TECH INSIGHT
IoT SECURITY
28
- ELETTRONICA OGGI 460 - MARZO 2017
Gli ultimi cyber-attacchi alla IoT, come la botnet
Mirai, parlano chiaro: i rischi di violazione dei
device, e i problemi di riservatezza dei dati degli
utenti, richiedono la costruzione di difese più solide,
sin dalle fasi inziali di progettazione dei dispositivi
e delle applicazioni Internet of Things
I
l CES 2017 di Las Vegas
ha già mostrato come la
connettività della Internet of
Things (IoT) riesca oggi a per-
vadere ogni categoria di pro-
dotto e soluzione tecnologica,
dalle auto a guida autonoma,
alle città intelligenti, alla sani-
tà digitale. Il trend IoT sta dif-
fondendosi con rapidità e la
sua natura inarrestabile co-
stringe ad accoglierlo, volen-
ti o nolenti, spesso senza an-
cora riuscire a comprenderlo
pienamente, e a cogliere e
controllare adeguatamente
le conseguenze che può de-
terminare nell’industria, nelle
aziende, nella vita quotidiana
dei consumatori. La IoT entra
con prepotenza nel mercato,
promettendo da un lato molti
attraenti benefici, ma, dall’altro, nascondendo la sua
capacità intrinseca di mettere a rischio la cybersecu-
rity, o di violare il diritto di privacy sui dati degli utenti.
Accattivanti benefici e (celati) svantaggi
Chip, dispositivi elettronici, componenti digitali, nei
prossimi anni saranno embedded in un numero sem-
pre maggiori di elettrodomestici, tv, appliance e og-
getti della vita di tutti i giorni: questi potranno comu-
nicare tra loro e saranno tutti connessi al cloud. Non
è invece per nulla scontato che, nei prossimi anni, gli
utenti che compreranno uno di questi device siano
tutti necessariamente consapevoli, o desiderosi, di ac-
quistare un dispositivo intelligente e connesso. Certo,
potrebbero essere entusiasti di un frigorifero intelli-
gente che notifica quando un alimento è scaduto, o
di un termostato smart che apprende le loro abitudini
adattando in automatico la temperatura dell’abitazio-
ne: ma sarebbero forse meno felici di sapere che uno
smart device è in grado di raccogliere dati a loro insa-
puta e che, sì, in casi limite può addirittura essere usa-
to come ‘testimone’ virtuale contro di loro, ad esempio
se hanno commesso un crimine nella propria abitazio-
ne. Il precedente esiste già, ed è quello che è successo
Internet of Things
contro privacy e security
Giorgio Fusari
Foto tratta da www.pixabay.com