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EDA/SW/T&M

VoLTE

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- ELETTRONICA OGGI 449 - OTTOBRE 2015

ora il periodo di standby può essere maggiore del ciclo DRX

corto e ciò può consentire di risparmiare ancor più l’energia

della batteria. In effetti, generalmente il ciclo DRX lungo è

un multiplo del ciclo DRX corto e, per esempio, se la durata

del ciclo DRX corto è di 40 ms allora per il ciclo lungo viene

tipicamente impostata a 320 ms.

Come si vede nelle figure 2 e 4, questi parametri si posso-

no modificare in una gamma relativamente abbondante di

valori che consente, per esempio, di impostarli in modo tale

da ottimizzare il consumo energetico del terminale. General-

mente, quanto più lunghi sono i due cicli e tanto più corti

sono i registri dei temporizzatori con un altrettanto maggiore

risparmio energetico della batteria durante le connessioni

attive e ciononostante per VoLTE questi parametri devono

essere stabiliti con maggior attenzione. Innanzi tutto, entram-

bi i cicli DRX corto e lungo devono durare almeno quanto un

pacchetto voce di 20 ms e di conseguenza conviene decide-

re per almeno 40 ms, in modo tale da poter ricevere ogni vol-

ta almeno due pacchetti voce interi. In secondo luogo, l’on-

DurationTimer e il drx-inactivityTimer devono possibilmente

avere i valori minimi consentiti. Queste regole pratiche sono

adatte per le connessioni puramente VoLTE ma se si voglio-

no far viaggiare insieme anche i dati è meglio ricalibrare al-

meno l’ultimo di questi parametri per poter garantire un’ac-

cettabile velocità dati insieme a un’adeguata qualità vocale.

In effetti i parametri di configurazione dei cicli DRX sono im-

posti dalla rete ed è compito del fornitore di servizi verificare

le diverse combinazioni di parametri eseguendo molti test

fino a ottimizzare le reti LTE al supporto dei servizi VoLTE.

Tuttavia, ciò comporta che possano coesistere differenti im-

postazioni DRX in diverse aree geografiche e perciò non può

essere garantitile la medesima qualità audio in tutte le con-

nessioni cDRX attive se non con una massiccia fase di test

sulle funzionalità VoLTE generiche, sulla qualità audio e sui

consumi di potenza.

Verifica dell’ottimizzazione dei servizi VoLTE,

comprese le prestazioni della batteria

Ci sono molti test da eseguire per verificare le funzionalità

VoLTE, la qualità audio e i consumi della batteria e occorrono

alcuni indispensabili tool. Innanzi tutto, serve un emulatore

di rete capace di emulare le reti LTE tenendo conto di tutte le

specifiche standard più recentemente introdotte. In secondo

luogo, l’emulatore deve supportare le funzionalità IMS tipi-

che dei dispositivi VoLTE e deve consentire di riconoscere la

provenienza e la destinazione delle chiamate voce IMS “mo-

bile-originated” e “mobile-terminated”. In terzo luogo, l’emu-

latore di una stazione base deve essere fornito di adeguate

funzionalità audio, comprensive dei codec audio e dei codec

Adaptive Multi-Rate (AMR) sia Wideband sia Narrowband

(AMR-WB e AMR-NB). Infine, deve supportare tutte le fun-

zionalità DRX definite nelle recenti normative, come si vede

nella figura 5. Tutto ciò è disponibile ad esempio nel tester

per comunicazioni radio a banda larga Rohde & Schwarz

R&S CMW500.

Per testare la qualità audio durante le chiamate VoLTE è ne-

cessario disporre di una sorgente audio e di un analizzatore

capaci di generare le forme d’onda audio ed esaminarle con

le tecnologie più all’avanguardia. Ci sono due normative che

regolano le misure della qualità audio e sono la Perceptual

Evaluation of Speech Quality (PESQ) e la Perceptual Objecti-

ve Listening Quality Assessment (POLQA) ma è solo quest’ul-

tima che viene utilizzata per le misure sulla qualità audio

delle chiamate VoLTE e per tal motivo l’ITU-T ha imposto la

POLQA come standard di riferimento per VoLTE. Noto anche

come Raccomandazione P.863, questo standard permette di

prevedere la qualità vocale tramite un’analisi numerica del

parlato, che consiste nel riprodurre una forma d’onda au-

dio scelta accuratamente e verificarne la fedeltà acustica

all’arrivo, confrontando la forma d’onda degradata ricevuta

con quella originale ideale utilizzando un algoritmo POLQA

che genera un punteggio detto Mean Opinion Score (MOS). Il

MOS può andare da 1 a 4,5 ma solo sopra il 4,0 si può consi-

derare accettabile la qualità audio, dato che sotto tale valore

ci si accorge subito dei difetti del segnale vocale. L’analizza-

tore audio R&S UPV è ideale per testare la qualità audio indi-

pendentemente dal tipo di segnale vocale perché supporta

entrambi gli algoritmi di valutazione PESQ e POLQA mentre

per i test sull’assorbimento di corrente da parte del termina-

le durante le chiamate e, in particolare, nelle fasi cDRX attive,

è indispensabile che un alimentatore sostituisca la batteria

Fig. 5 – Configurazione DRX sul tester per comunicazioni a banda larga

R&S CMW500