61
EMBEDDED
66 • NOVEMBRE • 2017
si trovano per la maggior parte del tempo spenti
o funzionanti in modalità a risparmio energetico,
dato il basso tasso medio di utilizzo contemporaneo
di tutti i dispositivi.
Una soluzione universale per uso professionale
e personale
Da quanto appena esposto, sarebbe senza dubbio
auspicabile poter disporre di un unico computer in
grado di sostituire tutti questi dispositivi. Un di-
spositivo di questo tipo dovrebbe essere in grado di
espletare tutte le funzioni dei prodotti che è chia-
mato a sostituire, avere dimensioni molto contenu-
te (come una carta di credito) per ridurre ingombri
e peso e garantire una fruizione ottimale. Tutte
queste caratteristiche sono
integrate nella nuova Com-
pute Card: si tratta di un
computer completo con di-
mensioni esterne di 95 x
55 x 5 mm – in pratica le
dimensioni di una carta di
credito – consumo di poten-
za inferiore a 10W e un’in-
terfaccia
standardizzata
che permette un approccio
completamente nuovo al
mobile computing. Per ave-
re successo, un prodotto di
questo tipo deve poter disporre di un ecosistema
ampio e articolato.
Come menzionato all’inizio, i progetti ritenuti in
precedenza rivoluzionari erano dispositivi che fun-
zionavano più o meno direttamente senza alcun
ecosistema particolare, e ciò ha permesso loro di
essere rapidamente accettati. Questo non è il caso
della Compute Card di Intel, perché la scheda ri-
chiede delle funzioni di inserimento. Ipotizzando
che i partner dell’ecosistema possano realizzare di-
spositivi idonei in concomitanza con il lancio della
scheda e che questi circolino rapidamente sul mer-
cato, si potrà presentare lo scenario che segue.
Una scheda universale
A parte uno smartphone, l’unica cosa che è necessa-
rio avere è Intel Compute Card. È possibile comple-
À
usando la docking station che si trova sulla scriva-
À 7
À
scheda nel relativo alloggiamento del monitor. Alla
À
la scheda dall’alloggiamento, metterla nella borsa e
partire il mattino successivo. Nella sala d’aspetto
dell’aeroporto, si inserisce la scheda all’interno di
piccoli monitor con alloggiamenti compatibili, che
saranno forniti in corrispondenza dei posti a sede-
re o nei ristoranti, per poter continuare a lavorare
À
}
stesso, il sistema di intrattenimento sarà anch’esso
dotato idealmente di un alloggiamento per la sche-
Á
All’arrivo a destinazione, basterà inserire all’inter-
no dell’alloggiamento del monitor la scheda con i
materiali per la riunione e la presentazione e te-
nere la presentazione stes-
sa. L’apparecchio televisivo
nella stanza dell’hotel sarà
dotato anch’esso di un al-
loggiamento compatibile, in
modo da poter continuare a
lavorare su un monitor di
grandi dimensioni.
Qual è la principale dif-
ferenza con le con le do-
cking station attualmente
diffuse, progettate per gli
smartphone? Molto sem-
Á
scelta del sistema operativo e le applicazioni usate.
Con Microsoft Continuum, la scelta del software è
limitata dalla piattaforma processore e dal nume-
ro alquanto ridotto di smartphone disponibili con
Windows 10, mentre il concetto di docking station
di Samsung per il Galaxy S8 è legato all’ambien-
te Android. Per il momento, è improbabile che le
À
supportare emulazioni e macchine virtuali, il che
À 9
aggiunto richiesto. Il vantaggio consiste unicamen-
te nel fatto che occorre portarsi dietro un unico di-
\
À
stato raggiunto in modo soddisfacente.
Prestazioni al top e modularità su misura
Con la nuova scheda di Intel lo scenario appare
completamente diverso: la possibilità di passare
dal processore Celeron N3450 al Core i5-7Y57 di
dimensioni maggiori con vPro permette di adattare
SMART DEVICE |
HARDWARE