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- ELETTRONICA OGGI 460 - MARZO 2017

Misura di forme d’onda impulsive

Nelle forme d’onda impulsive il rapporto tra la durata

dell’impulso (cioè per quanto tempo il segnale rimane

alto), rispetto al tempo tra due impulsi successivi (il pe-

riodo) è noto come duty cycle (DC), o tasso di attività.

Per un treno di impulsi ripetuti, la potenza di picco è

pari alla potenza media divisa per il duty cycle.

La figura 4 mostra un esempio di spettro misurato e

le misure della potenza media per una forma d’onda

impulsiva con una durata dell’impulso pari a 20 µs e

un duty cycle del 20%.

Come visibile in figura 4a, lo schermo dell’analiz-

zatore di spettro mostra una funzione di tipo seno

cardinale (o sinc). Le bande laterali si estendono

nel dominio della frequenza oltre lo span di 1 MHz

mostrato. La potenza media misurata dal sensore è

pari a -27,01 dBm (Fig. 4b), mentre il CPM indica -26,8

dBm (Fig. 4c).

Per le misure CPM, lo span è stato impostato a 3 MHz

per catturare la maggior parte dell’energia del se-

gnale. Aumentando lo span oltre i 3 MHz, la potenza

misurata non cambia. La potenza di picco per questa

forma d’onda con un duty cycle del 20% può essere

ricavata sommando al valore medio 6,99 dB che cor-

rispondono a 10log(1/DC). Quindi, da una potenza

media misurata pari a -27 dBm, si ottiene una poten-

za di picco di -20 dBm, in accordo con quanto impo-

stato dal generatore.

Rivelazione e filtraggio nelle misure di potenza di picco

Il diagramma a blocchi di un sensore di potenza di picco

è simile a quello di un sensore che mi-

sura la potenza media (Fig. 5) con la

differenza che un sensore di picco ha

una banda passante più larga e una

frequenza di campionamento elevata

al fine di catturare le rapide transizioni

che caratterizzano forme d’onda com-

plesse e modulate.

Nella pratica, un sensore di potenza

contiene due catene di misura, una ottimizzata per la mi-

sura della potenza media, l’altra per la potenza di picco.

Nella catena per la misura della potenza di picco, il

sensore ha uno schema a due livelli.

La prima rivelazione avviene nel circuito di ingresso

(front-end) dove il diodo raddrizza la forma d’onda in

ingresso. Dato che il rivelatore a diodo è tipicamente

un componente a larga banda, l’inviluppo di una forma

d’onda che varia velocemente viene preservato in que-

sto stadio. Dopo la rivelazione, il segnale viene amplifica-

to e filtrato. La banda passante del filtro è normalmente

selezionabile, fino a 30 MHz per i sensori delle serie P e X

di Keysight. Naturalmente, tale banda deve essere mag-

giore di quella del segnale oggetto di indagine.

Il secondo passo di rivelazione avviene dopo il fil-

traggio, quando il convertitore analogico-digitale

campiona il segnale ad una frequenza di campiona-

mento fino a 1 Gsample/s (nei misuratori di potenza

di picco come il modello 8990 di Keysight). Tale fre-

quenza di campionamento è necessaria per cattura-

re l’andamento della forma d’onda da cui è possibile

estrarre e misurare una serie di parametri, come la

potenza di picco, la durata dell’impulso, il periodo, il

tempo di salita e di discesa.

I misuratori di potenza di picco possono interfac-

ciarsi con altri misuratori di potenza, analizzatori di

spettro e computer portatili per misure sul campo.

La prossima sezione mostra come tale strumento

collegato a un analizzatore di spettro portatile può

essere utilizzato per misurare il profilo di una forma

d’onda impulsiva nel dominio del tempo.

Fig. 4 – Misura di una forma d’onda impulsiva con un duty cycle del 20% tramite (a) analizzatore di spettro, (b) sensore di potenza e (c) analiz-

zatore di spettro con CPM (Keysight Technologies)

Fig. 5 – Schema a blocchi semplificato di un sensore di potenza (Keysight Technologies)

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