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VI

Power

POWER 11 - GIUGNO/LUGLIO 2016

lettrica del tratto drain-source, il potenziale di gate salga

in modo tale che il FET venga attivato lentamente e con

grandi perdite (nel relativo stato). La pre-resistenza di gate

R1 serve per l’impostazione dei fianchi di commutazione.

Perché la commutazione avvenga in modo efficiente, il

fianco di commutazione deve essere il più ripido possibile.

In tal modo, la capacità di gate viene caricata velocemen-

te, la resistenza R1 limita il flusso di corrente massimo e

definisce così la ripidità della commutazione. Un impor-

tante effetto secondario è qui l’equilibrio fra efficienza e

compatibilità elettromagnetica. Per una maggiore ripidità

occorrono componenti filtranti esterni, che possono au-

mentare il prezzo di un design. Occorre un compromesso

fra processi di commutazione a minori perdite e più puliti.

La resistenza R2 con il diodo in serie D1 viene collegata in

parallelo alla preresistenza di gate, consentendo di ottene-

re una disattivazione lenta insieme a un’attivazione veloce

(D1 blocca nella disattivazione e conduce nell’attivazione).

La resistenza R2 può anche agire come elemento smorzan-

te per un altro effetto secondario inevitabile, vale a dire

quello creato dal circuito di oscillazione fra la capacità di

gate e l’induttanza di elementi conduttori.

Richiamare le tensioni massime con un driver adatto

Oltre agli interruttori low-side (low-side switch, LSS) ven-

gono spesso impiegati, a seconda dell’applicazione, inter-

ruttori high side (high-side switch, HSS). Diversamente

da quanto avviene nell’LSS rappresentato in figura 2, in

questo caso si commuta dal lato della tensione di alimen-

tazione. Un’ulteriore applicazione che riunisce le funzioni

generali di entrambi è il cosiddetto semiponte. Se in un

semiponte l’HSS non è attivato costantemente o se ha una

temporizzazione regolare, la sua alimentazione può anche

essere ricavata dalla tensione di alimentazione dell’LSS.

Si parla in tal caso di “circuito di bootstrap”. La soluzione

più comoda e sicura è però l’impiego di un convertitore

DC/DC. Il circuito diventa in tal caso più esteso e compli-

cato, poiché si rende necessaria la separazione galvanica

sia dell’alimentazione di pilotaggio del gate sia del segnale

del driver. Il segnale di pilotaggio viene in genere isolato

tramite un optoaccoppiatore (Fig. 2). Poiché l’uscita del

fototransistor non può fornire energia a sufficienza per

mettere a disposizione i brevi picchi di carica e scarica della

capacità del gate, è necessario l’impiego addizionale di un

driver del gate alimentato tramite il convertitore DC/DC.

Per realizzare un processo di commutazione pulito e rapi-

do occorre prestare attenzione all’ampiezza della tensione

di alimentazione durante l’attivazione e la disattivazione.

I SiC-FET sono a tal scopo ideali per commutare alte ten-

sioni e correnti con un impiego quasi nullo di potenza. In

caso di tensione positiva del gate occorre cercare di ottene-

re una RDS(on) ridotta. Si potrebbero commutare i SiC-

MOSFET con +12V, ma il tal caso si avrebbe una RDS(on)

del 30% superiore a quella presente con +20V sul gate. Per

la tensione nello stato disattivato si consiglia, a motivo della

bassa tensione di soglia gate-source, di caricare il gate in

modo negativo, così da evitare un’attivazione indesiderata.

Un valore troppo negativo può però essere una soluzione

sbagliata, poiché, a seconda del componente, in caso di

una carica negativa del gate, è possibile una riduzione della

tensione di soglia gate-source e tale tendenza può essere

talmente marcata che il semiconduttore perde la sua carat-

teristica autobloccante. Come soluzione sicura si è afferma-

to un valore di -5V.

Per soddisfare queste esigenze, RECOM mette a disposizione due nuove famiglie di

convertitori DC/DC realizzate appositamente per le esigenze dei driver di SiC-MOSFET.

Entrambi i tipi presentano le uscite asimmetriche necessarie per il pilotaggio dei driver SiC

con +20V e - 5V per tensioni d’ingresso da 5V, 12V, 15V o 24V. Una particolare attenzione è

stata qui riservata all’alto isolamento. Questi convertitori offrono entità d’isolamento per ogni

esigenza, consentendo di scegliere fra 3 kVDC, 4 kVDC (RKZ-xx2005D) o perfino 5,2 kVDC

(RxxP22005D). I moduli presentano, grazie alla loro struttura interna, capacità parassite molto

ridotte e dispongono di una modalità Power Sharing. Questi moduli da 2W sono certificati

UL-60950-1 e ai sensi delle direttive RoHS2 e REACH non contengono sostanze pericolose.

Inoltre godono, come prassi usuale per RECOM, di un periodo di garanzia di 3 anni.

Nuovi convertitori DC/DC per l’alimentazione di applicazioni SiC-FET

La tecnologia del SiC

consente maggiori densi-

tà di potenza a velocità di

commutazione superiori

rispetto al silicio – il SiC

non sostituirà però mai il

silicio al 100%