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A

due anni dall’annuncio dei

primi prototipi di FinFET con

processo da 7 nm (la cui im-

missione sul mercato è attesa

per l’anno prossimo),

IBM

pro-

pone una nuova via per incre-

mentare ulteriormente la den-

sità dei transistori nei circuiti

integrati. Frutto della collabora-

zione con

Samsung

e

Global

Foundries

, un nuovo processo

da 5 nm permette di realizzare

FET a sviluppo orizzontale in

cui l’elettrodo di controllo è let-

teralmente ‘avvolto’ attorno al

canale costituito da nanofogli

di silicio.

La tecnologia FinFET, usa-

ta per i nodi da 22 nm in giù

e attuale stato dell’arte con il

processo da 10 nm, sembra

destinata a fermarsi a 7 nm o al

più (ricorrendo a combinazioni

di semiconduttori dei gruppi III

e V) a 5 nm per via dei limiti im-

posti al flusso di corrente dalle

perdite attraverso le alette.

Nei GaaFET il canale, realiz-

gio dalla tecnologia planare a

quella FinFET. Ritorna infatti a

essere possibile variare l’area

del dispositivo per modificarne

le caratteristiche e modificare

il compromesso tra velocità e

rendimento – una libertà non

possibile con l’attuale proces-

so FinFET che richiede di ave-

re tutte le alette della stessa

altezza. Potendo ora variare la

larghezza del canale tra 8 e 50

nm – addirittura con continuità

se si adotta la litografia EUV

(Extreme Ultra Violet) – il pro-

gettista viene messo nelle con-

dizioni di ottimizzare i propri

circuiti integrati per le esigenze

del caso, siano esse di rispar-

mio energetico o di massima

velocità.

Certamente degno di nota è

il fatto che IBM abbia messo

a punto il processo pensando

espressamente alla litografia

EUV, una tecnologia che da

tanti, troppi anni sembra es-

sere in procinto di passare alla

fase di produzione di massa.

Nonostante i chip dimostrativi

siano stati realizzati con la tec-

nica litografica a fascio elettro-

nico, il processo a 5 nm basato

sui dispositivi GaaFET richie-

de il passaggio alla litografia

EUV per poter essere econo-

micamente impiegato nella

produzione in grandi volumi.

Possiamo pertanto dedurre

che all’interno della

Research

Alliance

cui fanno capo IBM,

Samsung e Global Foundri-

es, si ritiene che la tecnologia

EUV attualmente sviluppata da

ASML sarà disponibile per il

debutto del nodo a 5 nm.

Il futuro promesso dal pas-

saggio alla litografia EUV è un

futuro con chip capaci di inte-

grare 20 miliardi di transistor in

tecnologia FinFET da 7 nm, e

30 miliardi di GaaFET da 5 nm.

Il salto di qualità dei GaaFET

da 5 nm, rispetto all’attuale sta-

to dell’arte FinFET da 10 nm è

rappresentato da un incremen-

to di prestazioni del 40% (a pa-

rità di potenza utilizzata) e da

una riduzione dei consumi del

75% (a parità di prestazioni).

Resta solo da vedere quando i

nuovi chip saranno disponibili:

il debutto previsto per il 2020

o 2021 potrebbe infatti essere

rimandato in attesa della matu-

razione della litografia EUV.

EON

EWS

n

.

609

-

GIUGNO

2017

3

T

ERZA

P

AGINA

IBM, Samsung e Global Foundries puntano

ai 5 nm con i transistor “Gate All Around”

ottimizzati per la litografia EUV

M

ASSIMO

G

IUSSANI

Dal FinFET

al GaaFET

zato con nanofili o nanofogli di

silicio che si sviluppano oriz-

zontalmente, risulta completa-

mente circondato dalla struttu-

ra del gate che contribuisce a

contenere le perdite. Questo

comporta un incremento di ef-

ficienza rispetto all’architettura

FinFET e la possibilità (per il

momento teorica) di scalare

il processo fino a 3 nm. Il pro-

totipo di GaaFET proposto da

IBM impiega canali costituiti

da 3 nanofogli di silicio che si

estendono tra source e drain,

completamente circondati dal

materiale costituente il gate e

impilati uno sopra l’altro.

Il progresso in termini di presta-

zioni, affidabilità e scalabilità

è reso possibile dal maggior

volume associato alle strutture

di gate e al canale. Non solo,

ma il ricorso a una struttura

bidimensionale per il canale

fornisce ai progettisti di circuiti

integrati un grado di libertà che

era andato perduto nel passag-

Fonte: IBM