EONews_574 - page 9

EON
ews
n.
574
-
aprile
2014
9
R
eport
EONEWS:
Vuole indicare
quello che secondo lei è
uno dei maggiori ostacoli
allo sviluppo della teleme-
dicina in Italia?
ROCCETTI:
“Direi sicura-
mente che la standardizza-
zione dei sistemi informativi
resta un tema particolar-
mente importante in Italia.
Negli ultimi anni si è svilup-
pata interoperabilità, ma an-
cora esiste il grande osta-
colo di sistemi informatici
diversi nei vari enti e centri
di assistenza, anche a livello
di una singolaRegione”.
EONEWS:
Quali nuove
evoluzioni tecnologiche di
telemedicina potrebbero
accompagnare il futuro
dell’assistenza sanitaria ai
cittadini?
ROCCETTI: “
Con il piano
di finanziamenti europei Ho-
rizon 2020 viene indicato
l’obiettivo di una sanità per-
sonalizzata e in mobilità. La
mobilità l’abbiamo raggiunta;
amio parere ora si deve svi-
luppare la tecnologia indos-
sabile per contribuire alla
personalizzazione. L’Unione
Europea pone infatti la sfida
del self empowerment del
cittadino, ossia la capacità
di acquisire comportamenti
virtuosi che aiutino a gesti-
re una patologia, evitare di
cronicizzarla o avere cadute
patologiche. Con la tecnolo-
gia indossabile si terrebbe
sotto controllo una serie di
parametri con continuità, per
elaborare quindi delle indi-
cazioni di comportamento
personalizzate. Noi stiamo
lavorando con una serie di
università italiane e stranie-
re per arrivare a una nostra
piattaforma di personalised
e mobile health e risponde-
re così agli obiettivi indicati
dall’Unione. Da parte nostra
lo studio verte su come in-
tegrare le tecnologie indos-
sabili con il nostro software”.
ziani oppure malati cronici,
anch’essi in larga prevalen-
za anziani. L’utente, frustra-
to, aveva comunque bisogno
di un supportoesterno (di un
infermiere, ad esempio) e in
questomodo la telemedicina
non riusciva ad abbattere i
costi dell’assistenza, come
sperato. PHEBO ha ottenu-
to subito l’apprezzamento di
tutti gli operatori, personale
medico e responsabili della
Sanità, perché si trattava di
un’innovazione unica, ma le
vendite hanno tardato a par-
tire, soprattutto perchéman-
ca un modello di riferimento
nazionale.
A mia conoscenza, l’unica
regione che abbia fissato un
modello per la telemedicina
e lasua tariffazioneè laLom-
bardia”.Questo quadro poco
incoraggiante del
Sistema Sanitario
Nazionale mostra
tuttavia alcune no-
vità, quanto meno
nell’esperienza di
Evolvo, dato che
“tra la finedel 2013
e l’inizio del 2014
abbiamo vinto due
gare pubbliche e
ottenuto un altro
paio di commesse
che ci danno fiducia -annun-
cia Roccetti”. Evolvo infatti
ha vinto gare indette dalla
Val d’Aostaedall’ASLdiRie-
ti. Finanziata con fondi strut-
turali europei, la Val d’Aosta
ha avviato un’iniziativa di
telemonitoraggio che segue
il modello di telemedicina re-
gionale.
La particolarità orografica
valdostana eleva i costi del-
la sanità pro capite a livelli
superiori del 15-20% alla
media nazionale. I malati, ad
esempio, vengono trattenuti
più a lungo in ospedale per-
ché il rischiodi rientri dopo le
dimissioni innalzerebbemol-
tissimo i costi. Nel modello
di telemedicina regionale, al
centro si colloca l’ospedale
di Aosta e nelle valli laterali
esiste il cosiddetto “centro
salute” dotato di pochi letti di
degenza, medico di guardia
e infermieri.
Attraverso il telemonitorag-
gio, utilizzandouno specifico
modulo fornito da Evolvo, il
reparto ospedaliero di Aosta
può tenere sotto controllo i
malati chesi recanoal centro
per i controlli post-ricovero, o
chevengonoallettati per una
degenza post-ospedaliera.
Attraversounaltromodulodi
Evolvo si realizza anche un
telemonitoraggiodomiciliare,
che consente di sorvegliare
tutta una serie di parametri
del paziente, la corretta as-
sunzione dei farmaci, e al-
tro ancora. In questo caso il
paziente utilizza una sorta di
avatar dello smartphone che
loguidaanche vocalmentee
con video nella esecuzione
delle attività.
Lo smartphone è di
fatto uno hub che
esegue una serie
di controlli formali e
sostanziali sui dati
rilevati (nel caso di
rilevazioni
dubbie
chiede di ripeterle),
che vengono poi ac-
codati e inviati a un
database centrale,
aperto alla consulta-
zione dei medici. Analoga-
mente nel comune di Rieti,
che ha una popolazione
particolarmente anziana e
problematiche di circolazio-
ne sul territorio, un modulo
di telecontrollo affidato agli
infermieri, che eseguono
l’assistenza domiciliare inte-
grata, e un altro modulo uti-
lizzato dai pazienti dimessi
precocemente dall’ospedale
(secondo un modello di di-
missione monitorata) con-
sentono di abbattere i costi
della sanità.Si consideri che
se lamedianazionaledi visi-
te domiciliari degli infermieri
pubblici è pari a 6, nel rieti-
no il dato scende a 3,5. Con
il telecontrollo l’ospedale
risparmia così i costi dell’o-
spedalizzazione e quelli
dell’assistenza domiciliare.
Massimiliano
Roccetti,
presidente di
Evolvo
continua a pag.10
1,2,3,4,5,6,7,8 10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,...24
Powered by FlippingBook