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MEMORY TECHNOLOGY

TECH-FOCUS

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- ELETTRONICA OGGI 457 - OTTOBRE 2016

e BiCS FLASH, Bit Cost Scaling Flash) stanno

oggi proponendo sul mercato memorie Nand

multilivello con capacità di svariati TeraByte a

un costo che le rende difficilmente superabili

in termini di competitività. Dal punto di vista

del rapporto prestazioni/costo le memorie

Flash sembrano vincere, ma è una vittoria di

Pirro perché a fianco delle CPU o degli MCU

rimangono comunque troppo lente e perciò

non si può fare a meno di memorie che com-

petano in velocità con le Dram. Inoltre, molte

delle attuali ricerche riguardano la tecnologia

In-Memory Computing che potremmo tradur-

re con “elaborazione a livello delle memorie”

perché predica la realizzazione di algoritmi di

calcolo specificatamente pensati per essere

eseguiti direttamente nelle memorie ad acces-

so rapido. L’obiettivo è realizzare dei “compu-

ter-database” che siano in grado di funziona-

re senza bisogno dei

dischi rigidi che sono

notoriamente miglia-

ia di volte più lenti

rispetto alle Dram

anche se più econo-

mici e disponibili con

capienze enormi. In-

vero, sono numerosi

i settori applicativi

che sfruttano inten-

sivamente i database

e perciò questa idea

può davvero avere

successo sul merca-

to a patto che riesca

nella condizione per

la verità solo parzial-

mente soddisfatta di

un’ulteriore diminu-

zione di prezzo delle

memorie Dram. Non

solo, ma è indispensabile qualche modifica

alle attuali architetture infarcite di memorie

cache vicine ai singoli core di calcolo perché

è evidente che nei database-computer c’è bi-

sogno di una sola Dram principale invece di

tante Dram distribuite che oltretutto compor-

terebbero differenti tempi di accesso. È chiaro

che gli In-Memory Computer avranno succes-

so quando saranno economicamente competi-

tivi ma le ricerche sono a buon punto e all’IBM

hanno già preparato un tool software in gra-

do di gestire questo tipo di sistemi. Nel DB2

IBM è stata implementata la tecnologia BLU

Acceleration che consente di elaborare i dati

indipendentemente dal supporto fisico che li

memorizza. Si possono così gestire i database

caricati su banchi di memoria volatili e inoltre

agganciare il tutto alle piattaforme cloud IBM

Cloud Data Services.

Memorie intelligenti

Nei laboratori

IBM Research

di Zurigo si stu-

diano da qualche anno le memorie PCM a

cambiamento di fase, Phase-Change Memory,

il cui principio di funzionamento comporta la

commutazione fra le due fasi di aggregazione

di una polvere metallica al passaggio di una

corrente di comando. In pratica, la polvere

di ciascuna cella di

memoria può restare

stabile in entrambe

le sue due condizioni

di fase ma quando è

cristallina è condut-

tiva, ha una buona

riflettività ottica e rap-

presenta un 1 logico

mentre quando è nel-

la fase amorfa diventa

opaca, conduce po-

chissimo (ma non iso-

la) e contiene lo 0 logi-

co. Per scrivere, si fa

passare una corrente

più alta per lo 0 e più

bassa per l’1, mentre

per leggere si applica

una piccola tensione.

Questa tecnologia fu

sviluppata per la pri-

ma volta una quindicina di anni fa per pro-

durre cd e dvd ottici riscrivibili con elevata

densità di memoria ma oggi è considerata una

tecnologia ottima per realizzare memorie non

volatili molto più veloci delle Nand e in grado

di reggere milioni di cicli di lettura/scrittura

ed essere competitiva con le Dram. Gli scien-

ziati IBM hanno già ottenuto dei successi in

proposito come, per esempio, le memorie PCM

Fig. 2 – Le nuove memorie NAND multilivello sviluppate da

Intel, Micron, Samsung e Toshiba sono oggi in grado di conte-

nere svariati TeraByte a costi e consumi oltremodo competitivi