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EDA/SW/T&M

RADAR

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- ELETTRONICA OGGI 465 - OTTOBRE 2017

per focalizzare l’energia irradiata sul bersaglio, il

guadagno dell’antenna viene definito come il rap-

porto tra la potenza diretta verso il bersaglio e la

potenza irradiata da un’ equivalente antenna iso-

tropa. L’equazione tiene conto del guadagno diret-

tivo dell’antenna con GT e GR, rispettivamente per

trasmettitore e ricevitore. Se la stessa antenna è

impiegata per trasmettere e ricevere, entrambi i ter-

mini possono essere sostituiti dallo stesso fattore G

per semplicità.

Una frazione della densità di potenza trasmessa che

colpisce il bersaglio sarà riflessa in varie direzioni e

un po’ di energia sarà irradiata indietro verso il si-

stema radar. La quantità di questa potenza irradiata

indietro è una funzione della sezione radar del bersa-

glio (radar cross section o RCS). Questo parametro ha

le unità di misura di una superficie ed è una misura

delle dimensioni del bersaglio, come visto dal radar.

Una porzione del segnale riflesso dal bersaglio viene

intercettata dall’antenna del radar. La potenza di que-

sto segnale sarà pari alla densità di potenza riflessa

moltiplicata per l’area efficace dell’antenna. Il fattore

primario che limita il ricevitore è il rumore e il con-

seguente rapporto segnale/rumore (S/N). La potenza

di rumore (limite teorico) all’ingresso del ricevitore è

descritta come un rumore termico equivalente, detto

anche rumore Johnson. Tale rumore è dovuto al moto

casuale degli elettroni ed è proporzionale alla tempe-

ratura. La potenza di rumore all’uscita del ricevitore

sarà sempre maggiore del rumore termico in ingresso.

Ciò è dovuto al rumore aggiuntivo generato all’interno

del ricevitore. Quindi, l’equazione 1 si fattorizza rispet-

to al rumore generato all’interno del ricevitore molti-

plicando la potenza del rumore termico per il fattore

Fn e per il guadagno del ricevitore.

L’equazione 1 descrive la massima distanza del ber-

saglio rilevabile dal radar in base alla potenza di tra-

smissione, al guadagno dell’antenna, alla sezione ra-

dar del bersaglio, alla figura di rumore del sistema, e

al minimo rapporto segnale/rumore.

In realtà questo è un modello semplificato delle pre-

stazioni del sistema. Esistono molti fattori che influen-

zano tali prestazioni, tra cui le deviazioni rispetto alle

assunzioni fatte per derivare questa equazione. Due

aspetti aggiuntivi da considerare sono le perdite nel

sistema e l’integrazione dell’impulso che può essere

applicata al segnale durante l’elaborazione. Le perdite

sono dovute sia al cammino di trasmissione LT sia a

quello di ricezione LR. In una classica applicazione di

un radar a impulsi, si può assumere che molteplici im-

pulsi vengano ricevuti da un certo bersaglio, per ogni

posizione dell’antenna radar (dato che la larghezza

del fascio dell’antenna possiede un’ampiezza non nul-

la, possiamo assumere che il radar si soffermi su ogni

bersaglio per un certo periodo di tempo).

Quindi, tali impulsi possono essere integrati per mi-

gliorare le prestazioni del radar. Dato che questa in-

tegrazione può essere non ideale, viene impiegato il

termine Ei(n) che esprime l’efficienza di integrazione,

basato sul numero di impulsi sommati per descrivere

il miglioramento. Includendo questi termini, l’equazio-

ne diventa:

(2)

dove:

E

i

(n) = fattore di efficienza dell’integrazione

L

T

= perdite nel cammino di trasmissione

L

R

= perdite nel cammino di ricezione

Nel caso di antenne multiple, la distanza raggiungibi-

le cresce proporzionalmente col numero di elementi,

assumendo le stesse prestazioni per ogni elemento.

Dipendenze dell’equazione fondamentale

La potenza del segnale al ricevitore è direttamente

proporzionale alla potenza trasmessa, al guadagno

dell’antenna (o apertura) e alla sezione radar (cioè a

quanto il bersaglio riflette il segnale radar).

Forse è più importante sottolineare che è inversamen-

te proporzionale alla quarta potenza della distanza dal

bersaglio. Data l’elevata attenuazione che si verifica

durante la propagazione del segnale in andata e ri-

torno, è desiderabile operare a potenza elevata. Tutta-

via, ottenere una potenza elevata non è facile a causa

di problemi quali la dissipazione termica, la tensione

di rottura dei dispositivi, le richieste di potenza dina-

mica, le dimensioni e il costo del sistema. Nel pros-

simo articolo vedremo le caratteristiche, le tecniche

di compressione e di misura di segnali di radar ad

impulsi.

Riferimenti

https://atap.google.com/soli/ http://literature.cdn.keysight.com/litweb/pdf/5992-

1386EN.pdf?id=2715324