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vore di questo processo sia le
riforme intraprese sia la condi-
zione strutturale della Russia
che si caratterizza come un
importante detentore di ma-
terie prime. Il Paese ha inoltre
avviato ampi piani per
investimenti infrastrut-
turali, in settori strate-
gici come energia e
trasporti. Guardando
al solo settore ferro-
viario nei prossimi
dieci anni le Ferrovie
russe prevedono di
investire oltre 120 miliardi di
euro per l’ammodernamento
della rete, di cui quasi la metà
destinati allo sviluppo di 4.300
Km di nuove linee ad alta velo-
cità. Elevati sono i gli spazi di
collaborazione per gli operato-
ri italiani fornitori di tecnologie
in questo contesto”.
A quale tipo di rapporto di affa-
ri si sono mostrate interessate
le aziende russe che avete in-
contrato nel corso della vostra
ultima missione nel Paese?
“Nell’ultimo anno abbiamo rea-
lizzato due missioni imprendi-
toriali in Russia, una aperta a
tutte le imprese socie nell’area
di Ekaterinburg, l’altra dedicata
in specifico al settore ferrovia-
rio svoltasi nella zona di Mo-
sca. Nel corso di entrambe le
missioni è emerso un grande
interesse per l’avvio di colla-
borazioni tecnologiche con le
imprese italiane. Questo inte-
resse testimonia l’eccellenza
dell’offerta tecnologica del
Made in Italy che è da tempo
riconosciuta anche sui merca-
ti esteri. Le imprese ANIE si
caratterizzano da sempre per
un’elevata vocazione all’inno-
vazione, investendo in media
ogni anno in ricerca e svilup-
po il 4% del fatturato totale.
Negli ultimi anni l’innovazione
ha aperto nuove frontiere del-
la domanda, penso ad esem-
pio alla crescente attenzione
alla sostenibilità, che rendo-
no la nostra offerta ancor più
competitiva. Con riferimento
al settore ferroviario la nuova
progettualità degli investitori
russi poggia le basi soprattutto
sulla domanda di innovazione
tecnologica, alta velocità ed
efficienza energetica, ambiti in
cui l’industria italiana può offri-
re certamente un importante
contributo.”
Richiedono soluzioni
chiavi in mano, rivol-
gendosi quindi a gran-
di aziende estere, o
c’è anche spazio per
PMI che offrano pro-
dotti intermedi?
“Sicuramente nel mercato rus-
so, che è molto ampio e varie-
gato anche nell’articolazione
regionale, c’è spazio non solo
per grandi realtà industriali ma
anche per le piccole e medie
imprese. Occorre rilevare che
nei settori ANIE negli ultimi
anni non solo le aziende più
grandi, ma anche molte pic-
cole e medie imprese hanno
trovato nei mercati esteri nuovi
spunti di crescita. Nell’industria
delle tecnologie le imprese
esportatrici sono oggi più del-
la metà, oltre il 90% di queste
sono piccole e medie imprese.
Dalle piccole e medie esporta-
trici origina oltre la metà delle
esportazioni totali settoriali.”
A suo parere l’ingresso nel
mercato russo è praticabile
anche da PMI? A quali condi-
zioni?
“Penso che l’ingresso nel mer-
cato russo sia praticabile anche
dalle piccole e medie imprese,
a condizione che si tratti di re-
altà già strutturate per operare
in ambito internazionale. Più in
generale occorre considerare
che oggi in molte realtà estere
non è più possibile accedere
attraverso una semplice attività
di esportazione, ma è neces-
sario per peculiarità strutturali
del mercato avviare modalità
di internazionalizzazione più
strutturate, ad esempio attra-
verso partenariati tecnologici.
In specifico nel mercato russo
possono essere presenti bar-
riere all’entrata tariffarie e non
tariffarie, relative ad esempio
alla lingua o alla normativa
EON
ews
n.
579
-
ottobre
2014
10
nomia russa. I produttori sono
pertanto interessati a esporta-
re i propri dispositivi per il tra-
mite di partner europei”.
Qual è il segreto del successo
di fornitori esteri sul mercato
russo?
“Il mercato dei componenti
elettronici dal lato della do-
manda è molto frammentato:
più di tremila clienti sono di-
stribuiti su un territorio molto
grande.
Per avere successo un for-
nitore estero deve scegliere
un partner locale giusto; può
essere un distributore oppure
un rappresentante, che segua
attivamente la creazione della
domanda, offra una logistica
efficace, certificazioni, sup-
porto tecnico in lingua russa,
e così via. È molto importante
scegliere il partner con la spe-
cializzazione tecnica e il busi-
ness model adeguati.
Per fare un esempio la società
italo-francesce STMicroelec-
tronics dal 2002 ha una sua
branch a Mosca e oggi è tra i
fornitori leader in una grande
varietà di segmenti del merca-
to russo, inclusi componenti di
power electronics, microcon-
trollori, chip-set per STB, elet-
tronica automotive, chip per
smartcard. La società vende
sul mercato russo sia diretta-
mente (per il 41% del totale
fatturato) sia attraverso distri-
butori russi e distributori glo-
bali. I due maggiori distributori
di STMicroelectronics sono
comunque locali: Compel e PT
Electronics. Essi soddisfano la
domanda di migliaia di clienti
russi che lavorano nei seg-
menti del manufacturing ‘high
mix low volume’. Dal 2006 la
società italo-francese è diven-
tata partner tecnologico del
produttore di semiconduttori
russo Mikron JSC. Insieme
stanno sviluppando la tecno-
logia EEPROM per le carte
RFID”.
Per altre info: Report on Rus-
sian Market of Electronic
Components conducted by
the
Information-Analytical
Center for Modern Electronics
)
Intervista ad Andrea Ma-
spero, vice presidente per
l’Internazionalizzazione di
ANIE
A suo parere quali sono le
possibilità concrete di busi-
ness in Russia per le imprese
del settore elettrotecnico ed
elettronico italiane?
“La Russia ha assunto negli
ultimi anni un ruolo importante
fra i mercati emergenti anche
per le imprese italiane attive
nei settori industriali dell’elet-
trotecnica e dell’elettronica.
Nell’ultimo decennio l’econo-
mia della Russia ha imbocca-
to un sostanziale percorso di
crescita. Hanno giocato a fa-
R
eport
segue da pag. 9
Andrea
Maspero
Fig. 2 – Il
volume e la
crescita del
mercato dei
componenti
elettronici russi
2002-2013
1,2,3,4,5,6,7,8,9 11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,...32
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