EON
EWS
n
.
600
-
SETTEMBRE
2016
10
L
e prospettive di svilup-
po dei rapporti economici
e finanziari con l’Iran sono
sempre più promettenti. L’al-
lentamento graduale delle
sanzioni coincide con la na-
scita e il moltiplicarsi di ini-
ziative pubbliche e private
per intensificare i rapporti
con il Paese, rapporti che
del resto non sono mai sta-
ti sospesi completamente.
“L’Iran fa parte del gruppo
dei cosiddetti ‘next 11’ - ri-
corda la Farnesina nel suo
più recente report sull’I-
ran- ovvero degli undici
paesi (Bangladesh, Egitto,
Indonesia, Iran, Messico,
Nigeria, Pakistan, Filippi-
ne, Turchia, Corea del Sud
e Vietnam) che insieme ai
BRICS rappresenterebbero
le più grandi economie del
mondo nel XXI secolo, con
prospettive promettenti per
gli investimenti e la crescita.
Questo secondo valutazio-
ni di
Goldman Sachs
. La
Repubblica Islamica rientra
tra le prime 20 economie
mondiali (la seconda nel
Medio Oriente), con carat-
teristiche che la proiettano
verso un graduale proces-
so di modernizzazione”. Al-
cune tappe del percorso di
eliminazione delle sanzio-
ni al Paese sono già state
compiute. L’ultima in ordine
cronologico è avvenuta il 16
gennaio scorso quando, a
seguito del rapporto positi-
vo dell’International Atomic
Energy Agency, l’ONU, gli
Stati Uniti e l’Unione Euro-
pea hanno sospeso molte
sanzioni, seppure con signi-
ficative distinzioni. Quella fi-
nale è prevista entro il 2023,
quando un ultimo rapporto
ONU dovrebbe confermare
che il programma nuclea-
re iraniano ha finalità civili e
che pertanto le sanzioni an-
cora in vigore all’epoca po-
tranno essere cessate defi-
nitivamente entro il 2025.
Il desiderio della leadership
iraniana di modernizzare il
Paese, dotarlo di infrastrut-
ture tecnologicamente evo-
lute e rivitalizzare le indu-
strie coincide con gli interes-
si dei tanti paesi che sono in
grado di fornire know-how
sia nella forma di vendita
di prodotti e servizi che in
quella di un vero e proprio
partenariato tecnologico,
come viene auspicato dal
Governo iraniano. Scienza
e tecnologia sono piuttosto
sviluppate in questo Paese,
che dispone di maestranze
capaci e aggiornate.
“Le relazioni bilaterali italo-
iraniane hanno storicamen-
te fatto registrare profili di
interesse elevato -continua
il report della Farnesina. La
molteplicità di fattori posi-
tivi che contraddistinguono
il Paese ha costituito nel
tempo un punto di attrazio-
ne per le imprese italiane.
La composizione demogra-
fica della popolazione, l’al-
to livello di alfabetizzazione
e istruzione (un mercato di
poco meno di 80 milioni di
abitanti di cui più del 60%
sotto i 30 anni), la posizione
geografica strategica (croce-
via tra oriente e occidente),
l’abbondanza di risorse na-
turali (quarto produttore di
petrolio al mondo e secondo
per riserve di gas naturale)
e la presenza di una rete
sufficientemente sviluppata
di infrastrutture, trasporti e
telecomunicazioni, sono so-
lo alcuni. Non mancano ele-
menti di complementarietà,
laddove il contesto produtti-
vo iraniano richiede forniture
di macchinari, componenti,
prodotti semilavorati, prodot-
ti chimici, nonché trasferi-
mento di know-how e nuo-
ve tecnologie a integrazio-
ne delle capacità maturate
finora dall’industria locale.
Secondo i dati
Istat
, la mec-
canica strumentale esercita
il peso più ampio nel quadro
della composizione dell’ex-
port italiano in Iran, segui-
ta dai prodotti chimici, dalla
metallurgia, dagli apparec-
chi elettrici, dai materiali da
costruzione, dalla farmaceu-
tica e dall’agroalimentare”.
Dopo il 16 gennaio scorso
l’Italia è stata il primo Pa-
ese visitato dal Presidente
iraniano Rouhani mentre
tra il 12 e il 13 aprile si è
svolta la prima missione di
sistema italiana guidata dal
Presidente del Consiglio
Renzi. Accanto a questi in-
contri istituzionali e in coor-
dinamento con questi, già
a partire dal 2015 si sono
succedute numerose mis-
sioni imprenditoriali (tra le
quali ricordiamo quelle di
Confindustria ANIE
) sia di
categoria sia di sistemi pro-
duttivi regionali, fiere e così
via. Edilizia, trasporti, mec-
canica strumentale e agroa-
limentare, trattamento delle
acque (desalinizzazione per
risolvere il grave problema
della siccità nel Paese), uti-
lity, oltre all’arredamento e
design italiani (da sempre
molto apprezzati in Iran),
alle strutture per l’oil&gas,
alle reti di comunicazione e
quelle elettriche, alle ferrovie
e all’energia in generale (an-
che le energie rinnovabili)
sono i settori che maggior-
mente possono offrire ottime
opportunità per le imprese
italiane, grandi e piccole.
I numeri in gioco
sono molto importanti
per il nostro Paese
“L’Italia è stata fino a pochi
anni fa il primo partner com-
merciale dell’Iran, con un
interscambio che nel 2011
superava i 7 miliardi – ha
ricordato il sottosegretario
allo Sviluppo economico
Ivan Scalfarotto in occasio-
ne della missione di aprile.
Uno studio commissionato
dal Ministero dello Sviluppo
Economico prevede che nel
2020 sarà possibile un re-
cupero della quota italiana
Nuovi business
in Iran
Interessanti prospettive di crescita nel Paese che sta gradualmente uscendo dai
lunghi anni delle sanzioni
F
RANCESCA
P
RANDI
Interscambio commerciale dell’Italia con l’Iran
[Fonte: elaborazioni ANIE su dati ISTAT]
R
EPORT