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FOCUS ON |
IN TEMPO REALE
EMBEDDED
60 • MAGGIO • 2016
lecomunicazione sono pur sempre e comunque reti
mission critical, con criteri di affidabilità e sicurez-
za richiesti che devono essere garantiti anche nel
momento in cui una specifica funzione di rete viene
fornita su base SW in forma di virtual machine col-
locata su un Data Center da qualche parte.
Combinare gli aspetti di sicurezza affidabilità tipi-
ci del IP networking delle reti TLC tradizionali con
quelli di flessibilità, interfacce aperte, standard più
tipiche del mondo IT è la proposizione strategica di
Cisco.
Inoltre la possibilità di lavorare in modalità di co-
development di innovazione e nuovi servizi, è un’of-
ferta innovativa che riscontra un forte interesse da
parte dei nostri clienti Service Provider e che sem-
pre più stiamo adottando.
Quali sono le maggiori differenze che rilevate nella
domanda di tecnologie per le telecomunicazioni in
Italia, Europa e resto del Mondo?
A dire la verità non notiamo una grossa differenza
in termini di quella che è la domanda di tecnologia.
Le tecnologie che abilitano le nuove architetture del-
le reti virtualizzate, la proposizione di servizi Cloud,
una penetrazione sempre più capillare delle tecnolo-
gie wireless, siano esse di tipo licenziato (3G e 4G) o
non licenziate (WiFi), è una costante dovunque. Lo
è anche in Italia. Dico di più: ancora oggi in Italia,
quando si tratta di visione e competenze, possiamo
dire di avere forse le migliori menti. Dove manchia-
mo è nella velocità di realizzazione, per cui spesso
può capitare di vedere la realizzazione di alcune in-
novazioni prima in US che non da noi.
A vostro parere nell’ampio e variegatomercato delle
telecomunicazioni quale tipologia di player deter-
minerà di fatto la direzione del mercato nei prossi-
mi anni?
I content provider da una parte, in particolare i pla-
yer di contenuti in ambito entertainment, e dall’al-
tra il mondo delle aziende che si occuperanno di
sviluppare applicazioni basate sulla molteplicità di
Analytics che il mondo dell’IOT metterà a disposi-
zione.
In entrambi i casi il tema della rete sarà centrale.
La rete intesa non solo come pura connettività ma
anche come piattaforma abilitante per lo sviluppo di
applicazioni che sempre più richiederanno partico-
lari e sofisticate prestazioni a valore garantito, sia-
no esse caratteristiche di banda, latenza, sicurezza,
proximity, che permettano la miglior user experien-
ce, caratteristica che non consentirà compromessi
nel mercato delle TLC, IOT incluso.
Risposte di Gianluca Venere, director of Glo-
bal Sales di
SECOAl vecchio tema della banda larga assente sulla maggior
parte del territorio nazionale oggi si unisce la crescente esi-
genza di connettere le “Things” a Internet sia per il mondo
enterprise sia per i cittadini delle Smart Cities. A livello in-
frastrutturale quindi la questione impatta non soltanto per
la maggiore domanda di fibra e 4G ma anche sulle strategie
non ancora chiare agli operatori e fornitori di servizi cloud
per la connessione dei device presenti negli scenari industria-
li e urbani. Infatti, non esistendo ancora un business model
consolidato, che dimostri in maniera assoluta la redditività
degli investimenti necessari alla sostenibilità della doman-
da infrastrutturale, che permetterà di collegare le potenziali
miliardi di things al cloud in maniera dedicata, le telco ap-
procciano la questione in modo conservativo, affidandosi
principalmente alle tecnologie preesistenti e quindi non ot-
timali a tal fine. Per esempio un singolo device che deve tra-
smettere la temperatura registrata da un sensore (pochi byte
al giorno) è collegato alla rete magari con un modem 3G!
I fornitori di elettronica embedded come possono
supportare i propri clienti che operano nel mercato
telecom?
Vista la (giustificata) assenza delle telco nel proporre tec-
nologie dedicate al mondo dell’IoT, i costruttori di sili-
cio e delle soluzioni embedded stanno proponendo sul
mercato sulle bande frequenziali libere (2.4 GHz e 868
MHz in Italia), nuovi protocolli come il Sigfox, LoRa,
Thread, Zwave e così via. che riescono ad accumula-
re tramite concentratori (gateway) delle moli impressio-
nanti di dati dalle local network per poi portarli alle WAN
tramite connessione wired o 3G/4G quando disponibile.
Sono proprio questi gateway multi protocollari che rie-
scono a colmare il gap esistente tra gli oggetti e la rete. Si
basano su architetture estremamente scalabili ed espan-
dibili in termini di performance, local storage e protocolli
di comunicazione. Da oggetti collegati al gateway trami-
te Zigbee, Z-wave o BLE si raccolgono grosse moli di
dati che poi vengono incapsulati, compressi e criptati per
poi essere spediti al cloud tramite ethernet o 3/4G. A que-
sto punto, le aziende che forniscono web service permet-
tono a questi big data di “condensarsi” in informazioni e
tramite software di analytics di diventare “conoscenza”.