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POWER 9 - OTTOBRE 2015

XVI

Power

garantire un’efficienza ottimale in tutte le condizioni di

carico. Ancora una volta i progettisti di sistemi di potenza

si trovano di fronte a un dilemma di non facile soluzione.

Per fornire una risposta adeguata, è utile focalizzare l’at-

tenzione sulle elevate prestazioni offerte dai convertitori

asincroni in presenza di carichi ridotti. In un convertito-

re asincrono la corrente dell’induttore scorre in una sola

direzione e non diventa mai negativa, mentre in un con-

vertitore sincrono la corrente fluisce in entrambe le dire-

zioni (Fig. 2) e ciò rappresenta uno svantaggio.

Per superare la limitazione legata al flusso di corrente in

entrambe le direzioni di un convertitore sincrono, sono

state introdotte differenti modalità operative finalizzate a

creare comportamenti “pseudo-asincroni” per il funzio-

namento con carichi di valore ridotto. Gli attuali conver-

titori DC-DC supportano tre differenti modalità (schema-

tizzate in Fig. 3):

PWM @ CCM:

modulazione a larghezza d’impulsi in mo-

dalità di conduzione continua. In questo caso il conver-

titore opera ad una frequenza costante ed IL può diven-

tare negativa. Questa modalità consente al convertitore

di rispondere in tempi brevi a ogni variazione del carico,

anche quando quest’ultimo è praticamente nullo (assen-

za di carico), minimizzando nel contempo l’ondulazione

(ripple) della tensione di uscita. In ogni caso, in presenza

di carichi di valore ridotto la modalità PWM @CCM è ca-

ratterizzata da una bassa efficienza.

PWM @ DCM:

modulazione a larghezza di impulsi in

modalità di conduzione discontinua. Anche in questo

approccio la frequenza è costante ma l’efficienza con ca-

richi di valore ridotto è migliore, in quanto IL non può as-

sumere valori negativi. Essa è simile alle soluzioni di tipo

asincrono, disabilitando la corrente che scorre nell’indut-

tore in presenza di carichi di valore ridotto.

PFM con ibernazione:

modulazione a frequenza di impul-

si con modalità “ibernazione”. Questa modalità permette

di migliorare l’efficienza in quando impedisce a IL di as-

sumere valori negativi e prevede lo spegnimento di en-

trambi i FET in modo da ignorare gli impulsi per carichi

di valori ridotto. Durante questo periodo (quando cioé

vengono ignorati gli impulsi) il convertitore entra nella

modalità di ibernazione, che prevede lo spegnimento dei

circuiti interni non utilizzati per diminuire la corrente

di dispersione. Questa modalità permette di ottenere la

migliore efficienza possibile e garantisce la più elevata

efficienza per carichi di valore ridotto, a fronte di un’on-

dulazione della tensione di uscita leggermente superiore.

Tutte le modalità appena illustrate operano nel medesi-

mo modo quando la corrente è al valore di pieno carico.

La differenza si evidenzia quando la corrente di carico si

riduce ad un valore inferiore della metà rispetto a quello

della corrente di ondulazione dell’induttore.

Nel caso si preveda che un sistema rimanga in modalità

standby (ovvero con carico ridotto) per la maggior parte

del tempo e la durata della batteria rappresenti un fatto-

re critico, la modalità PFM assicura la migliore efficienza

in presenza di carichi di valore ridotto. Se si adotta que-

sta modalità, comunque, è necessario assicurarsi che le

prestazioni del sistema durante lo standby non siano in-

fluenzate negativamente dalla più elevata ondulazione di

uscita e dalla risposta ai transitori, che risulta più lenta.

Se in vece il fattore critico è rappresentato dalle prestazio-

ni della risposta ai transitori con carichi ridotti, l’opzione

migliore è la modalità PWM @ CCM in quanto garantisce

la migliore risposta ai transitori anche in assenza di carico.

La modalità PWM @ DCM si propone come un compro-

messo ragionevole tra le altre due modalità.

In definitiva, grazie alla sostituzione di un diodo Schottky

esterno con un più efficiente MOSFET integrato e alla

possibilità di scegliere tra diverse modalità operative, le

odierne soluzioni sincrone permettono di ottenere un

livello di efficienza superiore e di realizzare sistemi sem-

pre più compatti. L’adozione di questa nuova tecnologia

sincrona – più semplice e caratterizzata da dissipazioni

inferiori – consente di realizzare sistemi di potenza con

prestazioni decisamente superiori.

Bibliografia

[1] Knauber, Paul, “Make The Right Designer Decisions In

Choosing DC-DC Converters” electronic dsign, Jan. 27, 2011,

http://electronicdesign.com/power/make-right-designer-deci- sions-choosing-dc-dc-converters .

[2] Bindra, Ashok, “Nonsynchronous Buck Converters Of-

fer Higher Efficiency at Lighter Loads,” DigiKey Article Li-

brary,

2013-08-27

http://www.digikey.com/en/articles/ techzone/2013/aug/nonsynchronous-buck-converters-offer-high- er-efficiency-at-lighter-loads

.

Fig. 3 – I convertitori DC-DC buck della serie Hima-

laya di Maxim Integrated prevedono tre differenti

modalità operative