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hardware
EMBEDDED
58 • novembre • 2015
lo smartphone. Il fatto fondamentale è che IoT non
vuol dire solo collegare oggetti, bensì innovarli. Per
far ciò, è necessario esaminare il processo in manie-
ra leggermente differente e identificare i requisiti di
elaborazione nei diversi nodi IoT dalla sorgente dei
dati, al cloud fino all’elaborazione e all’erogazione dei
servizi attraverso il Web. Vi sono numerose tecno-
logie di elaborazione adatte per le applicazioni IoT.
Nel corso degli anni sono state introdotte parecchie
architetture per supportare le diverse fasi che han-
no caratterizzato il settore dell’elaborazione: Power,
x86, MIPS e ARM, solo per citarne alcuni. Esse sono
state, o sono ancora, la chiave dell’evoluzione di que-
sto settore. A questo punto è utile sottolineare che
AMD è l’unica società che ha deciso di investire in
entrambe le architetture ARM e x86 a 64 bit. Entro
il 2016, le architetture ARM e x86 deterranno una
quota superiore all’80%del totale mercato embedded
disponibile (TAM – Total Addressable Market) (1) .
Il supporto a entrambe le architetture permette ai
clienti di AMD di sfruttare gli investimenti software
effettuati e bilanciare le richieste di elaborazione in
funzione dei particolari requisiti di un nodo IoT. Af-
finché l’innovazione possa tradursi in realtà saranno
necessari differenti tipi di architetture – x86, ARM
e altre – per supportare i progressi della tecnologia
IoT. Un esempio di società che ha avuto un signifi-
cativo successo di mercato è quello di Nest, l’azienda
che ha sviluppato termostati conformi allo standard
802.11. Il termostato non è sicuramente una novità
ma a seguito del successo di Nest, i termostati con-
nessi e la “casa intelligente” – in genere una casa
equipaggiata con sistemi di illuminazione, di riscal-
damento e dispositivi elettronici che possono essere
controllati da remoto mediante un computer o uno
smartphone – sono mercati che sono entrati nell’am-
bito dell’IoT. Invece di considerare IoT come una so-
luzione a un problema, si vogliono ora prendere in
esame alcuni mercati verticali e il contributo fornito
dalla tecnologia IoT agli utilizzatori.
Ritorno al fu
t
uro
IoT, non è certo unmistero, è divenuta una nuova pa-
rola d’ordine e alcuni sono portati a pensare che po-
trebbe trattarsi di un fenomeno transitorio. Ma non è
così. Il processo di sviluppo è in corso da parecchi de-
cenni. IoT comprende unamiriade di applicazioni sia
nuove, come i dispositivi “indossabili”, sia più datate,
come ad esempio i sensori o gli impianti industriali o
le macchine agricole. Oltre ad aprire la strada a nuo-
ve applicazioni, IoT sta avendo un impatto di notevo-
le entità su un gran numero di applicazioni esistenti.
Negli anni ‘90, agli albori della tecnologia IoT, il
traguardo del miliardo di persone connesso a In-
ternet ha rappresentato la prima pieta miliare. Gli
anni 2000 sono stati caratterizzati dalla diffusione
su vasta scala di dispositivi per mobile computing,
smartphone e tablet, con numeri che raddoppiati
Fig. 1 – Il passaggio da un’architettura di tipo cloud-centric (uno a molti) all’edge computing (os-
sia l’elaborazione dei dati direttamente alla periferia della rete) può ridurre il traffico e la latenza
e migliorare le prestazioni in termini di consumi (Fonte: Ntt Edge Computing Platform)