TECH INSIGHT
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- ELETTRONICA OGGI 446 - GIUGNO 2015
IoT
chiedersi se è davvero così
facile indovinare un prodotto
vincente nelle attuali condi-
zioni di mercato.
Oggi le aspettative su IoT
sono supervalutate dalle
previsioni degli analisti, che
probabilmente cercano di va-
lorizzare la domanda del mer-
cato in modo tale da attirare
l’attenzione di chi può elargi-
re i finanziamenti. Queste en-
tusiasmanti stime danno l’im-
pressione di voler spingere
tutti ad avventurarsi nel mer-
cato IoT e tante grandi, medie
e piccole aziende proveranno
a presentare di tutto; ma come
si fa a prevedere se gli ogget-
ti intelligenti poi piaceranno?
La domotica viene da anni
proposta come un settore di
mercato di sicuro succes-
so, ma questo è vero solo in
parte, perché da anni si scon-
tra con la pragmaticità delle
mamme e degli anziani, Ai
quali non piace avere la casa
gestita dai computer perché
si sentono più al sicuro facen-
do tutto manualmente. Molti
imprenditori
spenderanno
soldi e tempo per sviluppare
i nuovi oggetti, ma solo alcuni
imbroccheranno l’idea giu-
sta che per fortuna loro avrà
successo e probabilmente un
grande successo, mentre tan-
ti non avranno la stessa sorte
perché qualcun altro avrà re-
alizzato la loro stessa idea più
rapidamente, oppure perché
l’avranno interpretata meglio
dal punto di vista applicativo
oppure perché, ma guarda un
po’, l’amministrazione pub-
blica pur accettando il loro
progetto come unica risposta
gli ha concesso un “sì sì, va
bene, ma non adesso, magari
fra tre o sei mesi”. Scommessa
è la parola giusta per definire
IoT ma fino a che punto vale la
pena provarci viene messo in
conto agli scommettitori.
Oggetti IoT auto
sostenibili
I prodotti legati a IoT utilizze-
ranno nuove forme di alimen-
tazione non più legate alla rete
elettrica e tanto meno alle bat-
terie usa e getta. Questo inno-
vativo mercato sarà costretto
a evolvere di pari passo con
quello dell’energy harvesting,
perché il recupero dell’ener-
gia che viene dispersa inu-
tilmente in tantissime forme
consentirà di alimentare gli
oggetti intelligenti senza spre-
chi e senza bisogno di far cre-
scere altrettanto inutilmente il
ben poco sostenibile mercato
delle pile.
Secondo il report autunna-
le di
Electronics.Ca Publica- tions“Power Sources for the
Internet-of-Things:
Market
and Strategies” l’estrema va-
rietà dei dispositivi IoT finirà
inevitabilmente per dar forza
al mercato dell’energia recu-
perabile perché la filosofia
dei prodotti per IoT consiste
proprio nell’essere in grado
di funzionare autonomamen-
te dovunque si trovino, senza
bisogno di alcun intervento
umano, ragion per cui dovran-
no essere in grado di procu-
rarsi l’energia che gli serve
dall’ambiente che li circonda.
Negli ultimi tempi sono state
sviluppate parecchie forme
di energia alternative ed eco-
sostenibili come, per esempio,
gli alimentatori induttivi, che
trasferiscono l’energia ma-
gneticamente da una basetta
agli apparecchi senza cablag-
gi, cioè in forma wireless, e a
quanto pare sarà una tecno-
logia molto promettente per
la ricarica degli smartphone
e anche per l’alimentazione a
breve distanza dei dispositivi
medicali indossabili. Si trat-
ta di una soluzione con forti
aspettative di mercato ma ne-
cessita l’azione dell’utente per
appoggiare gli apparecchi alle
basette di ricarica o vicever-
sa, mentre i prodotti IoT devo-
no sapersi sostenere da soli.
Un’altra tecnologia promet-
tente è costituita dalle nuove
batterie a film sottile “thin-film
battery”, ottenute con procedi-
menti di stampa 3D che con-
sentono di realizzare pile con
dimensioni di una manciata di
granelli di sabbia, installabili
persino dentro i tessuti degli
indumenti. Qui il problema è
rappresentato dalle dimensio-
ni troppo piccole, che ne ren-
dono difficile la ricarica e per-
ciò attualmente le ricerche si
sono orientate nel migliorare
il rendimento di queste batte-
rie in modo che siano efficaci
almeno per le applicazioni in-
dossabili.
Le risicate dimensioni dei
prodotti per IoT e la loro estre-
ma varietà applicativa consi-
gliano senza dubbio l’utilizzo
delle tecnologie di energy
harvesting per il loro fabbi-
sogno energetico. Sono state
presentate numerose tecniche
di recupero dell’energia negli
ultimi anni, basate su svariati
principi fisici come gli effet-
ti fotoelettrico, elettrostatico,
piezoelettrico, triboelettrico,
termoelettrico, piroelettrico,
geomagnetico e persino sulla
conversione delle microon-
de. Evidentemente, ognuno
di essi potrà essere maggior-
mente indicato per ciascun
ambiente applicativo, ma sarà
indubbiamente
necessario
tenere conto di volta in volta
delle caratteristiche e delle
prestazioni ottenibili in termini
di efficienza di conversione,
distanza di cattura dell’ener-
gia, banda di frequenza della
radiazione elettromagnetica
Fig. 2 – Si può ricavare energia dal calore inutilmente disperso in gran
quantità nell’ambiente e persino dallo strofinio meccanico delle scarpe
o delle gomme delle automobili