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EON
ews
n.
579
-
ottobre
2014
4
H
i
-
tech
&
finanza
I
l più grande produttore di chip
del mondo ha infatti investito
9 miliardi di yuan (1,5 miliar-
di di dollari) per acquistare il
20% dell’azienda cinese
,
controllata dall’azienda pub-
blica Tsinghua UniGroup. L’o-
perazione, come ha spiegato
il presidente di
, Renee
James, permetterà di ampliare
la propria gamma di clienti nel
settore della telefonia mobile
cinese, attraverso una serie di
accordi interni volti a intensi-
ficare la collaborazione per la
costruzione di microprocessori
per smartphone e altri prodot-
ti di elettronica di consumo.
“Strategicamente, si tratta di
un’alleanza di lungo periodo
per sviluppare una serie di
SOC (System on Chip) per il
mercato mobile – ha spiegato
Americo Lemos, vicepresiden-
te della piattaforma enginee-
ring di Intel. “L’esperienza del
produttore cinese Spreadtrum
ha dimostrato come si possano
produrre rapidamente grandi
volumi e noi realmente voglia-
mo incrementare la cadenza
nella produzione di nuovi pro-
dotti”. Per Intel, l’operazione
rappresenta quindi un cambio
di marcia che però non potrà
concretamente materializzarsi
con i primi prodotti prima della
seconda metà del 2015, per via
delle numerose autorizzazioni
richieste. Non solo, con que-
sta mossa, Intel ha recuperato
terreno nei confronti di
che, partendo in antici-
po sul mercato mobile cinese,
è stata di recente sanzionata
dall’antitrust locale. È inoltre
ben vista, agli occhi dell’autori-
tà asiatica, la scelta di non uti-
lizzare le proprie fabbriche per
produrre i chip, ma di affidarsi
agli impianti di
(Taiwan
Semiconductor Manufacturing
Company). “È evidente che la
società ha mo-
dificato comple-
tamente la sua
strategia inter-
nazionale dando
un occhio di ri-
guardo all’impor-
tante e crescente
mercato cinese,
il primo al mon-
do per numero di
smartphone e utenti connessi
a Internet” ha spiegato un ban-
chiere statunitense “Questo
non solo contribuirà a un mi-
gliore posizionamento geogra-
fico, ma permetterà di essere
in forze sul segmento mobile,
tradizionalmente lontano da
Intel”. Un approccio coerente
con la nuova strategia, annun-
ciata dal Ceo Brian Krzanich,
di voler aumentare allargare la
presenza di Intel a nuovi mer-
cati e nuovi prodotti. Insomma,
una nuova sfida per il gigante
che, a giugno, ha chiuso il se-
mestre con risultati sopra le at-
tese: l’utile netto si è attestato
a 2,8 miliardi di dollari contro i
2 miliardi dello stesso periodo
2013, mentre i ricavi sono lie-
vitati dell’8% a 13,83 miliardi
battendo il consensus a 13,69
miliardi. Cifre che lasciano ben
sperare per la performance
di fine anno, con un fatturato
2014 che gli analisti si attendo-
no in crescita del 5 per cento.
Meno ST
sui nuovi iPhone
Intel investe
per il mercato
degli smartphone
Prove tecniche di
riposizionamento
prodotto e mercato per
il colosso californiano
che ha deciso di dare
maggiore attenzione al
mercato dei terminali
mobili dei Paesi
emergenti, dove sono
richiesti prodotti
tecnologicamente
avanzati a un prezzo
contenuto
E
lena
K
irienko
F
ederico
F
ilocca
I
l lancio dei nuovi smartphone
di
è stato l’evento più
importante del 2014 nel pa-
norama dell’hi-tech mondiale.
Un evento atteso, non solo dai
milioni di discepoli della casa
di Cupertino, ma anche dagli
investitori internazionali che,
sulla base della presenza o
meno di una società tra i for-
nitori di componenti dei nuovi
prodotti del gruppo guidato da
Tim Cook, decidono se com-
prare, vendere oppure man-
tenere nei propri
portafogli di investi-
mento le azioni di
queste società. Non
è così un caso se
dallo scorso nove
settembre, giorno
di
presentazione
dei nuovi iPhone6
e iPhone6 plus,
l’andamento bor-
sistico del colosso
italo-francese
sia stato decisamen-
te negativo, con le quotazioni
che hanno lasciato sul terreno
oltre il 10 per cento. A giudizio
degli operatori del mercato
borsistico, a guidare le vendi-
te sui titoli del gruppo guida-
to da Carlo Bozotti è stata la
scelta di Apple di montare sui
nuovi iPhone i giroscopi di
al posto di quelli di
STMicroelectronics, che inve-
ce erano presenti negli iPhone
4 e 5.
La perdita di questo cliente è
ancora più grave se si pensa
che nei mesi scorsi il leader
europeo dei chip aveva dovuto
rinunciare a rifornire la linea
Galaxy, dato che
aveva scelto InvenSense
come suo fornitore. In soldo-
ni, la mancata fornitura di gi-
roscopi ad Apple per i nuovi
iPhone comporterà per STMi-
croelectronics un ammanco a
livello di fatturato di ben 150
milioni di dollari nel solo 2015,
ipotizzando un prezzo di ven-
dita unitario di un dollaro e
150 milioni di iPhone 6 vendu-
ti. A livello di utile operativo, il
danno sarà di circa 60 milioni,
cioè il 10% del risultato della
gestione caratteristica. Cifre
che potrebbero salire ulterior-
mente se anche le imminenti
versioni dei nuovi iPad non
monteranno più i giroscopi del
gruppo italo-francese.
Gli stessi esperti, però, sotto-
lineano che l’impatto negativo
derivante dalla perdita del gi-
roscopio tra i componenti del
nuovo iPhone potrà essere
più che compensato nel 2015
dall’effetto delle dinamiche va-
lutarie, cioè dall’indebolimento
dell’euro sul dollaro: nel 2015
è molto probabile un cam-
bio tra l’euro e il dollaro sotto
1,25 rispetto a una possibile
media di 1,34 nel 2014. Non
dimentichiamo che la socie-
tà guidata da Bozotti genera
l’85% del fatturato nella valuta
statunitense mentre i costi de-
nominati in dollari sono solo la
metà delle spese totali.
Da questi numeri emerge che
un rafforzamento del biglietto
verde dell’1% ha un effetto po-
sitivo sul risultato operativo di
STMicroelectronis di circa 30
milioni di dollari.
Apple ha deciso che i
giroscopi dei nuovi iPhone
6 saranno di InvenSense,
sostituendo così i prodotti
del gruppo italo-francese
che erano presenti sui
modelli precedenti.
La perdita di questa
fornitura peserà per 60
milioni di dollari a livello
di utile operativo che,
tuttavia, potrebbe essere
più che compensata
dall’indebolimento
dell’euro
sul biglietto verde
Renee James,
presidente di
Intel
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