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- ELETTRONICA OGGI 442 - GENNAIO/FEBBRAIO 2015

Anche se non è stato un ritorno ai periodi delle crescite a due cifre, per i semiconduttori il 2014

è stato un anno più che discreto. Secondo i dati più recenti pubblicati da

Gartner

, il comparto

ha totalizzato lo scorso anno 339,9 miliardi di dollari, in aumento del 7,9% rispetto al 2013. Per

vedere una crescita a doppia cifra bisogna andare ad analizzare la classifica delle “top 25”, a

cui è ascrivibile il 72,1% del mercato totale (la percentuale era del 69,7% nel 2013). Il fatturato

combinato delle prime 25 aziende è stato pari all’11,7% (in larga parte dovuto ad attività di fusio-

ne e acquisizione). A livello aziendale, per il 23mo anno di fila

Intel

si è piazzata al primo posto,

tornando alla crescita (+4,6%) dopo due anni di declino, guadagnandosi una fetta del 15% del

totale mercato dei chip. Ma la crescita dei suoi rivali

Samsung Electronics

(seconda) e

Qualcomm

(terza) è stata decisamente superiore, pari rispettivamente al 15,1 e all’11,5%. Il balzo più grosso

l’ha fatto registrare

Micron Technology

(grazie al buon andamento del mercato delle memorie)

con un incremento del 41% che le ha fatto guadagnare la quarta posizione.

Al di là delle cifre, un buon indicatore dell’andamento del mercato è rappresentato dal

Kpmg

Semiconductor Industry Confidence Index

, un numero che sintetizza il risultato di un’indagine

condotta su scala mondiale da Kpmg Llp che quest’anno ha coinvolto 155 “top executive” delle

principali aziende del settore – produttori di dispositivi, fonderie e aziende fabless. L’87% delle

aziende partecipanti ha fatto registrare un fatturato superiore al miliardo di dollari. L’indagine ha

preso in considerazione fattori quali fatturato, profittabilità, forza lavoro, spese in conto capitale,

investimenti in ricerca e sviluppo.

Il risultato è stato pari a 59 (era 57 un anno fa): un valore superiore a 50 è indice di una visione

ottimistica per i prossimi 12 mesi.

Queste in sintesi le indicazioni principali. Il 61% degli interpellati ha individuato nei sensori con

le maggiori opportunità di crescita per l’intero comparto del 2015. Il fatto non deve stupire: i

sensori, nelle loro svariate forme, costituiscono la base di applicazioni “hot” quali quelle automo-

bilistiche, dei touch screen, delle soluzioni wearable e dell’ormai onnipresente Internet of Things.

Per quanto concerne i mercati di destinazione finali, i più promettenti sono quelli medicale (dal

66% degli intervistati) e delle comunicazioni (62% dei partecipanti). Per il prossimo anno, gli

executive del mercato dei chip hanno identificato nei mercati cloud, Big Data e wireless/mobile

i volani che contribuiranno in misura maggiore al fatturato, mentre nei prossimi tre anni assu-

meranno un rilievo sempre maggiori segmenti quali robotica, biometrica, imaging medicale e

“indossabili”.

Discordanti le opinioni sulla

legge di Moore

: il 26% degli intervistati ritiene che questa norma

empirica sia valida anche nel prossimo futuro, mentre per il 16% non è più applicabile.

Mentre la maggior parte degli intervistati concorda con il fatto che per il prossimo anno au-

menterà il numero di fusioni e acquisizioni, non vi è accordo sulla fase del ciclo in cui si trova

attualmente l’industria dei chip. Per il 37% degli intervistati siamo nella fase avanzata del ciclo di

espansione, per il 19% quest’anno a una crescita iniziale farà seguito un periodo di contrazione,

mentre l’8% dei partecipanti ritiene che questo comparto abbia perso il suo carattere di ciclicità.

Discrete le prospettive sul fronte dell’occupazione, con l’82% dei partecipanti all’indagine che

prevede per quest’anno un aumento del personale: l’espansione riguarderà in particolare Stati

Uniti (per il 70% degli intervistati), Cina (per il 64%) e India (per il 42%). Per quanto riguarda que-

sto aspetto, nulla di nuovo sotto il sole.

Filippo Fossati

Semiconduttori:

cauto ottimismo da parte dei produttori

EDITORIAL

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