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LTE
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- ELETTRONICA OGGI 465 - OTTOBRE 2017
con l’avvento di LTE è destinato a complicarsi notevol-
mente. Essi dovranno affrontare i problemi legati alla di-
smissione pianificata (ma non sempre annunciata pubbli-
camente) delle reti 2G/3G esistenti e alla frammentazione,
su scala internazionale, di bande e standard LTE.
Molti carrier, anche se non tutti, hanno già annunciato i
piani per dismettere le loro reti 2G nell’arco di un decennio.
Inoltre, visti gli investimenti nelle reti LTE, anche il futuro
delle reti 3G appare abbastanza nebuloso. Nello stesso
tempo, gli operatori si trovano ad affrontare il problema di
individuare strategie idonee per la fidelizzazione dei clien-
ti. Per supportare i clienti nel passaggio verso la tecnologia
LTE, è necessaria un’approfondita conoscenza delle com-
plesse relazioni che intercorrono tra produttori di chipset,
costruttori di moduli e carrier. Il settore della telefonia cel-
lulare è sempre stato soggetto a variazioni su base regiona-
le (che sono anche
in parte responsa-
bili della sua com-
plessità) e questa
situazione verosi-
milmente non è de-
stinata a cambiare
con LTE. In passato,
i produttori hanno
sfruttato accordi di
roaming per garan-
tire la compatibilità
a livello internazio-
nale. Con l’avvento
di LTE, la frammen-
tazione nelle bande
utilizzate dai vari
carrier renderà di
fatto
impossibile
la stipula di questi
tipi di accordi di
roaming. Alcuni ri-
tengono che i pro-
duttori dovrebbero
iniziare ad agire
come MVNO (Mobile Virtual Network Operator – operatori
mobili virtuali) e stabilire accordi diretti con i carrier.
Lungi dal favorire l’innovazione, problematiche di questo
tipo potrebbero rappresentare un freno e costituire una
barriera per l’ingresso sul mercato. Ogni accordo con un
carrier potrebbe richiedere diversi mesi di negoziazione
ed essere soggetto a condizioni in termini di servizi, costi
e volumi di dati. I produttori che agiscono alla stregua
di MVNO devono poi cercare di rivendere tutto ciò sotto
forma di servizio, operazione che comporta l’insorgere
di ulteriori problemi. Alcune aziende, tra le più intrapren-
denti, stanno cercando di affrontare queste problemati-
che emergenti realizzando piattaforme IoT che sollevano
i produttori dagli oneri legati alla connettività. Obiettivo
di queste piattaforme è abbinare i vantaggi propri degli
MVNO con le capacità e le risorse dei fornitori di servizi
basati su cloud.
Complessità dei prodotti a livello internazionale
Nel campo delle comunicazioni cellulari non esiste un
solo standard universale. Ciò ha comportato l’insorgere
di parecchie problematiche per i produttori nel corso de-
gli anni ma nel caso della tecnologia LTE per applicazioni
IoT la mancanza di uno standard di riferimento può es-
sere giustificata. Ciò è dovuto al fatto che né LTE-M né
NB-IoT possono essere supportati senza dare adito a pro-
blemi. Il passaggio a LTE-M comporta un aggiornamento
software alle torri
cellulari esistenti,
mentre il passaggio
a NB-IoT richiede
un aggiornamento
software e un nuo-
vo hardware per la
sezione radio.
Per i carrier, una si-
tuazione di questo
tipo contribuirà a
creare ulteriori di-
visioni a livello sia
geografico sia tec-
nologico. Negli Stati
Uniti, in Canada e in
Messico, ad esem-
pio, si è affermato
LTE-M1 mentre in
Europa, Cina e Sud-
Est asiatico si sta
imponendo NB-IoT
(Fig. 1). Per i co-
struttori che realiz-
zano prodotti desti-
nati a più mercati una situazione di questo tipo si traduce
nella necessità di realizzare due diverse gamme di prodotti
oppure un’unica gamma di prodotti in grado di supportare
entrambe le tecnologie. In tutti e due i casi ciò significa che
i produttori dovranno sostenere costi aggiuntivi.
L’avvento delle eSim
Un’altra innovazione che avrà un impatto sugli MVNO è
sicuramente l’eSIM (embedded SIM). In sintesi, una eSIM
garantisce l’indipendenza dell’hardware dal carrier (car-
rier neutral); in questo modo è possibile sostituire l’har-
Fig. 3 – La tecnologia LTE rappresenta una valida scelta per supportare nuove
applicazioni IoT