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CLOUD
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- ELETTRONICA OGGI 465 - OTTOBRE 2017
utilizzare meccanismi di energy harvesting (ovvero di
accumulo e riutilizzo dell’energia) per una varietà di
dispositivi – dai sensori ai gateway – e collegarli senza
problemi alla piattaforma cloud Watson IoT di IBM. Il
protocollo messo a punto di enOcean opera nella ban-
da sub GHz (inferiore al GHz) in conformità con lo stan-
dard ISO/IEC 14543-3-1X utilizzato su scala mondiale
per applicazioni di automazione degli edifici e per le
case “intelligenti”. I dispositivi che sfruttano le tecniche
di energy harvesting, come ad esempio il kit di svi-
luppo per dispositivi che sfruttano l’energia cinetica di
AAEON, prelevano l’energia dall’ambiente circostante
– sotto forma di movimento, differenza di temperatu-
ra o variazione luminosa – e la utilizzano per i modu-
li wireless. Tali moduli adottano un approccio basato
su telegramma ottimizzato per minimizzare i consumi
di potenza. L’abbinamento tra un kit hardware come
quello proposto da AAEON e le API sicure della piatta-
forma Watson, consente al servizio Bluemix di IBM di
fornire analisi predittive, cognitive e contestuali, par-
ticolarmente utili nel processo
decisionale. IBM ha compiuto
un’ulteriore evoluzione grazie a
Tririga, una piattaforma per la
gestione delle infrastrutture da
usare nell’ambito dell’automa-
zione degli edifici, in grado di
raccogliere in modo automatico
tutti i dati provenienti dai sen-
sori.
EnOcean Alliance e IBM hanno
standardizzato l’interfaccia per
i pacchetti IP e semplificato l’u-
so delle applicazioni nell’ambito
IoT. In questo modo, è possibile,
ad esempio, integrare le tecnologie wireless che uti-
lizzano meccanismi di energy harvesting nella piatta-
forma Watson IoT di IBM, in modo da consentire l’e-
secuzione di analisi predittive e in tempo reale sulle
infrastrutture.
Sistemi operativi pronti per il cloud
L’integrazione nel cloud può avvenire anche a livello
di sistema operativo. Il sistema operativo di MicroEJ, ad
esempio, che supporta i linguaggi Java e C ibrido per
lo sviluppo di applicazioni IoT, può essere usato per
aggiungere il collegamento al cloud ai microcontrol-
lori Kinetics con core ARM Cortex-M di NXP. Il sistema
operativo fornisce un insieme completo di librerie per
la connettività sia cablata sia wireless, la connessione
in rete basata su IP, la sicurezza, la memorizzazione dei
dati, le interfacce utente grafiche e la gestione dei com-
ponenti software attraverso il kit di sviluppo software
(SDK) di Kinetcs. Il sistema operativo in questione può
rendere disponibili blocchi base “IoT ready” basati su
protocolli standard – come ad esempio HTTPS REST,
CoAP, MQTT oppure LWM2M – per consentire l’interope-
rabilità con le piattaforme cloud IoT per lo streaming dei
dati e la gestione dei dispositivi. Esso offre la possibilità
di ampliare la funzionalità dei dispositivi sul campo e
gestire i contenuti software con una flessibilità maggio-
re rispetto agli aggiornamenti del firmware in modalità
OTA (Over The Air), in quanto le app software possono
essere installate e disinstallate “al volo” in modo dina-
mico. È altresì disponibile un app store per le soluzioni
MicroEJ, dove le app possono essere pubblicate dagli
sviluppatori e scaricate dai dispositivi, come accade nel
caso degli handset mobili.
La società ha presentato una dimostrazione di questo
sistema operativo che gira sull’MRTWR-K65F180M Ki-
netis K65 Tower System Module di NXP (Fig.3). Il si-
stema operativo di MicroEJ è
anche in grado di supportare
l’intera famiglia di microcontrol-
lori Kinetis basati sui core ARM
Cortex-M0+/M4/M7. Anche se
esistono differenti modalità per
collegare i dispositivi in modali-
tà wireless al cloud, i fornitori di
servizi basati su cloud cloud –
da Microsoft e SIGFOX ad Ama-
zon a IBM – stanno cercando di
semplificare al massimo questa
operazione. Non è più necessa-
rio abbinare protocolli di sicu-
rezza con i pacchetti MQTT che
hanno indirizzi IP specificati per centinaia se non ad-
dirittura migliaia di nodi IoT. Ciò garantisce una mag-
giore flessibilità di scelta per quanto concerne le ar-
chitetture IoT, in quanto è possibile utilizzare ciascun
gateway come un aggregatore piuttosto in qualità di
controllore della sicurezza. In questo modo, gli uten-
ti possono disporre di un maggior numero di opzioni
per quanto concerne le tipologie di sensori che pos-
sono essere specificate e le modalità di connessione a
IoT (per esempio, attraverso le reti wireless esistenti).
Mentre lo sviluppo di API specifiche per i servizi cloud
si sono rivelate un valido ausilio, i produttori di chip
hanno aggiunto nuovi dispositivi in grado di gestire tali
connessioni e fornito le funzioni di sicurezza a livello
hardware al fine di favorire e semplificare l’introduzio-
ne su larga scala delle reti IoT.
Fig. 3 – La scheda di sviluppo Kinetis K65 MCU Tower
SystemModule di NXP