Table of Contents Table of Contents
Previous Page  4 / 32 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 4 / 32 Next Page
Page Background

EON

EWS

n

.

608

-

MAGGIO

2017

4

A

Santa Clara, i manager di

In-

tel

, da oltre un ventennio regina

indiscussa dei chip, non dormo-

no sonni tranquilli osservando i

buoni numeri del colosso core-

ano. Nel primo trimestre 2017,

nonostante lo sfortunato lancio

del Galaxy Note 7 e lo scanda-

lo corruzione che ha travolto il

vicepresidente Lee Jae-yong,

Samsung

è infatti riuscita a rea-

lizzare circa 8,7 miliardi di dollari

di utile, con un incremento del

48% rispetto allo stesso periodo

di un anno prima. A sostenere la

buona performance (la seconda

migliore nella storia del grup-

po) sono stati i semiconduttori,

i display e le memorie (favorite

da prezzi di mercato decisa-

mente elevati per NAND flash

e DRAM). Sul versante degli

smartphone si è però registrata

una leggera contrazione della

domanda a vantaggio di altri

grandi produttori del settore.

Una flessione che, tuttavia, po-

trebbe essere recuperata grazie

all’arrivo sul mercato del Galaxy

S8 e dell’ormai prossimo Ga-

laxy 8 Note. È ancora presto

per dire quale sarà l’impatto

dei nuovi modelli sui conti del

gruppo, ma è certo che, visto

il gradimento che il pubblico ha

testimoniato per la versione 7, i

risultati non si faranno attende-

re. Di qui l’attenzione che Intel

ha per i rivali coreani. I manager

del gruppo americano sanno

bene che bisognerà lavorare

intensamente per contrastare

l’avanzata dei competitor. Per

ora beneficiano ancora di una

situazione confortevole: la casa

di Santa Clara ha archiviato il

primo trimestre 2017 con il fat-

turato record di 14,8 miliardi di

dollari, in miglioramento rispet-

to ai 13,7 dello stesso periodo

2016. L’utile operativo si è quasi

raddoppiato (+40% a 3,6 mi-

liardi) al pari del risultato netto

(3 miliardi, +45%). Nonostan-

te gli ottimi numeri, gli analisti

di

IC Insights

prevedono che

Intel perderà presto lo scettro

di regina dei chip. Il sorpasso

potrebbe già avvenire nel se-

condo trimestre 2017. “Se così

accadesse, sarebbe una vera

pietra miliare per Samsung, ma

anche per gli altri grandi produt-

tori di semiconduttori che per

anni hanno provato a strappare

a Intel il primato di più grosso

fornitore mondiale” spiegano gli

esperti. Il gigante californiano,

punta su nuovi massicci inve-

stimenti per mantenere la co-

rona e ha già fatto sapere che

nel 2017 ha intenzione di inve-

stire 12 miliardi nell’acquisto di

macchinari e ben 20,5 miliardi

in ricerca e sviluppo. La partita

è aperta e dovremo aspettare

ancora un po’ per conoscere il

risultato di questa sfida che do-

vrebbe giocarsi sul filo dei 60

miliardi di fatturato annuo.

N

ei primi quattro

mesi del 2017,

il Nasdaq ha

portato a casa un rialzo record

del 12,3%, registrando così la

migliore performance tra i princi-

pali indici azionari di Wall Street.

Nello stesso orizzonte tempora-

le, il

Dow Jones Industrial

e lo

Standard & Poor’s 500

hanno

infatti guadagnato entrambi cir-

ca la metà, con il primo che ha

registrato un progresso del 6%

e il secondo di poco superiore

e pari al 6,5 per cento. Si tratta

di numeri ben diversi rispetto

a quelli previsti da coloro che

erano convinti che la vittoria di

Trump potesse avvantaggiare

gli indici costituiti in prevalenza

da titoli appartenenti a settori

tradizionali, a discapito di quelli

che comprendono i colossi della

Silicon Valley, i cui vertici ave-

vano mostrato scarsa simpatia

nei confronti del nuovo inquilino

della Casa Bianca. Alla base

della diffidenza dei top manager

dei grandi gruppi tecnologici a

stelle e strisce nei confronti di

Trump, alcuni tra i suoi principali

punti del programma elettorale,

come l’imposizione di una serie

di restrizioni alle merci prove-

nienti dall’estero, il giro di vite

all’immigrazione col muro al

confine con il Messico e il die-

trofront rispetto agli impegni sul

clima assunti dalla precedente

amministrazione statunitense

a seguito dell’accordo di Parigi.

In realtà, a parte l’ultimo punto,

l’attuale Presidente USA non ha

ancora fatto seguito agli impegni

assunti, mentre l’annuncio di un

importante taglio delle tasse sul-

le imprese e lo studio di misure

per consentire alle Corporate

a stelle e striscedi riportare in

patria gli enormi profitti par-

cheggiati all’estero, ha spinto gli

investitori a comprare principal-

mente azioni di società quotate

sull’indice

Nasdaq Composite

,

polverizzando così il precedente

record a 5.132,5 punti registrato

nel lontano 10 marzo del 2000 e

raggiungendo proprio nell’ultima

seduta del primo quadrimestre

del 2017 il nuovo massimo sto-

rico a 6.074 punti. Nel dettaglio,

dei 2.536 titoli che costituiscono

il paniere in esame, oltre 1.429

hanno registrato una perfor-

mance borsistica positiva, di cui

ben 44 hanno portato a casa ri-

alzi superiori al 100%, 21 sono

rimasti invariati e i rimanenti

1.086 titoli sono su quotazioni

inferiori a quelle rilevate lo scor-

so 30 gennaio. Di fronte a questi

numeri sembra lecito chiedersi

fino a quando potrà durare la

corsa del Nasdaq Composite e

degli altri indici di Wall Street?

A giudizio degli esperti non solo

ulteriori margini di apprezza-

mento sono molto limitati per il

basket in esame, ma soprattutto

è alta la probabilità che si pos-

sa assistere a un’inversione di

tendenza, a meno che nei pros-

simi trimestri la pubblicazione di

dati molto positivi sull’economia

americana e sui profitti aziendali

non giustifichino l’attuale ottimi-

smo degli investitori.

L’inarrestabile corsa

dell’indice Nasdaq

Samsung pronta a sfidare

la supremazia di Intel

Alla fine del primo quadrimestre dell’anno in corso,

il basket che comprende le principali azioni hi tech

ha infranto la barriera dei 6mila punti, sospinto dalle

attese per le politiche fiscali di Trump. A giudizio degli

esperti, ulteriori margini di salita sono limitati, a meno

che l’economia americana e i profitti aziendali non

crescano a ritmi molto sostenuti

La società coreana ha chiuso il primo trimestre 2017

con un utile operativo da circa 9 miliardi di dollari,

mettendo a segno un incremento da 3 miliardi rispetto

allo stesso periodo di un anno fa. In casa Intel le cose

vanno bene, ma secondo gli analisti di IC Insights, i

coreani potrebbero presto diventare il primo gruppo,

per fatturato, nei semiconduttori

F

EDERICO

F

ILOCCA

E

LENA

K

IRIENKO

Fonte:

finanzainchiaro.it

Fonte:

focustech.it

H

I

-

TECH

&

FINANZA