Professioni: quanto

siamo digital?

A

NTONELLA

P

ELLEGRINI

Il mercato del lavoro si fa sempre più digital: cambiano le

competenze e i ruoli ricercati. I lavoratori sono pronti? Non sempre,

purtroppo, e molti dipendenti investono tempo e risorse economiche

personali per aggiornarsi, quando le aziende non ci pensano

R

EPORT