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POWER 6 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

XXI

PMIC

un evento di hotswap, oltre a funzioni di controllo e di

monitoraggio di vitale importanza atte ad assicurare che

il funzionamento dei convertitori di potenza sia corretto

e questi ultimi non siano affetti da guasti.

La più recente versione di questo standard, 1.3, assicura

un controllo ancora più preciso grazie a un incremento

della velocità di trasferimento e della risoluzione dei dati

e l’aggiunta di un protocollo per supportare l’anello di

retroazione tra i convertitori PoL (Point of Load) e i re-

lativi carichi.

PMBus trae da sua origine da SMbus (System Manage-

ment Bus) e prevede le due linee di segnale supportate

da I2C (sul quale è basato SMBus) oltre a una linea di

segnalazione (alert) aggiuntiva che consente a qualsiasi

nodo sul bus di interrompere il master di sistema. In tal

modo quest’ultimo non è più costretto a interrogare su

base continuativa gli slave per ottenere gli aggiornamenti.

Sebbene di concezione molto semplice, grazie all’uso di

codici di comando a singolo byte, PMBus supporta oltre

100 comandi per la gestione della potenza, garantendo

la possibilità di future espansioni. Lo standard prevede

in futuro la possibilità di utilizzare comandi a 2 byte. I

comandi tipici sono impiegati per impostare la tensione

di uscita di un convertitore PoL e le soglie per gli allarmi

e i guasti, nonché controllare l’impostazione dei margini

di tensione che rappresentano un valido ausilio per il col-

laudo del sistema.

I margini di tensione possono essere utilizzati durante il

test per determinare se le prestazioni di un circuito inte-

grato sono soggette a un degrado eccessivo a causa di pic-

cole variazioni della tensione di alimentazione. Durante

questo processo è possibile individuare dispositivi fuori

specifica o il cui funzionamento è prossimo ai margini

impostati e sostituirli prima di introdurre il prodotto sul

mercato, riducendo in tal modo la probabilità che si veri-

fichino malfunzionamenti sul campo.

Il “margin testing” (procedura secondo la quale il livello

dell’ingresso cresce fino al momento in cui non si verifica

un guasto nel campione sottoposto a collaudo) è sempre

stato difficile da effettuare e spesso richiedeva l›utilizzo

temporaneo di resistori nei convertitori DC-DC al fine

di consentire alla loro tensione di uscita di variare al di

fuori dell’intervallo di valori nominali. I comandi per

l’impostazione dei margini della tensione di PMBus con-

sente di effettuare questi collaudi in maniera automatica

sfruttando una coppia di comandi che forzano la tensi-

one a valori più alti o più bassi rispetto a quelli nomina-

li. La versione 1.3 di PMBus prevede il supporto di im-

postazioni di una soglia di tensione relativa e assoluta in

modo da consentirne la modifica al variare della tensione

di uscita, semplificando in tal modo la generazione del

firmware per la manutenzione e il collaudo.

La versione 1.3 di PMbus assicura un controllo ancora più

accurate della tensione grazie al supporto della tecnolo-

gia AVS (Adaptive Voltage Scaling – variazione della ten-

sione di tipo adattativo). L’introduzione di tale tecnica è

dettata dal fatto che i circuiti ASIC, gli FPGA e i micro-

processori delle più recenti generazioni richiedono un

controllo della tensione di tipo dinamico. Per ottimizzare

in tempo reale i loro consumi di potenza nel momento

in cui variano i requisiti del sistema, tali dispositivi richie-

dono modifiche quasi impercettibili del valore della ten-

sione fornita dal convertitore PoL. I costruttori di pro-

cessori hanno sviluppato protocolli di tipo proprietario

per consentire ai dispositivi di comunicare tali esigenze

ai convertitori di potenza: ovviamente ciascuno di essi

richiede un supporto specifico. Implementata sotto for-

ma di semplice espansione di PMBus, la tecnologia AVS

mette a disposizione un protocollo standardizzato per

questi dispositivi che devono comunicare le loro richieste

al convertitore (Fig. 1).

Per garantire un’erogazione precisa della potenza, la tec-

nica AVS consente la rilevazione, da parte del convertito-

re PoL, della tensione e della corrente fornite al dispositi-

vo, così da permettere l’implementazione di algoritmi di

controllo ad anello chiuso per assicurare che i terminali

(rail) di alimentazione rimangano all’interno delle tolle-

ranze previste.

Il Bus AVS non è basato sul bus I2C come PMBus, ma

ricorda molto da vicino il bus seriale SPI. Essendo una

connessione punto-punto, esso non prevede la linea Chjp

Select (CS). Ne risulta un collegamento a tre fili con una

linea di clock e due line di dati (Fig. 2). Il collegamento

mediante PMBus attraverso il convertitore PoL permette

di conoscere lo stato del sottosistema controllato medi-

ante il bus AVS. Quest’ultimo rimanda i dati relativi allo

stato ad ogni transazione che può indicare un allarme –

dovuta ad esempio alla presenza di sovra-correnti o altri

tipi di malfunzionamento – o una variazione di tensione

Fig. 1 – AVSBus adotta una singola estensione di PM-

Bus per comunicare con il convertitore di potenza