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EMC SIMULATION |
SOFTWARE
EMBEDDED
60 • MAGGIO • 2016
U
n importante ambito della simulazione si oc-
cupa della valutazione dei fenomeni elettromagneti-
ci in atmosfera e serve per implementare adeguate
misure di protezione contro i loro malaugurati effetti
sui sistemi elettronici non solo a bordo degli aerei
ma anche a terra. Il più noto di questi fenomeni è
costituito dai fulmini ma ce ne sono altri due molto
diffusi e altrettanto deleteri ovvero gli HIRF, High
Intensity Radiated Field, e gli HEMP, High Altitude
ElectroMagnetic Pulse (EMP). Gli HIRF sono campi
elettromagnetici a radiofrequenza irradiati dai ponti
radio televisivi, da alcuni satelliti e anche dai velivoli
civili e militari con intensità sufficientemente eleva-
ta per attraversare le fusoliere in fibra di carbonio e
colpire qualsiasi cosa possa funzionare da antenna
ricevente mentre gli HEMP sono impulsi elettroma-
gnetici prodotti da esplosioni nucleari che avvengono
al di fuori dell’atmosfera terrestre ma possono pene-
trarvi e arrivare a interferire con i sistemi elettro-
nici degli aerei in quota. È pertanto indispensabile
effettuare accurate simulazioni e approfonditi test
per verificare che tutte le funzioni critiche possano
funzionare senza danni anche quando subiscono at-
tacchi di questo tipo.
La sventura degli HIRF è che possono spaziare in
frequenza da 10 kHz fino a ben 20 GHz e perciò biso-
gna fronteggiarli con adeguate schermature realiz-
zabili solo facendo numerosi test con tutte le sorgenti
necessarie a coprire l’intera banda. Generalmente si
mira a garantire livelli di picco attorno alla decina di
kV/m per il campo elettrico e ai kA/m per il campo
magnetico su distanze di una ventina di metri ma si
può anche avvicinare le sorgenti di test per simula-
re livelli di potenza maggiori su alcuni intervalli di
frequenza più critici. L’approccio per gli HEMP è del
tutto simile ma va considerato che a causa della loro
natura nucleare questi impulsi possono manifestar-
si in tutte e tre le forme tipiche ovvero come campi
elettrici, campi magnetici o radiazioni elettromagne-
tiche. Infine, ricordiamo che un centinaio di metri
di distanza può non bastare a salvarci dai fulmini
perché sono in grado di generare e diffondere nel loro
intorno impulsi di corrente persino di una trentina
di kA e perciò anche questa seppur rara evenienza
dev’essere adeguatamente verificata.
Per queste valutazioni è fondamentale fare più fasi
di simulazione con tool matematici in grado di appli-
care svariati modelli di sorgenti elettromagnetiche
Simulazione
dei campi
elettromagnetici
atmosferici
I fenomeni atmosferici possono
avere effetti elettromagnetici rilevanti
sui sistemi elettronici e perciò
vanno simulati e verificati con tool e
strumenti configurati appositamente
a tal compito come l’EMA3D pensato
da EMA per l’avionica
Lucio Pellizzari
Fig. 1 – I fulmini, le radiazioni di forte intensi-
tà HIRF e gli impulsi elettromagnetici nell’alta
atmosfera HEMP sono in grado di danneggiare
i sistemi elettronici non adeguatamente scher-
mati