Elettronica_Oggi_438 - page 84

POWER 5 - luglio/agosto 2014
XVI
Power
esempio, prima che la potenza arrivi nei circuiti inte-
grati sperimenta una caduta di tensione già nell’inter-
faccia fra chip e package. Tuttavia, oltre che in termini
statici, questo effetto è particolarmente significativo
nella sua componente dinamica dovuta all’influenza
degli elementi passivi tempo-varianti e specialmente
delle induttanze. In effetti, rispetto ai chip nei packa-
ge le componenti induttive sono più importanti per-
ché qui la componente più grande della caduta di
tensione è proprio determinata dall’induttanza intrin-
seca del package e risponde alla equazione V=L*di/
dt. In effetti, questa caduta di tensione introdotta dal
package può rappresentare dal 5% al 10 % di tutta la
caduta di tensione complessiva sui transistor. Come si
vede nell’equazione precedente la caduta di tensione
sul package dipende dalla sua induttanza intrinseca
ma anche dalla domanda di corrente (di/dt) e ciò
significa che non dipende solo dal package medesimo
ma da tutta la scheda PCB. Questo spiega l’importan-
za di considerare l’intero sistema quando si effettua
un’analisi dell’integrità della potenza.
Considerando l’analisi della caduta di tensione nel
dominio del tempo è stato già osservato che quando
numerosi transistor commutano contemporaneamen-
te si genera un aumento cumulativo dell’assorbimen-
to di corrente da parte del chip, il quale dev’essere
fornito dal package, dalla scheda PCB e infine dai
Voltage Regulator Module. Questi picchi di corren-
te sono di fatto una delle principali cause di malfun-
zionamento dei circuiti, specialmente nelle modalità
operative a elevata corrente, come durante i test di
Automatic Test Pattern Generation (ATPG), nei quali
si forzano a commutare insieme numerosi transistor
per collaudare più in fretta i circuiti e risparmiare
tempo e denaro sulle Automated Test Equipment
(ATE).
La Power Integrity a livello di sistema deve essere
anche affrontata nel dominio della frequenza, per-
ché l’impedenza è di fatto una variabile complessa
Z(
ω
)=R+(1/j
ω
L) e quindi varia in funzione della fre-
quenza. In ogni progetto è indispensabile assicurarsi
che l’impedenza della rete di distribuzione della po-
tenza rimanga entro i limiti imposti per le frequenze
operative del circuito.
Tipicamente, gli ingegneri verificano ciò rilevando
l’impedenza all’interfaccia fra chip e package laddo-
ve i package si connettono con i nodi C4 della rete di
redistribuzione (RDL). In generale, i chip e le PCB
sono più capacitivi rispetto ai package e, inoltre, i
package sono più induttivi rispetto all’induttanza in-
trinseca della rete di distribuzione della potenza sul-
la PCB. Considerando ciò la frequenza dei picchi di
impedenza (o picchi di risonanza) del sistema è in
gran parte determinata dalle risonanze LC fra chip e
package e fra package e PCB ed è determinata dall’e-
quazione f=1/(2
π√
LC).
Generalmente ci sono due principali picchi di riso-
nanza nel sistema chip-package-PCB.
A causa delle grandi dimensioni e dei numerosi con-
densatori sulla PCB l’accoppiamento fra i package e
la PCB determina il picco di frequenza più basso che
tipicamente si trova fra 10 e 500 MHz e dipende sia
dalla dimensione della scheda sia dalla capacità com-
plessiva presente. L’accoppiamento fra package e chip
determina il picco ad alta frequenza fra 1 e 5 GHz che
dipende in gran parte dall’induttanza dei package e
risponde alla stessa equazione f=1/(2
π√
LC) dove L e
C sono l’induttanza del package L
package
e la capacità
del chip C
die
.
Evitare i picchi di risonanza è fondamentale per la Po-
wer Integrity a livello di sistema. I progettisti di packa-
ge e PCB usano tecniche specifiche per disaccoppia-
re le capacità in modo da abbassare la frequenza dei
picchi e ridurne l’intensità. Oltre ad aggiungere le
capacità di disaccoppiamento per attenuare la fre-
quenza dei picchi d’impedenza, i progettisti devono
anche fare in modo di evitare che vi siano transistor
che commutano a frequenze vicine a quella dei picchi
di risonanza. Inoltre, determinare i picchi di risonan-
za associati ai singoli componenti del sistema (chip,
package o PCB) non è sufficiente perché ciascun
componente determina la frequenza e l’intensità del
picco d’impedenza con cui è risonante. Una soluzio-
ne più completa per l’analisi della PDN si può ottene-
Fig. 4 – Analisi dell’impedenza nel dominio della
frequenza a livello CPS. Il calcolo dell’impedenza e
delle posizioni ottimali delle capacità di disaccop-
piamento sono fatti con un simulatore elettroma-
gnetico ibrido e con un algoritmo di ottimizzazione
1...,74,75,76,77,78,79,80,81,82,83 85,86,87,88
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