TECH INSIGHT
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- ELETTRONICA OGGI 464 - SETTEMBRE 2017
NEWS/TECHNOLOGIES
Microprocessori con transistor
bidimensionali
Francesco Ferrari
I
ricercatori della
TUWien
, università partner del progetto europeo Graphe-
ne Flagship, hanno pubblicato sulla rivista Nature Communications un ar-
ticolo intitolato “A microprocessor based on a two-dimensional semiconduc-
tor”.
In pratica, si tratta di un chip basato su materiali alternativi al silicio. Le
sempre maggiori necessità in termini di integrazione, densità, prestazioni e
riduzione dei consumi hanno spinto infatti la ricerca verso la sperimentazio-
ne di nuovi materiali, come quelli bidimensionali, o 2D, come per esempio il
Grafene. Questi materiali permettono di realizzare transistor caratterizzati da
uno spessore di pochi atomi che possono essere prodotti anche su materiali flessibili, caratteristiche estremamente
interessanti per molte applicazioni, fra cui quelle legate all’IoT. Il chip, realizzato dai ricercatori della TU Wien a sco-
po dimostrativo, occupa un’area di 0,6 mm
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ed è formato da 115 transistor che permettono di eseguire operazioni
con dati a 1 bit. Il materiale utilizzato per il chip è il solfuro di molibdeno (o molibdenite, bisolfuro di molibdeno,
disolfuro di molibdeno o MoS2). Il microprocessore è stato realizzato con tecnologia gate-first su un wafer di silicio
con uno strato di diossido di silicio di 280 nm, ma i ricercatori precisano
che per il substrato si può utilizzare vetro o qualsiasi altro materiale,
anche flessibile. Sono stati realizzati 18 dispositivi per wafer. Il proces-
sore può eseguire programmi ospitati su una memoria esterna, eseguire
operazioni logiche e comunicare con le periferiche. Il progetto utilizza
soltanto i componenti essenziali, del tutto analoghi, come blocchi funzio-
nali, a quelli dei normali microprocessori (ALU, registri per istruzioni e
uscita, program counter, control unit). Il design a 1 bit non rappresenta
un limite dato che può essere facilmente scalato per implementare l’e-
laborazione a più bit (per esempio collegando più unità in parallelo). La
struttura bidimensionale del materiale usato offre diversi vantaggi, fra
cui i ridotti consumi e migliori possibilità di scalare dal punta di vista
della geometria, rispetto ad altri materiali come il silicio. Questi materiali
2D sono anche ottimi candidati per la realizzazione di tunnel field-effect
transistors (FET) e, inoltre, sono anche otticamente trasparenti. La tec-
nologia sviluppata dai ricercatori della TU Wien è sicuramente molto
promettente anche se vanno ancora risolti alcuni problemi, come per
esempio lo yield di produzione. Per poter diventare una tecnologia com-
mercialmente utilizzabile occorrono infatti ancora molti sviluppi, fra cui, molto importanti, quelli relativi al processo
produttivo. Quando occorre realizzare circuiti formati da migliaia o anche milioni di transistor la resa produttiva,
per esempio, diventa fondamentale.
Nuove funzionalità e tool innovativi
nella release 5.3 di COMSOL
Emanuele dal Lago
S
trumenti di modellazione ad alte prestazioni, nuovi solutori e importanti funzionalità nella distribuzione delle
app: queste in sintesi le più importanti novità della nuova versione del software di simulazione
COMSOL Mul-
tiphysics
e di
COMSOL Server
. La versione 5.3 migliora notevolmente le performance del software e introduce
potenti funzionalità per la progettazione e la distribuzione di app, con nuovi strumenti di modellazione e sviluppo,
Fotografia del microprocessore basato su
MoS2 usato per i test
Il chip realizzato a scopo dimostrativo utilizza
gli stessi componenti, a livello funzionale, di un
normale microprocessore come per esempio ALU
(Arithmetic Logic Unit), PC (Program Counter), IR
(Instruction Register), CU (Control Unit)
Fonte: TUWien
Fonte: TUWien