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EON

ews

n

.

596

-

aprile

2016

23

S

ei partner, fra cui università,

istituti di ricerca e un’azienda,

stanno lavorando a un pro-

getto che ha come obbiettivo

quello di realizzare una tecno-

logia CMOS III-V su substrati

di silicio, che permetta di ri-

durre i costi e di risparmiare

materiali scarsamente dispo-

nibili. Questo progetto euro-

peo (è finanziato nell’ambito

del programma Horizon 2020

per la ricerca e lo sviluppo

dell’Unione Europea) si chia-

ma

INSIGHT

(Integration of

III-V Nanowire Semiconduc-

tors for Next Generation High

Performance CMOS SOC

Technologies) e coinvolge il

Fraunhofer IAF (Germania),

LETI (Francia), l’Università di

Lund (Svezia), l’Università di

Glasgow (Regno Unito), il Tyn-

dall National Institute (Irlanda)

e IBM Svizzera. La tecnologia

CMOS III-V è particolarmente

interessante per la realizza-

zione di front end a microon-

de, dove può essere utilizzata

per rilevare e generare segnali

per la comunicazione, radar e

imaging. In pratica, vengono

sviluppate tecnologie innovati-

ve per ricevitori e trasmettitori

studiando i limiti

per geometria e

layout dei tran-

sistor.

Occorre

considerare, in-

fatti, che nei set-

tori di applicazio-

ne individuati da

questo progetto,

servono velocità

di trasmissione

sempre più ele-

vate legate all’in-

cremento delle frequenze uti-

lizzate. Questo incremento di

prestazioni comporta però an-

che maggiori consumi di ener-

gia. Una possibile soluzione è

legata allo sviluppo di funzio-

nalità complementari, analo-

giche e digitali, utilizzando lo

stesso materiale composito

(quello III-V con un processo

produttivo compatibile CMOS).

I nanofili realizzati con questa

tecnologia possono essere

utilizzati per controllare la ca-

rica elettrostatica anche sca-

lando le dimensioni del gate,

aspetto fondamentale per lo

sviluppo delle nuove genera-

zioni di transistor sempre più

piccoli. In pratica la tecnologia

che sta sviluppando INSIGHT,

grazie alla possibilità di inte-

grare un maggior numero di

componenti e di ridurre i con-

sumi, rappresenta anche una

soluzione molto interessante

per permettere ai chip di sca-

lare oltre il limite dei 10 nm, e

questi chip potranno essere

utilizzati anche per applicazio-

ni come per esempio il cogni-

tive computing, l’IoT e le piat-

taforme cloud. Di fatto questa

nuova tecnologia costituisce

una possibile soluzione anche

alle sempre maggiori esigen-

ze di prestazioni delle applica-

zioni del segmento consumer

visto che può offrire funziona-

lità sia di tipo analogico sia di-

gitale su una stessa piattafor-

ma, mentre la produzione può

trarre vantaggio dall’impiego

di wafer di dimensioni mag-

giori. Questo tipo di tecnologia

è attualmente una delle più

innovative per l’integrazione

fra analogico e digitale su un

unico die.

materiali (BOM: Bill Of Ma-

terials), file Gerber e altro

ancora.

Ovviamente, quando l’idea

di questi kit prese forma per

la prima volta e si decise di

svilupparla, pensavamo in

effetti di essere sulla buo-

na strada. Ma non poteva-

mo certo esserne sicuri fino

a quando, due mesi dopo,

FedEx recapitò al nostro

quartier generale le prime

schede. Aprimmo le scatole

e consegnammo un kit a uno

dei nostri ingegneri, chie-

dendogli di provare a vedere

cosa poteva farci. Dopo cir-

ca tre ore e mezzo,

il tecnico aveva tra-

sformato una serie

di cuffie che si ca-

ricavano attraverso

spine metalliche da

inserire in un appo-

sito supporto, in una

serie di cuffie che si

caricavano, invece,

per induzione ma-

gnetica. In meno di

mezza giornata di

lavoro, il nostro in-

gegnere aveva realizzato un

prototipo funzionante.

Ma perché un produttore di

cuffie dovrebbe voler cam-

biare il metodo di ricarica,

passando dai contatti da

inserire nell’apposito allog-

giamento all’induzione ma-

gnetica? In realtà, risulta

che il guasto più frequente

di questi prodotti sia proprio

il sistema di carica – sem-

bra che i poli delle spine si

corrodano o, comunque, si

degradino in qualche modo.

Esistono, inoltre, anche altre

preoccupazioni di carattere

pratico relative ai metodi di

carica tradizionali che rendo-

no la soluzione wireless ben

più di una questione di ten-

denza modaiola e di minore

scomodità. Consideriamo,

ad esempio, gli elettrodo-

mestici da cucina. Sappiamo

tutti benissimo che acqua ed

elettricità non vanno mol-

to d’accordo. Un processo

di carica senza fili basato

sull’induzione

magnetica

permette di realizzare un si-

stema chiuso e stagno, idea-

le, quindi, per cucine, bagni

e ambienti marini.

Non siamo i soli che hanno

intravisto le potenzialità di

cambiamento che questo

approccio può portare. David

Green, responsabile della ri-

cerca nella divisione Power

Supplies & Wireless Power

in IHS, a questo proposito

ha scritto: “Integrare la pos-

sibilità di una ricarica senza

fili nei dispositivi elettronici

esistenti è un processo com-

plesso e questo è uno dei

motivi che ha indub-

biamente rallentato

la sua introduzione

in tutta l’industria

elettronica. L’approc-

cio di fornire kit di

carica senza fili già

di per sé completi,

autosufficienti e im-

mediatamente pronti

all’uso racchiude in

sé tutte le potenziali-

tà per cambiare pro-

spettiva per quanti

non abbiano ancora dotato

i loro prodotti di questa fun-

zionalità.”

I primi indicatori lasciano

presagire che, effettivamen-

te, il panorama cambierà

presto. Dal lancio di questi kit

sul mercato, abbiamo ricevu-

to richieste, ordini e persino

progetti da un insieme straor-

dinariamente vasto di azien-

de che operano, fra gli altri,

nei settori dell’intrattenimen-

to, del turismo e dell’industria

navale. Il nostro sito web ha

registrato visitatori prove-

nienti da ogni parte del mon-

do, alla ricerca di informazio-

ni su questo nuovo approccio.

Considerando che tutte que-

ste aziende hanno accesso

ora per la prima volta a tali

nuove funzionalità basate sul

fenomeno dell’induzione ma-

gnetica, ci sembra di poter

affermare che l’“Anno della

ricarica senza fili” si estende-

rà fino a comprendere il 2016

e anche oltre.

INSIGHT:

le tecnologie

prossime venture

Il consorzio INSIGHT sta sviluppando una tecnologia innovativa su

substrati di silicio per la realizzazione di componenti in grado di

rispondere alle esigenze di maggiori performance e minori consumi

di diversi tipi di applicazioni, da quelle radar alle comunicazioni 5G

F

rancesco

F

errari

LAURENCE

MCGARRY

,

director

of product

marketing

for wireless

power di IDT

Immagine di

un transistor

III-V integrato

su silicio che

costituisce uno

dei punti chiave

delle tecnologie

INSIGHT

T

ecnologie