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EON
ews
n.
579
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ottobre
2014
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per il 2013 all’1,4%. Tali ten-
denze sono state confermate
nel primo semestre 2014. Gli
ultimi dati del Ministero dello
Sviluppo Economico stimano
la crescita complessiva per il
primo semestre intorno all’1%
e per l’intero anno allo 0,5%.
Più pessimistiche rimango-
no invece le stime di crescita
per il 2014 del Fondo Mone-
tario Internazionale (+0,2%)
e della Banca Centrale Russa
(+0,4%). Il Governatore della
Banca Centrale ha peraltro
più volte dichiarato come la
ridotta crescita possa mettere
a rischio gli equilibri di lungo
termine dell’economia. Il diffe-
rimento nel tempo dei progetti
di investimento, porterebbe a
effetti negativi sulla crescita.
Nonostante il rallentamento
dell’economia, la disoccupa-
zione ha continuato nel 2013
a mantenersi su livelli ridotti
5,6%; si è registrata, tuttavia,
una variazione nella composi-
zione degli occupati, con una
crescita della quota assorbita
dea settore pubblico e una
riduzione dei livelli di produt-
tività del lavoro. I salari reali
mostrano una tendenza alla
diminuzione.
Riguardo all’inflazione, il dato
per il 2013 è quello di un tasso
attorno al 6,5%. L’andamento
inflazionistico è stato influen-
zato negativamente dal peg-
gioramento del corso del rublo
che, dopo aver perso nel cor-
so del 2013 il 9% del proprio
valore nei confronti del dollaro
e il 13% nei confronti dell’eu-
ro, ha fatto segnare nei primi
mesi del 2013 un’accelerata
svalutazione, perdendo nei
confronti di euro e rublo oltre il
10% e superando le soglie psi-
cologiche dei 50 rubli per euro
e dei 36 rubli per dollaro. Se-
condo stime econometriche,
l’effetto in termini di maggiore
inflazione dovuta al deprezza-
mento del cambio dovrebbe
attestarsi al 10/15%. A ciò si
aggiunge il probabile effetto
inflazionistico, almeno nel bre-
ve periodo, delle limitazioni al
commercio adottate a seguito
delle sanzioni europee e sta-
tunitensi, che provocherà una
probabile pressione al rialzo
dei prezzi. Secondo le stime di
diversi economisti, l’inflazione
in Russia potrebbe pertanto
accelerare arrivando all’8%
nel 2014-2015.
La produzione di petrolio e di
gas naturale è aumentata re-
lativamente all’anno scorso, ri-
spettivamente dell’1,4% e del
6,7%, raggiungendo un nuovo
massimo storico nel perio-
do post-sovietico (oltre i 10,5
milioni di barili e 1,54 miliar-
di di metri cubi al giorno). Le
esportazioni di gas naturale
sono cresciute dell’1% mentre
quelle di petrolio sono calate
del 2%. Mosca resta il primo
esportatore di gas al mondo.
Il tessuto delle piccole e medie
imprese è ancora scarsamen-
te sviluppato e concentrato es-
senzialmente nel settore com-
merciale e in quello dei beni di
consumo, mentre l’industria è
ancora debole. Limitate sono le
politiche di sostegno delle Auto-
rità nei confronti delle PMI, così
come gli strumenti finanziari
predisposti a loro vantaggio.
(*)
L
a complementarietà tra i no-
stri sistemi produttivi, che viene
descritta nel quadro economi-
co tracciato dall’Ambasciata
Italiana a Mosca, riportato in
questo report, depone a favo-
re delle collaborazioni nell’am-
bito dell’elettronica, che sono
incoraggiate nell’intervista
che abbiamo realizzato a Ivan
Pokrovsky, direttore dell
russa.
Le grandi opportunità offer-
te dal mercato elettrotecnico
ed elettronico russo vengono
commentate nell’intervista ad
Andrea Maspero, vice presi-
dente per l’internazionalizza-
zione di
.
Un quadro
economico generale
La Russia è il principale for-
nitore di prodotti energetici al
mondo, ma ha una base indu-
striale e un settore primario
ancora relativamente poco
sviluppati; l’Italia, al contrario,
non dispone di materie prime
ma vanta un ampio e diversi-
ficato settore manifatturiero e
agro-alimentare.
Si tratta di una complementa-
rietà fra i due sistemi produttivi
che rende i due Paesi naturali
partner economici e commer-
ciali. La complementarietà si
riflette non solo nella bilancia
commerciale ma anche nelle
numerose joint venture che
favoriscono il trasferimento di
tecnologia.
Nel periodo 2000-2008, il PIL
russo è cresciuto a una me-
dia di circa l’8% annuo. Dopo
la crisi del 2009, l’economia
russa è tornata a crescere a
ritmi meno sostenuti rispetto
agli anni precedenti, ma co-
munque con percentuali più
alte di quelle che si registrano
nei Paesi occidentali. Il PIL è
aumentato del 4,3% nel 2010
e 2011, del 3,5% nel 2012,
dell’1,3% nel 2013. Nonostan-
te il rallentamento, il potenzia-
le di crescita del Paese nel
lungo periodo rimane elevato.
Gli oltre 80 enti territoriali che
compongono la Federazione
(Repubbliche autonome e Re-
gioni) competono fra di loro
per attrarre investimenti dall’e-
stero. Esistono una ventina
di Zone Economiche Speciali
(ZES) a livello federale, che
assicurano incentivi fiscali,
doganali e amministrativi alle
imprese che vi investono. Ana-
loghe zone sono state istituite
a livello locale. Diverse impre-
se italiane hanno già colto con
successo le opportunità offer-
te dalle ZES (ad esempio nella
Regione di Lipetsk, 440 Km a
sud di Mosca).
Il modello di sviluppo adottato
nell’ultimo decennio, fondato
sullo sfruttamento intenso del-
le risorse naturali e della capa-
cità produttiva esistente - che
ha comportato miglioramenti
significativi delle condizioni
di vita della popolazione, me-
diante incremento dei salari
reali e dei consumi – ha mo-
strato, nel corso del 2013, una
minore efficacia. Nonostante
un prezzo del petrolio elevato
e un progressivo deprezza-
mento del rublo sul dollaro e
sull’euro, che avrebbe potuto
stimolare le esportazioni an-
che nella componente non-oil,
la crescita economica ha se-
gnato un rallentamento. L’au-
mento del PIL si è attestato
R
eport
Russia e Italia,
quali
opportunità per l’elettronica?
In controtendenza rispetto alla situazione contingente delle relazioni
diplomatiche e commerciali tra la Russia e i Paesi Occidentali,
EONews sceglie di osservare le potenzialità di questo grande Paese
in un’ottica di medio-lungo periodo
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