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EDA/SW/T&M

EMC

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- ELETTRONICA OGGI 457 - OTTOBRE 2016

C’

è una certa confusione tra i due aspetti proget-

tuali, su cosa siano in concreto SI ed EMC, quale

ruolo esercitino nel programma di sviluppo di un

dispositivo elettronico e come li debba affrontare il progetti-

sta al giorno d’oggi.

Per rispondere agli interrogativi precedenti, esaminiamo quali

sono i compiti del progettista, che sono essenzialmente due:

• fornire al nuovo prodotto la capacità di svolgere le funzioni

per le quali il cliente lo acquisterà. Detto con parole diver-

se, soddisfare la specifica funzionale assegnata al proget-

tista all’inizio del programma;

• superare i test di omologazione tra i quali i più impegna-

tivi sono spesso i test di EMC richiesti dalla procedura di

marcatura CE. La specifica di progetto EMC si riduce al

requisito unico di superare le prove EMC finali di qualifica,

coincidendo quindi con la(e) specifica(e) di test.

Da quanto sopra SI ed EMC sono due discipline ben distin-

te, con obbiettivi molto differenziati. La possibile confusione

nasce dal fatto che le attività pertinenti alla SI e all’EMC si

accavallano, cadendo nella medesima fase di

sviluppo del prodotto e che i supporti informa-

tici (CAD/CAE) relativi si differenziano poco.

Signal integrity

La signal integrity è la capacità di una con-

nessione (in inglese “interconnect”) tra un

driver e un receiver digitali di comunicare

correttamente. Uno 0 inviato dal driver deve

essere ricevuto come 0 e un 1 come 1. Le

prove che evidenziano eventuali errori vanno

sotto il nome di prove di BER o Bit Error Rate:

non fanno altro che contare la percentuale dei

bit che sono letti in ricezione in modo errato.

Rientrano nelle prove funzionali.

Sicuramente la SI è pane per i denti del pro-

gettista. È il progettista che deve fare in modo

che il segnale digitale non si deformi troppo

lungo il suo cammino al punto da causare una lettura sba-

gliata. I problemi per i segnali digitali (clock o indirizzi o dati)

sono legati alla ampiezza (livelli 0 e 1) e alla temporizzazione

perché un segnale s = s(t) può non essere riconosciuto per

una deformazione in y (ampiezza s) o in x (tempo t).

Lo strumento base di visualizzazione è il diagramma ad occhio

che evidenzia le deformazioni in x e in y. La tecnica principale

a disposizione del progettista è l’adattamento della linea, ma a

volte si può intervenire con altri metodi quali enfasi, deenfasi,

equalizzazione, correzione di errori, distanza da altre piste in-

terferenti, controllo dello skew nelle linee differenziali, riduzione

delle induttanza parassite di masse e alimentazioni e così via.

Il progettista circuitale è abituato a operare nel dominio del

tempo e la SI, di cui il diagramma ad occhio costituisce lo stru-

mento primo, si analizza nel dominio del tempo. La SI richiede

di dimenticare che il segnale è logico, cioè a livelli, e di concen-

trare l’attenzione sulla forma d’onda: del resto un segnale digi-

tale non è che un particolare segnale analogico. Per segnali ad

alta velocità la prevalenza dell’aspetto “forma d’onda” trasforma

il progetto digitale in analogico e, per di più a microonde.

Signal integrity e

compatibilità elettromagnetica

Marco Dealessi

Consulente EMC

In un progetto elettronico digitale ci sono due

discipline che intervengono in contemporanea:

la signal integrity (SI) e la compatibilità

elettromagnetica (EMC)

Fig. 1 – Esempio di accoppiamento con deformazione del segnale digitale ed emissione

irradiata