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di sensori ogni giorno per

questi due mercati. La cres-

cita finora è stata guidata

dallo sviluppo e ottimizzazi-

one del processo produttivo

e dall’ampliamento del por-

tafoglio brevetti.

D:

In che modo state imple-

mentando queste strategie

(stipula di accordi/collabo-

razioni, nuove acquisizioni,

investimento in attività di ri-

cerca e sviluppo, in risorse

umane…)?

R:

La crescita dei MEMS

nell’elettronica di consumo

ha richiesto e richiederà una

sempre crescente attenzi-

one all’applicazione fina-

le. Dove prima bastava un

buon prodotto – economico,

D:

Qual è la sua opinione ri-

guardo l’andamento del mer-

cato (rallentamento, crescita,

forte incremento…)?

R:

Numerosi indici che se-

guono la filiera dell’elettro-

nica di consumo indicano

un rallentamento del mer-

cato del quarto trimestre

2014 rispetto alle attese. Ci-

ononostante il mercato dei

MEMS per questo settore è

previsto ancora in sostanzi-

ale crescita, dovuta preva-

lentemente all’aumento de-

ll’adozione di sensori e altri

componenti elettro-micro-

meccanici nei dispositivi.

Ad esempio, la quasi tota-

lità degli smartphone oggi-

giorno contiene un acce-

lerometro per la rotazione

dello schermo e un numero

sempre crescente conterrà

un sensore di pressione co-

me altimetro (per funzioni

di fitness e localizzazione)

e un giroscopio (per funzi-

oni di foto panoramiche).

D:

Quali sono le principali

strategie adottate dalla vostra

società sul breve/medio perio-

do per soddisfare al meglio le

richieste di questo mercato?

R:

Bosch è l’azienda che ha

portato i MEMS in produzi-

one di massa nelle automo-

bili durante gli anni novan-

ta. In seguito, la succursale

Bosch Sensortec

ha svilup-

pato un portafoglio prodotti

per l’elettronica di consumo.

In totale le due compagnie

producono diversi milioni

EON

ews

n

.

581

-

dicembre

2014

20

P

arola

alle

A

ziende

mems

Bosch Sensortec

Intervista a Marcellino Gemelli,

director business development

A

cura

della

redazione

Un protagonista del mondo connesso

G

abriele

A

imone

C

at

Bosch

è tra i principali protagonisti del settore dei sensori microelettro-

meccanici (MEMS), i componenti più piccoli prodotti dal Gruppo. Nel 2013

l’azienda ne ha prodotti un miliardo e per quest’anno è previsto un ulteriore

aumento del 30%. Che si parli di guida automatica, di casa

intelligente, di trasporti o di logistica, si sta sviluppando una

nuova qualità di comfort, di sicurezza e di efficienza e Bosch sta

creando le condizioni per consentire questa svolta attraverso lo

sviluppo di soluzioni avanzate e l’integrazione di nuovi software.

Infatti, l’obiettivo strategico di Bosch consiste nel creare soluzioni

per la mobilità, l’industria, i sistemi energetici e gli edifici che

permettano di migliorare le prestazioni attraverso la connessione

e i sensori MEMS consentono proprio di realizzare una nuova

forma di assistenza tecnica nella vita quotidiana. Essendo dotati

di un’interfaccia radio e di un microcontroller, permettono di

trasmettere dati via Internet, per esempio a dispositivi mobili e

rappresentano, quindi, un elemento fondamentale del progresso tecnologico,

consentendo nuove applicazioni tecniche nella vita di tutti i giorni. In qualità

di principale produttore di sensori microelettromeccanici al mondo in termini

di fatturato, i sensori MEMS web-enabled forniti da Bosch sono un compo-

nente tecnico chiave per l’Internet delle Cose e dei servizi. All’inizio del 2013,

proprio in virtù dell’importanza di questo settore, Bosch ha creato

Bosch Connected Devices and Solutions

GmbH con sede a Reutlingen in Germania.

La società controllata si occupa dello sviluppo e della vendita di dispositivi e

delle soluzioni basate proprio su questi dispositivi. Originariamente la società

era un “cluster di innovazione”; Bosch usa questi “cluster” per raccogliere e

unificare le esperienze e le risorse necessarie per sviluppare nuove idee. Esis-

tono altri cluster per gli edifici, la mobilità e l’energia. Per esempio, Bosch

lavorerà con le società partner per sviluppare una piattaforma software per

standardizzare lo scambio dei dati nelle “smart home”. Dal novembre 2013,

inoltre, Bosch sta testando le tecnologie che permetteranno la messa in rete

digitale di un’intera città nel “Progetto pilota Monaco 3.0” con l’obi-

ettivo di rendere la città interconnessa. Il progetto verterà inizialmente

sulla mobilità, le infrastrutture della città e dei servizi pubblici (reti di

autobus, gestione parcheggi, raccolta rifiuti, lavori stradali) saranno

collegate in rete, fornendo ai residenti tutte le informazioni utili in

tempo reale, per poi rendere Monaco quasi totalmente interconnessa

entro il 2015.

Di tutti i fornitori presenti sul mercato, solo Bosch produce diversi tipi di

sensori destinati a un’ampia gamma di applicazioni e, a dimostrazione

della sua forza innovativa, l’azienda ha depositato complessivamen-

te oltre 1.000 brevetti. I MEMS, sviluppati inizialmente per i sistemi

elettronici del settore automotive, vengono utilizzati nei veicoli fin dal

1995. Ad esempio, un sensore d’imbardata che registra il moto rotatorio del

veicolo attorno all’asse verticale costituisce il fulcro del sistema ESP; inoltre,

oggi ogni veicolo moderno è dotato di oltre 50 sensori. In ambito automotive,

le caratteristiche fondamentali dei MEMS sono l’affidabilità e la robustezza,

mentre le dimensioni e il consumo di energia sono fattori molto meno import-

anti. La situazione è, invece, nettamente diversa se si parla di smartphone

o di console per videogiochi; per tale motivo, nel corso degli anni, Bosch ha

ridotto le dimensioni dei sensori a un cinquantesimo delle dimensioni originali.

Gabriele

Aimone Cat,

media relations

manager di

Robert Bosch