COMPONENTS
SIGNAL INTEGRITY
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- ELETTRONICA OGGI 453 - APRILE 2016
Soluzioni per la protezione
dei circuiti elettronici
P
er generare un transitorio di corrente rapido ma non
trascurabile in una scheda elettronica è sufficiente
inserire o togliere un mezzanino ma può anche basta-
re l’accensione di un front-end a radiofrequenza oppure l’at-
tivarsi di un’interfaccia seriale ad alta velocità con l’arrivo
di un segnale sull’antenna o nel relativo connettore. Queste
semplici attività sono generalmente protette, ma cionono-
stante inducono un po’ di condensatori di disaccoppiamento
e un po’ di capacità parassite a scaricarsi contemporanea-
mente, generando un picco di corrente prevedibile a priori
su base statistica ma mai con assoluta infallibilità. Inoltre,
i segnali ad alta frequenza che si propagano nei circuiti
elettronici hanno sempre delle armoniche che, se non ade-
guatamente filtrate, possono sovrapporsi in fase e creare
picchi di tensione o di corrente non facilmente prevedibili
e generalmente noti come interferenze elettromagnetiche
(EMI), che alla radiofrequenza sono chiamate anche Radio
Frequency Interference (RFI).
Le più fastidiose fra le cause di sovratensioni o sovracorren-
ti rimangono, tuttavia, le scariche elettrostatiche (ESD), che
nascono per effetto triboelettrico quando a contatto con una
scheda o un circuito integrato sopraggiunge una sostanza
solida, liquida o gassosa, che ha negli atomi esterni deboli
energie di legame fra gli elettroni e i nuclei e perciò quando
tocca un metallo o un semiconduttore, che hanno general-
mente un’energia di legame più forte fra i loro elettroni e i
loro nuclei, tende a scaricare su questi un po’ di elettroni che
vi si aggregano istantaneamente, creando un picco energe-
tico del tutto imprevedibile, tanto nell’intensità quanto nella
durata. Per di più, le ESD sono diventate maggiormente pe-
ricolose proprio al diminuire della geometria di riga dei pro-
cessi di fabbricazione, perché a quanto pare fanno più danni
sui circuiti integrati recenti piuttosto che sui più datati, che
ne soffrono meno. In ogni caso, sia le EMI sia le ESD intro-
ducono nei circuiti elettronici degli improvvisi transitori di
tensione e/o corrente che somigliano molto a quelli generati
dai breakdown dei transistor e dei diodi anche se rispetto a
questi sono generalmente (ma non sempre) più deboli.
Un altro tipo di fastidio elettrico è il rumore che si genera
tutte le volte che fra due conduttori normalmente separati
nasce anche solo per alcuni istanti la possibilità di collegarsi
e trasferire radiazione elettromagnetica o elettroni dall’uno
all’altro per qualsivoglia meccanismo intervenga nello spa-
zio che li separa come, per esempio, l’eccessiva ionizzazio-
ne dell’aria circostante, la rottura dell’isolante intermedio, la
presenza di campi elettrici o magnetici e persino l’accensio-
Lucio Pellizzari
I sistemi elettronici sono talvolta colpiti da
eventi imprevedibili che possono modificarne
le funzionalità e vanno perciò protetti con
soluzioni circuitali in grado di salvaguardare
l’integrità dei segnali
Fig. 1 – Uniscono un varistore e un condensatore ceramico i nuovi AVX
CapGuard Automotive Series in package robusti e ottimi per proteggere
i circuiti dai forti transitori e dalle EMI/RFI