TECH INSIGHT
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- ELETTRONICA OGGI 464 - SETTEMBRE 2017
La luce LED diventa ‘naturale’
SunLike è una tecnologia LED sviluppata da Seoul Semiconductor che,
simulando in maniera fedele lo spettro della luce solare, punta a superare
i classici difetti delle applicazioni d’illuminazione esistenti
Giorgio Fusari
O
ggi esistono dispositivi elettronici d’illuminazione basati su tecnologia LED (light emitting diode) che, grazie
a una progettazione innovativa, riescono a simulare in maniera molto ravvicinata la natura e la qualità della
luce del Sole. La tecnologia che permette di raggiungere questa capacità si chiama SunLike, ed è stata presentata
lo scorso giugno dalla società sudcoreana Seoul Semiconductor, durante una conferenza stampa internazionale a
Francoforte. Seoul Semiconductor, che si colloca sul mercato mondiale come il quarto maggior produttore di LED, ed
è detentore di oltre 12 mila brevetti, ha subito spiegato che SunLike è stata sviluppata combinando la sua tecnologia
chip per LED, di livello internazionale, con il sistema TRI-R di Toshiba Materials, basato su una particolare compo-
sizione di fosfori. Grazie a questa unione di forze, i dispositivi LED che utilizzano SunLike sono in grado di produrre
una luce il cui spettro combacia in maniera molto fedele con quello della luce solare.
LED convenzionali, gli inconvenienti
Nelle esistenti applicazioni d’illuminazione basate su LED, spiega Seoul Semiconductor, la luce bianca viene ot-
tenuta usando solo LED blu, con la luce rossa e verde che vengono prodotte facendo passare la luce blu attra-
verso fosfori costituiti da composti inorganici. Questo porta ad avere una luce blu con una più elevata inten-
sità rispetto alla luce rossa e verde, quindi la luce bianca che viene prodotta ha nello spettro una regione blu
più prominente. Una intensa luminosità della luce blu, in determinate condizioni, può però causare affaticamento visivo,
e vari studi scientifici indicano che l’esposizione a tale luce può influenzare diverse funzione fisiologiche nell’organismo
umano, tra cui i ritmi circadiani e il meccanismo del sonno. L’altro aspetto negativo, citato dalla società, è che l’intensità
della luce blu nell’ambito di applicazioni LED in ambienti chiusi influenza anche il modo in cui gli oggetti appaiono alla
vista. La luce blu tende a diffondersi con intensità sulla superficie degli oggetti, creando luce riflessa che ha lunghezze
d’onda differenti da quelle che si avrebbero se tale superficie fosse osservata attraverso la luce solare. Il fenomeno di
diffusione ottica fa sì che la struttura e il colore degli oggetti appaiano distorti all’occhio umano.
Tecnologia TRI-R, la soluzione
Il modo in cui è concepita e fabbricata la tecnologia TRI-R, mostra la società, sta alla base del meccanismo che per-
mette ai dispositivi SunLike di emettere una luce di miglior qualità rispetto alle soluzioni LED convenzionali. In sostan-
za, il sistema SunLike risolve gli inconvenienti della tecnologia di illuminazione LED esistente, modificando il classico
meccanismo di produzione della luce bianca appena de-
scritto: la fonte LED di luce blu viene rimossa e sostituita
con un chip LED a luce viola. Questo perché, chiarisce
la società, l’unico modo per garantire che un’applica-
zione LED d’illuminazione abbia una distribuzione dello
spettro continua è utilizzare una fonte di luce che non sia
un elemento della luce bianca. Inoltre, aggiunge ancora
l’azienda, una nuova tecnologia di fosfori è stata svilup-
pata per garantire che nessuna delle luci – rossa, verde
o blu – possa avere difetti di lunghezza d’onda, così da
produrre uno spettro in grado di combaciare in modo no-
tevole con quello della luce solare. Questa fondamentale
riprogettazione del sistema LED ha richiesto particolare
attenzione nello sviluppo di una nuova tecnologia ai fo-
sfori. Questi ultimi sono composti inorganici simili alla
ceramica, che provengono da fosfati, silicati, alluminosi-
Fig. 1 – Lo schema di funzionamento della tecnologia SunLike
LED
Fonte: Seoul Semiconductor