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COMPONENTS

SENSING CAPACITIVO

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- ELETTRONICA OGGI 452 - MARZO 2016

Sensori capacitivi:

le sfide di progetto

I

l rilevamento capacitivo è una tecnologia interessante:

un sensore capacitivo presenta una struttura semplice

da capire e può essere prodotto in modo relativamente

facile ed economico rispetto ad altre tecnologie. Per produr-

re un segnale misurabile un progettista è tenuto a configu-

rare solo due parametri fisici: la geometria delle piastre e le

caratteristiche del dielettrico.

I parametri misurati dalle tecnologie di rilevamento capa-

citivo attualmente disponibili includono pressione, umidi-

tà, prossimità e accelerazione. Nel mercato automotive i

sensori di livello carburante, pioggia e presenza dei pas-

seggeri a bordo dei veicoli si basa-

no spesso su principi capacitivi.

Nel mercato consumer oggi è prati-

camente impossibile immaginare un

sofisticato dispositivo elettronico, per

esempio uno smartphone o un tablet,

senza un display touchscreen capa-

citivo.

Tuttavia, per quanto questi sensori

siano diffusi, il loro impiego costringe

il progettista ad affrontare numerosi

problemi:

i sensori capacitivi sono influenzati da variazioni di tempe-

ratura e interferenze elettromagnetiche

il loro corretto funzionamento può essere compromesso

o falsato da artefatti ambientali (ad esempio, l’umidità) o da

contaminanti quali polvere e sporcizia

quando è necessaria una misurazione relativamente preci-

sa delle variazioni della capacità elettrica, la loro implemen-

tazione non è facile.

Il presente articolo esamina i metodi tradizionali per imple-

mentare il rilevamento capacitivo, mettendone in evidenza

vantaggi e svantaggi. Verranno infine presentate due nuove

architetture ideate da ams, mettendone a confronto il funzio-

namento con quello dei metodi tradizionali.

Metodi tradizionali per la misurazione della

capacità elettrica

Principi basati sul tempo

Il metodo più utilizzato oggi per misurare la capacità elettrica

è la misurazione del rapporto tempo / frequenza. In genere

una capacità elettrica sconosciuta è

utilizzata per modificare un oscillato-

re: la variazione della frequenza può

essere convertita in una misura di ca-

pacità elettrica. In alternativa, può es-

sere misurato l’effetto di un’impeden-

za nota sulla curva di carica e scarica

di una capacità elettrica sconosciuta.

Il modo più semplice per misurare la

capacità elettrica nell’intervallo pF è

misurare la costante di tempo a parti-

re da un’impedenza nota. Le costanti

di tempo avranno una grandezza di

pochi µs, fermo restando che l’utente

eviti di utilizzare un resistore ad alta impedenza e non sog-

getto a eccessivo rumore. Misurare queste piccole costanti

di tempo richiede una velocità di clock nell’ordine dei GHz.

Se invece si utilizza un circuito PLL, questo dovrà presentare

un jitter estremamente basso, comportando costi più elevati.

L’alternativa al metodo basato sull’impedenza è utilizzare un

oscillatore (Fig. 1): è una soluzione facile da progettare con

componenti a basso costo, ma è soggetta a diverse fonti di

Martin Jaiser

Fae - Field application engineer

ams

mailto:martin.jaiser@ams.com

L’impiego dei sensori di tipo capacitivo,

sempre più diffusi, costringe il progettista

ad affrontare e risolvere numerose

problematiche: nell’articolo vengono

discusse due nuove architetture sviluppate

da ams illustrandonone i vantaggi rispetto

a quelle tradizionali

Fig. 1 - Il principio basato sul tempo per la misurazione

della capacità elettrica