EON
ews
n
.
596
-
aprile
2016
24
ma di emulazione di Mentor
integra anche le applicazioni
software, per risolvere speci-
fiche sfide di verifica
e validazione.
Infatti, da solo, l’har-
dware non rappre-
senta più il fattore di
differenziazione nei
progetti - ha mostrato
Brunet - ma sono
le applicazioni, che
girano su un har-
dware e un sistema
operativo potenti, a
permettere di trasfor-
mare l’emulazione in
un ‘verification hub’.
Sono le applicazioni
a guidare verso nuovi
modelli d’uso dell’emulazio-
ne, tesi a ridurre i rischi delle
attività di verifica dei SoC.
L’obiettivo delle Veloce Apps,
ha aggiunto il manager, è po-
tenziare le attività di verifica,
estendendole a un numero
maggiore di ingegneri, grazie
alle funzionalità della soluzio-
ne, che consente di ovviare
ad alcuni ‘colli di bottiglia’ tipi-
ci dei sistemi di emulazione:
tra questi, le prestazioni e la
capacità del sistema; i limiti
dell’ambiente di elaborazione;
l’impossibilità di monitorare
e sottoporre a test applica-
zioni ‘live’, nel loro contesto
reale; l’incapacità di eseguire
il debug in modo completo;
l’impossibilità di fornire un
accesso globale alla piat-
taforma di emulazione, per
consentire la condivisione
della stessa. Tutti questi colli
di bottiglia sono fattori di au-
mento dei rischi di progetto,
che le Veloce Apps puntano
a ridurre.
Veloce Deterministic ICE, ad
esempio, permette di supera-
re il limite della impredicibilità
tipica degli ambienti ICE, in-
troducendo, afferma Mentor, il
100% di visibilità e ripetibilità
nelle attività di debugging in
questi ambienti, e fornendo
l’accesso ad altri modelli d’u-
so ‘virtual-based’, che hanno
il vantaggio di rimuovere i link
fisici con i sistema target.
Le prestazioni sono un fattore
di rischio, perché rispetto a
scenari d’uso statici, oggi la
verifica dei SoC va
eseguita in maniera
dinamica, testando
tutti i componenti
dell’applicazione in
una situazione reale.
Anche la capacità
è molto importante,
perché avere acces-
so alla piattaforma
di emulazione da
una sola locazione,
e non globalmente,
aumenta i ritardi e
incrementa i rischi
di progetto. “Tutti i
nostri clienti vedono
la capacità di accesso globale
come un requisito fondamen-
tale” dice Brunet.
Veloce DFT serve ad accele-
rare la verifica DFT (design
for test) e ad abbassare al
minimo il rischio, e il pesante
impatto, degli errori individuati
troppo in ritardo, quando or-
mai è il momento di avviare
il chip in produzione. Veloce
FastPath ha invece l’obietti-
vo di ottimizzare il run-time
dell’emulazione, soprattutto
quando si tratta di verificare
grandi e complessi progetti
SoC multi-clock. Alle nuove
Veloce Apps, e alle altre già
presenti nella libreria (Veloce
Power, Veloce Enterprise
Server, ecc.), si affianca il
sistema operativo Veloce OS3
che, con l’integrazione delle
nuove piattaforme di calcolo
HPC (high performance com-
puting) riduce i tempi di com-
pilazione del 50%.
Mentor
, l’emulazione
si potenzia via
software
L’
emulazione è diventata un
requisito per tutti i grandi chip
digitali e per i SoC (system-
on-chip) con software embed-
ded:
Mentor Graphicslo ave-
va già sottolineato qualche
mese fa, nell’ottobre 2015,
in una conferenza interna-
zionale di aggiornamento
sui recenti trend attraversati
dall’industria EDA (electronic
design automation) e dai
semiconduttori. E, a qualche
mese di distanza, è poi giun-
to l’annuncio, a fine febbraio,
delle Veloce Apps (Veloce
Deterministic ICE, Veloce
DFT, Veloce FastPath), che
puntano ad aprire una nuova
era nel mondo delle tecnolo-
gie di emulazione per i chip
elettronici, indirizzando cia-
scuna una specifica proble-
matica della verifica.
Proprio di questo cambio di
paradigma Jean-Marie Bru-
net, direttore marketing della
Emulation Division di Mentor
Graphics, ha voluto appro-
fondire alcuni aspetti salienti
spiegando, in una conference
call con la stampa, che que-
ste nuove soluzioni portano
il settore EDA a entrare nella
quarta era dell’emulazione.
Un percorso cominciato, dopo
il 1985, con la prima era, la
‘ICE Age’(in-circuit emula-
tion age), a cui è seguita la
‘Acceleration Age’, negli anni
Novanta. Si è quindi arrivati,
dopo il 2005, alla ‘Virtualiza-
tion Age’, che alla potenza
di elaborazione di CPU e
GPU ha aggiunto funzionalità
di networking e multimedia
storage. Ed ora, nel 2016, ci
troviamo nella ‘Application
Age’, l’era in cui la piattafor-
Sfrtuttando hardware di grande capacità e un sistema
operativo con funzionalità aggiornate, le Veloce Apps
si propongono come la soluzione per indirizzare i rischi
dei progetti SoC con maggior efficacia, rispetto alle
strategie unicamente hardware-centriche
G
iorgio
F
usari
La libreria
Veloce Apps
integra la
soluzione di
emulazione
di Mentor
Graphics
JEAN-MARIE
BRUNET
,
Marketing
director della
Emulation
Division di
Mentor Graphics
Corporation
T
ecnologie