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RADAR

EDA/SW/T&M

51

- ELETTRONICA OGGI 465 - OTTOBRE 2017

Principio di funzionamento

La funzione essenziale di un radar è la capacità di raccogliere in-

formazioni fisiche relative a uno o più bersagli: posizione, velocità,

direzione, forma, identità o semplicemente presenza. Questo obiet-

tivo si raggiunge elaborando le onde elettromagnetiche riflesse, nel

caso dei radar primari, o trasmesse nel caso di radar secondari.

Nella maggior parte delle realizzazioni pratiche, un segnale impul-

sato a radiofrequenza o a microonde viene generato dal sistema

radar che investe con tale fascio il bersaglio in questione. La stessa

antenna trasmette il segnale di stimolo e raccoglie i segnali riflessi.

Il diagramma a blocchi semplificato di un sistema radar a impulsi

è mostrato in figura 1. Il timer principale, o generatore PRF, è mo-

strato come blocco centrale del sistema. Tale generatore, collegato

al modulatore degli impulsi, al duplexer (o al commutatore tra tra-

smissione e ricezione) e al processore dello schermo, gioca un ruo-

lo importante per sincronizzare temporalmente tutti i componen-

ti del sistema radar. Inoltre, il collegamento al ricevitore fornisce

un segnale di riferimento per la protezione dello stadio d’ingresso

(front-end) o per funzioni di controllo del guadagno temporizzate,

come il controllo temporale della sensibilità (STC).

L’equazione fondamentale del radar

L’equazione fondamentale del radar esprime la distanza dal bersa-

glio e la lega alle variabili rilevanti per il funzionamento, costituen-

do una base per comprendere le misure da eseguire per garantire

prestazioni ottimali. L’equazione può essere formulata in vari modi.

L’equazione 1 mostra una forma dell’equazione che indica la mas-

sima distanza rilevabile in metri. Al fine di comprendere a fondo

l’equazione e le ipotesi adottate, il lettore è incoraggiato ad appro-

fondirne la sua derivazione

(2)

.

(1)

dove:

R = massima distanza in metri

P

T

= potenza trasmessa in watt

G

T

= guadagno dell’antenna trasmittente

G

R

= guadagno dell’antenna ricevente

= lunghezza d’onda del segnale radar in metri

= sezione radar del bersaglio in metri quadrati

K = costante di Boltzmann

T = temperatura ambiente in Kelvin

B

n

= banda di rumore del ricevitore in Hertz

F

n

= figura di rumore

S/N = minimo rapporto segnale/rumore richiesto

La derivazione parte dall’analisi di un semplice modello sferi-

co di propagazione di un radiatore isotropo, cioè di un’antenna

puntiforme. Poiché i sistemi radar impiegano antenne direttive